Liceo del Made in Italy: come sarà strutturato
L’anno scolastico 2024/25 preannuncia, insieme ad altre nuove e significative modifiche, l’introduzione del liceo del Made in Italy.
Analizziamo insieme al meglio cosa tratta questo percorso formativo!
Che cos’è il liceo del Made in Italy
- rendere più competitivo il sistema produttivo italiano;
- aumentare le opportunità lavorative per i giovani;
- promuovere conoscenze, abilità e competenze connesse al territorio.
- scienze economiche e giuridiche,
- acquisizione di competenze imprenditoriali,
- conoscenza di due lingue straniere;
- rapporto stretto con le filiere produttive.
- Lingua e letteratura italiana,132 ore l’anno;
- Storia e geografia, 99 ore;
- Diritto, 99 ore;
- Economia politica, 99 ore;
- Lingua e cultura straniera, 99;
- Seconda lingua e cultura straniera, 66 ore;
- Matematica con Informatica, 99 ore;
- Scienze naturali (biologia, chimica, scienze della terra), 66 ore;
- Scienze motorie e sportive, 66 ore;
- Storia dell’arte, 33 ore
- Religione cattolica o attività alternative, 33 ore.
Non solo liceo del Made in Italy: le altre novità
- rafforzamento delle materie di base (in particolare italiano e matematica);
- apprendistato formativo;
- docenze di esperti provenienti dal mondo produttivo e professionale per ampliare l’offerta didattica;
- spinta all’internazionalizzazione con più scambi internazionali, visite e soggiorni di studio, stage all’estero;
- nascita di campus dove aggregare tutte le scuole tecniche e professionali del territorio. Per ogni singolo territorio o distretto produttivo, dovrà offrire agli studenti più percorsi di studio dando vita a un polo formativo legato alle esigenze.
Istituti tecnici e professionali: previsioni 2024/2025
La riforma delle scuole in previsione, vuole rendere competitiva la filiera della istruzione tecnica e professionale. Per farlo deve essere trasformata e collegata al mondo del lavoro e dell’impresa Made in Italy.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara si è espresso a proposito del previsto restyling degli Istituti tecnici e professionali. L’obiettivo è quello di:
- spingere la competitività del sistema produttivo italiano;
- innovare e far crescere il Paese;
- potenziare le ore di formazione laboratoriale e on the job;
- dare una connotazione internazionale grazie alle docenze esterne;
- colmare il mismatch di profili tecnici e Stem;
- dare un futuro ai giovani che non ce l’hanno adeguato alle loro professionalità e talenti;
- incrementare i progetti di partenariato;
- organizzare attività di scambio, visite, soggiorni di studio, stage all’estero;
- basare l’istruzione sulla metodologia Clil, ovvero l’apprendimento dei contenuti delle attività formative programmate in lingua straniera.
La riforma, in partenza in via sperimentale per l’anno scolastico 2024/25 coinvolgerà un massimo del 30% degli istituti tecnici e professionali attivi sul territorio regionale tra:
- istituti tecnici;
- professionali statali;
- percorsi Ifts;
- Fp regionali;
- Its Academy.
Inoltre il modello 4+2 offrirà:
- formazione di base di quattro;
- caratteristiche dei percorsi quadriennali già vigenti e a organici invariati;
- obbligo di raggiungere gli obiettivi specifici di apprendimento e le competenze previste entro il termine del quarto anno.
Comportamento studenti a scuola: nuove regole
Ulteriore novità in arrivo è la revisione della disciplina per valutare il comportamento degli studenti a scuola. Ripristinato quindi il voto in condotta con l’obiettivo di riportare la cultura del rispetto nelle scuole, e rafforzare l’autorevolezza dei docenti.
Partendo dall’analisi delle modifiche sul voto di condotta le intenzioni sono quelle di:
- inserire il voto in condotta nel calcolo della media fin dalle scuole medie;
- utilizzarlo per i crediti destinati alla maturità;
- rimandare a settembre chi prende da sei in condotta in meno. Il test per superare il debito sarà sui valori della cittadinanza e dello stare insieme.
Entrando nello specifico sul discorso della sospensione invece la modifica si pone proprio alla base del concetto. Ad oggi significa stare a casa. Invece la proposta è quella di:
- far stare a scuola più del tempo obbligatorio;
- dare una maggior mole di studio;
- inserire lavori socialmente utili e di cittadinanza solidale.
Il Ministro Valditara ha infine focalizzato l’attenzione sulla necessità di offrire una stretta connessione tra liceo e lavoro attraverso:
- ricorso all’apprendistato formativo di primo livello per studenti da 15 anni in su;
- insegnamento di docenti facenti parte del mondo del lavoro e delle professioni;
- stimolazione e valorizzazione di ricerca, domande di brevetto e trasferimento tecnologico all’interno della intera filiera tecnologico-professionale.