Libri scolastici: aumenti contenuti rispetto all'inflazione
Nonostante l’apparente buona notizia, che il prezzo libri scolastici è contenuto rispetto all’inflazione, il lato negativo della medaglia è molto gravoso. L’Associazione Italiana Editori (Aie) ha di recente segnalato una difficile situazione da gestire per l’editoria stessa. Urge infatti la necessità di un intervento in tempistiche rapide.
Analizziamo insieme la situazione attuale in merito.
Libri scolastici: un settore in difficoltà
- 2022 i prezzi dei libri scolastici sarebbero cresciuti all’incirca dell’1,5%;
- 2023, a fronte di un’inflazione del 5,4%, i prezzi arriverebbero in media al +3,2 %;
- oggi gli incrementi medi dei prezzi di copertina per i libri scolastici di medie e superiori si attesterebbero tra il +8% e il +12%.
- nella scuola primaria i prezzi non sono aggiornati all’inflazione reale;
- nella scuola secondaria i tetti di spesa sono fermi dal 2012 e non costituiscono un riferimento adeguato;
- dirigenti scolastici e docenti hanno serie difficoltà nel poter scegliere gli strumenti più adatti alle esigenze didattiche.
Risorse in gestione per combattere l’inflazione
Il problema dell’inflazione è molto attuale in tutti gli ambiti e non riguarda solo quello dei libri scolastici. Per sopperire ad essa infatti il Governo ha deciso di dare degli aiuti.
Tra questi ha stanziato 2.756 milioni di euro per coprire il bonus 200 euro per lavoratori che rispettano come requisiti i 50 giorni di lavoro effettivo ed un reddito massimo annuale pari a 35mila euro.
A parte i pensionati che ricevono la regolare pensione nel mese di luglio, tutte le altre tipologie di soggetti vengono pagati:
- tramite busta paga tra giugno e luglio;
- dopo la compilazione della domanda apposita;
- con un ricarico sull’indennità o disoccupazione nel caso;
- integrando il sussidio per chi ha il Reddito di Cittadinanza.
Per tutti gli altri le risorse raggiungono una cifra pari a 3.500 milioni di euro. La misura per le famiglie viene finanziata senza ricorrere a nuovo deficit. A sostenimento dell’auto la tassa sugli extra profitti delle imprese energetiche è aumentata del 25%.
L’obiettivo principale di tale bonus è combattere l’inflazione. A fine 2022 era infatti arrivata a 6,2%, in ribasso rispetto ai mesi precedenti ma comunque al livello più alto dell’ultimo trentennio.
L’accelerazione dell’aumento dei prezzi è, tra gli altri fattori, causata dal caro dell’energia. Per affrontare tale situazione è stata quindi presa la decisione di strumenti eccezionali. Impedire che si verifichino condizioni permanenti di debolezza economica e povertà è fondamentale nonché di primaria importanza. Tale bonus 200 euro cerca di aiutare il più possibile famiglie ed evitare i rischi legati a possibili ulteriori aumenti dell’inflazione.
Il problema degli stipendi docenti
Un altro problema grave da affrontare al più presto è quello a riguardo dello stipendio docenti. In linea generale la problematica è sempre esistita sul suolo italiano. È infatti tra i più bassi d’Europa.
Una ricerca condotta da Eurodice, organo europeo di informazione sull’istruzione, ha riportato dati preoccupanti:
- i docenti italiani guadagnano meno rispetto gli altri d’Europa;
- l’aumento del salario è un procedimento lento;
- solo dopo aver lavorato per 35 anni si può raggiungere il massimo consentito. Se si raggiunge questo traguardo si ha a disposizione il 50% in più dei primi stipendi.
Ad ogni modo questi dati riportano le reali difficoltà per un insegnante di ottenere uno stipendio adeguato. Anche il tempo per progredire necessario è troppo alto. Per questo motivo in Italia solo un docente su 10 è soddisfatto del proprio salario.
Uno tra i problemi primari è l’inflazione in continuo aumento. In continua crescita di conseguenza il livello di povertà per insegnanti e ATA. L’inflazione è infatti in salita del 8,6% ed è in previsione previsto un arrivo al 10%. La crisi è la più grave vissuta nell’ultimo triennio e non è destinata a fermarsi.
Il caro vita aumenta sempre di più e le famiglie italiane fanno fatica ad arrivare a fine mese aumentando la gravità dell’emergenza.
Carta Docente: vantaggi per l’acquisto di libri scolastici
La carta docente è un’iniziativa del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Si tratta di una carta elettronica che consente di contribuire nella formazione e nell’aggiornamento dei docenti scolastici. E lo fa tramite la possibilità d’acquisto di materiale quale libri scolastici ed altro di supporto all’upskilling o reskilling.
Importante sottolineare che è un bonus e quindi non costituisce una sostituzione di parte della retribuzione lavorativa.
La Carta docente permette la spesa per favorire l’aggiornamento dei docenti e l’insegnamento. Tra gli acquisti possibili:
- libri cartacei ,testi in formato digitale, per la formazione o aggiornamento personale. La tematica non deve essere prettamente a riguardo dell’insegnamento. Il fine del bonus è permettere di raggiungere al soggetto competenze trasversali e a 360 gradi;
- hardware e software. Strumenti tecnologici e digitali per migliorare le sperimentazioni di lezioni multimediali. E quindi, tablet, programmi web, software di sviluppo di modelli matematici, disegno tecnico, videoscrittura;
- iscrizione a corsi riconosciuti e accreditati dal Ministero dell’Istruzione online o in presenza;
- ticket d’accesso per eventi culturali come mostre e musei, rappresentazioni cinematografiche e teatrali, spettacoli dal vivo, eventi musicali.
- altre iniziative coerenti con il Piano nazionale di formazione.
Urge evidenziare che i bonus sono cumulabili solo per una tempistica abbastanza breve che si attesta sui due anni. Entro questa fascia di tempo il credito deve necessariamente essere speso, pena la perdita.