Il metodo 40-10-10: come studiare in modo produttivo
Sapere come studiare per l’università ed utilizzare un buon metodo è fondamentale per riuscire a superare gli esami. Studiare in modo produttivo è questione di metodo, attenzione, costanza e tanta tanta pazienza.
Scopriamo insieme come organizzarsi in modo veramente produttivo!
Indice
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Come e quanto studiare per l’università: questione di metodo
Avere delle tempistiche e regolare i propri ritmi di studio è fondamentale per chi si appresta a studiare per l’università.
Il ritmo ideale deve prevedere l’alternanza di momenti di lavoro e altri di relax.
Sovraccaricare il cervello di informazioni senza sosta non è produttivo. Infatti, per apprendere in modo ottimale, non si devono passare troppe ore continuative sui libri. Ad essere importante non è la quantità dello studio, ma la sua qualità.
Il fatto di studiare tanto non è necessariamente riconducibile ad un’ottima preparazione ma ad una buona organizzazione di studio/pause.
Saper gestire il tempo significa:
- tenere traccia di come si utilizza il tempo: quando si è consapevole di qualcosa si ha il controllo e la possibilità di modificare delle abitudini;
- pianificare un orario specifico da dedicare allo studio e altro alle pause;
- definire chiaramente l’impegno: decidere come e quando fare spazio all’apprendimento. Prendere la decisione in modo consapevole permette di impegnarsi per mantenere il proposito.
Inoltre, occorre ricordare che in linea generale le performance cognitive relative alla concentrazione sono migliori la mattina. La motivazione è molto alta appena svegli e si riduce sempre di più man mano che la giornata procede.
Il metodo 40-10-10
Un metodo ottimale per organizzare e gestire il proprio tempo per studiare per l’università è quello 40-10-10.
Questa formula indica quanto studiare e quando fermarsi:
- 40 minuti di studio serio e concentrato. Necessario eliminare ogni distrazione e circondarsi di tutto l’occorrente per evitare di doversi alzare interrompendo la concentrazione;
- 10 minuti di pausa: da trascorrere per scollegare il cervello e ricaricare le energie. Tra i passatempi migliori: mangiare uno spuntino sano e leggero, fare qualche esercizio o movimento fisico, allenarsi con esercizi di meditazione o rilassamento. Sconsigliato invece utilizzare il cellulare, continuare a pensare allo studio o dedicarti ad altre attività importanti;
- 10 minuti di ripasso di ciò che si è studiato nei 40 minuti precedenti: utile a fissare nella testa tutte le informazioni. In questa fase è possibile utilizzare le mappe mentali.
I principali motivi per cui il metodo 40-10-10 funziona realmente sono:
- migliora la capacità di pianificare: abituandosi a studiare per cicli, l’organizzazione aumenta non solo per studiare ma anche per completare attività all’infuori dell’università;
- dona maggior motivazione: la motivazione sale ogni volta che raggiungiamo un obiettivo;
- permette di mantenere la concentrazione: l’energia è alta durante tutto il tempo di studio grazie alle molte pause.
Grazie a questo metodo sarà possibile rendere le ore di studio più produttive. Il lavoro sarà scandito dalle pause e il momento di ripasso aiuterà a consolidare subito il tutto nella mente.
Come avere sempre un livello alto di concentrazione
Per mantenere la concentrazione sempre alta è possibile seguire alcuni suggerimenti:
- dal punto di vista organico, concedersi un riposo adeguato ed eventualmente integrare sostanze nutrizionali carenti mediante l’alimentazione o appositi integratori;
- fare attività fisica per mantenere costante il livello di benessere generale compreso umore e prestazioni cognitive;
- suddividere i compiti in compiti più piccoli. Organizzandosi in questo modo è possibile si allontanano pressione ed ansia. La durata limitata di un compito, inoltre, consente di rispettare i tempi naturali dell’attenzione che può così essere mantenuta durante la sua esecuzione;
- creare un angolo di studio/lavoro che sia stimolante e ridurre eventuali stimoli di distrazione ambientale scegliendo un luogo non affollato. Anche mantenere in ordine lo spazio in cui si lavora e tenere lontani i dispositivi elettronici può risultare molto utile;
- imparare a pianificare: stilare una to do list o un programma di studio aiuta la mente ad essere strutturata e, di conseguenza maggiormente stimolata. Procedere poco alla volta con programmi semplici, evitando di prefissarsi obiettivi difficili da portare a termine;
- praticare esercizi di rilassamento come la meditazione per imparare a focalizzarsi su specifici stimoli ignorandone altri.
Studiare per l’Università: le sessioni d’esame
Avere un buon metodo per studiare per l’Università è molto importante anche perché durante il percorso di studi si dovranno affrontare le sessioni d’esame.
Infatti, a differenza dell’anno scolastico, quello accademico è suddiviso in semestri scandagliati periodi in cui sostenere gli esami.
Non esiste alcuna forma di obbligo: il singolo può decidere, in base agli appelli a quale iscriversi a seconda della propria preparazione. Di certo, gli studenti devono sostenere gli esami non solo in base al proprio piano di studio ma anche al programma accademico. Gli appelli sono per la maggior parte degli atenei un totale di tre per sessione.
Le sessioni si svolgono di solito in questi periodo dell’anno, di interruzione della didattica:
- prima: invernale durante gennaio/febbraio;
- seconda: estiva tra giugno e luglio;
- terza: la sessione autunnale di settembre.
Ogni sessione è divisa in più appelli per materia ed è sempre necessario iscriversi ad ogni esame che si decida di sostenere.
Nel caso in cui l’esame non venga superato al primo appello, è possibile sostenere l’esame anche al secondo appello della stessa sessione. Infatti non esiste un numero preciso di esami che è possibile dare all’interno di una sola sessione.
Infine da tenere conto che alcune materie sono propedeutiche ad altre. Non è quindi possibile sostenere alcuni esami senza averne prima fatti altri.
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