Leggere ad alta voce: migliorano le capacità cognitive
Secondo gli ultimi dati dell’Associazione Italiana Editori, in Italia, su 29,8 milioni di lettori, soltanto 5 milioni leggono più di un libro al mese, mentre sei italiani su dieci non ne leggono nemmeno uno all’anno.
Questa percentuale è meno preoccupante se si parla di bambini, perché la percentuale di piccoli lettori, in particolare tra i 4 e i 9 anni, sale al 91% per scendere all’88% tra quelli dai 10 ai 14 anni.
Il rapporto tra bambini e lettura è, quindi, quasi indissolubile, perché nei libri i piccoli trovano molteplici benefici, sia fisici che psicologici.
I benefici della lettura sui bambini
La lettura fa bene a tutti, sia agli adulti che ai bambini, ma per questi ultimi ricopre un ruolo ancora più importante per lo sviluppo cognitivo.
Innanzitutto, leggere aiuta i bambini ad ampliare il proprio vocabolario, fornendo loro maggiori strumenti per relazionarsi con gli altri.
Leggere li aiuta anche nell’analisi del pensiero, facilita la sua elaborazione ed esposizione, nonché trasmissione su carta.
Inoltre, un libro può diventare un potente antistress, insegnando ai piccoli a gestire meglio eventi complessi o, addirittura, traumatici della vita.
Grazie alla narrazione e all’esposizione dei diversi punti di vista dei personaggi, poi, la lettura può aiutare il bambino ad approfondire delle specifiche competenze o a comprendere certe emozioni, favorendo una maggiore consapevolezza di se stesso e dei propri stati emotivi.
Infine, la lettura può essere anche un momento di condivisione, sia in famiglia che a scuola, e può migliorare i rapporti tra genitori e figli o tra fratelli e sorelle.
Leggere ad alta voce
L’importanza della lettura per un bambino è stata confermata da tante ricerche scientifiche, l’ultima delle quali, dedicata alla lettura ad alta voce, è stata svolta dall’Università di Perugia in collaborazione con Giunti Scuola.
L’iniziativa, battezzata “Leggimi ancora“, ha permesso la distribuzione di 40000 testi nelle scuole e ha coinvolto, nelle città di Torino, Modena e Lecce, circa 13000 docenti e 1500 piccoli studenti dai 6 agli 11 anni.
Il risultato è stato molto chiaro: leggere ad alta voce aumenta le capacità di apprendimento dal 10 al 20%, e questo è stato riscontrato sia nei bambini più bravi a scuola che in quelli con qualche difficoltà.
La lettura ad alta voce, quindi, è una vera palestra cognitiva che aiuta i più piccoli a comunicare e a relazionarsi con gli altri, ma anche un valido metodo democratico, perché farlo tutti i giorni a scuola e per un tempo sufficiente, potrebbe aiutare a ridurre il gap tra le diverse provenienze sociali dei bambini, abbattendone le differenti chance di imporsi nella vita e nel lavoro.