Medicina o Veterinaria: 5 consigli per scegliere
Medicina o Veterinaria? Sono due facoltà affini, eppure molto diverse.
Sono infatti pochissimi gli esami comuni ai due indirizzi così che, una volta effettuata la scelta, passare da una facoltà all’altra può risultare complicato ed equivalere a ricominciare da zero.
Non ha senso dunque iscriversi a veterinaria per ripiego, perchè – ad esempio – non si è passato il test di ingresso a medicina (e viceversa).
E’ piuttosto preferibile ponderare attentamente la scelta della facoltà a cui iscriversi, impegnandosi in modo accurato nella preparazione dell’esame di ammissione.
Ecco quindi 5 consigli che potranno aiutare anche i più indecisi a scegliere tra le due facoltà.
1) Medicina o Veterinaria: durata del corso di studi
Benché possa sembrare una questione secondaria, la durata del corso di studi è un fattore importantissimo per la scelta della facoltà. Medicina, infatti, prevede 6 anni di corso base più dai 4 ai 6 anni di specializzazione. Al contrario, a veterinaria sono necessari complessivamente 5-6 anni. Per molti, 10-12 anni senza stipendio possono essere decisamente troppi da sostenere.
2) Medicina o Veterinaria: prospettive economiche
In Italia i veterinari vengono pagati direttamente dalle tasche dei clienti (quando va bene, perchè una parte dell’attività è spesso svolta gratuitamente a favore di animali randagi, selvatici, associazioni ecc). Questo si traduce in un minor volume di affari e in più modeste aspettative di guadagno rispetto alla professione medica, in gran parte finanziata dallo Stato. Per non parlare poi di specializzazioni particolari quali odontoiatria, chirurgia plastica ecc, notoriamente ben remunerate.
3) Medicina o Veterinaria: specializzazione dello studio
Mentre il medico si specializza su un unico tipo di paziente (l’essere umano), il veterinario deve prepararsi su anatomia, fisiologia e patologia di un nutrito numero di pazienti, col rischio di trovare lo studio un pò dispersivo.
4) Medicina o Veterinaria: obiettivo della prestazione professionale
Se in medicina, l’operatore ha sempre l’obiettivo di salvare ed aiutare il paziente, cioè non accade in veterinaria. Molti professionisti, infatti, sono impiegati in branche commerciali, nei controlli sanitari, negli esami degli animali da reddito e nel presidio veterinario in macelli e allevamenti. Se non si è pronti a questo, è meglio scegliere medicina.
5) Medicina o Veterinaria: vocazione personale
Trattandosi di facoltà molto dure e di professioni non soltanto scientificamente ma anche emotivamente difficili, è necessario analizzare profondamente quella che è la autentica vocazione personale dello studente. Se si segue quella, la scelta non potrà che essere quella giusta.
Ammissione ai corsi di laurea
Per Medicina o Veterinaria sono previste per legge prove di ammissione nazionali, che di norma si svolgono a settembre. La selezione di norma è piuttosto severa, considerando che si raggiungono rapporti di 23 candidati per ciascun posto messo a concorso.
La preparazione al test di ammissione prevede materie comuni, quindi non è necessario differenziare lo studio, e questo è certamente un punto a vostro favore.
Per lo studio vi consigliamo di affidarvi a servizi e prodotti editoriali specifici:
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