Laurea in osteopatia: il governo introduce il corso accademico
In Italia, la laurea in osteopatia sta finalmente per diventare una realtà. Il governo ha introdotto il corso accademico in via ufficiale, tramite il decreto n.1563.
Scopriamo insieme cosa stabilisce il decreto interministeriale e di cosa si occupa un professionista in ambito.
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Laurea in osteopatia: al via i percorsi formativi all’Università
A breve gli Atenei italiani potranno annoverare tra i loro percorsi formativi anche il percorso si laurea in osteopatia.
Il decreto interministeriale n. 1563, pubblicato i via ufficiale sul sito del MIUR, ne stabilisce per la prima volta l’ordinamento didattico. Annoverata all’interno del quadro delle Professioni Sanitarie, avrà finalmente un riconoscimento istituzionale.
Il decreto interministeriale n. 1563, pubblicato i via ufficiale sul sito del MIUR, ne stabilisce per la prima volta l’ordinamento didattico. Annoverata all’interno del quadro delle Professioni Sanitarie, avrà finalmente un riconoscimento istituzionale.
Il decreto, una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale, consentirà alle Università di attivare l’iter per I’istituzione del corso di laurea in osteopatia. In questo modo si garantisce agli studenti la trasmissione di competenze teoriche e pratiche necessarie alla formazione dei futuri professionisti.
Gli studenti che decideranno di iscriversi al corso di laurea in Osteopatia potranno seguire, tra le varie lezioni:
- Storia della Medicina;
- Biongegneria;
- Medicina Fisica e Riabilitativa;
- Scienze tecniche mediche e applicate;
- Malattie dell’apparato locomotore;
- Scienze infermieristiche e tecniche neuro-psichiatriche e riabilitative.
Il mondo dell’osteopatia e i 12.000 professionisti italiani dichiarano storico il traguardo raggiunto. Di certo è infatti un atto decisivo nel riconoscimento della professione osteopatica tramite cui si conferma fiducia alla categoria.
Insieme ad esultanze e consensi, sono anche arrivate alcune critiche.
L’osteopatia è infatti spesso vista come una pratica di medicina di carattere pseudoscientifico non convenzionale. Nonostante questi sospetti, l’osteopatia è stata dichiarata come professione sanitaria con la legge 3/2018, il cui iter si era concluso nel 2021.
Laurea in osteopatia: cosa stabilisce il decreto ministeriale
Il decreto Mur-Salute che definisce il percorso di laurea in osteopatia dichiara che
- titolo:porterà alla formazione di un operatore sanitario;
- professione: consentirà al professionista di applicare interventi di prevenzione e mantenimento della salute;
- modus operandi: avverrà tramite trattamento osteopatico di disfunzioni somatiche non riconducibili a patologie nell’ambito dell’apparato muscolo scheletrico;
- ambito: potrà essere svolta o in autonomia o in collaborazione con altre figure sanitarie.
Il decreto specifica inoltre le attività formative di base indispensabili della classe di laurea:
- scienze propedeutiche;
- sociologia dell’ambiente e del territorio;
- storia della medicina;
- scienze biomediche;
- microbiologia e microbiologia clinica;
- medicina fisica e riabilitativa.
Per quanto riguarda invece le attività formative caratterizzanti troviamo, tra le altre:
- scienze tecniche mediche e applicate;
- medicina fisica e riabilitativa;
- scienze della prevenzione e dei servizi sanitari;
- malattie dell’apparato locomotore;
- scienze infermieristiche e tecniche neuro-psichiatriche e riabilitative;
- neurologia;
- scienze tecniche mediche applicate;
- scienze tecniche dietetiche applicate;
- psichiatria;
- scienze interdisciplinari cliniche;
- psicologia clinica;
- scienze umane e psicopedagogiche;
- storia della medicina;
- scienze del management sanitario;
- sociologia dei processi economici e del lavoro;
- medicina legale;
- farmacologia e tossicologia veterinaria;
- metodi e didattiche delle attività motorie;
- metodi e didattiche delle attività sportive.
Che ruolo ha il professionista
Ottenere una laurea in osteopatia significa poter praticare la professione.
L’osteopatia è una disciplina terapeutica che si basa sulla terapia manuale per la diagnosi ed il trattamento della persona.
Le sue basi storiche sono molto antiche. Fondata dal medico americano Andrew Taylor Still nel 1892, si diffuse con rapidità in Europa, prima in Inghilterra e poi in Francia. Nei primi lavori vengono descritte le relazioni anatomiche, fisiologiche e biomeccaniche e quelle tra equilibrio funzionale delle strutture del corpo e salute.
In Italia l’Osteopatia iniziò a diffondersi negli anni ’70 ma solo nel 2018, tramite la Legge Lorenzin, è stata individuata la professionalità dell’osteopata in quanti operatore sanitario.
L’osteopata si occupa di cercare attraverso l’uso delle mani le disfunzioni osteopatiche. Si definisce disfunzione osteopatica una riduzione della mobilità dei tessuti o di un’articolazione che provoca un’alterazione dell’equilibrio generale della persona.
Il compito del professionista è quello di ripristinare la mobilità delle strutture, condizione fondamentale per una corretta vascolarizzazione ed innervazione dei tessuti.
L’osteopatia è una terapia manuale incentrata sulla salute della persona e non sulla malattia. L’approccio ricerca, infatti, la causa del dolore e non il sintomo.
A cosa serve il trattamento
Il ruolo principale dell’osteopata è quello di
- curare le restrizioni di mobilità delle articolazioni e dei tessuti;
- ripristinarne la corretta mobilità;
- migliorare la fisiologia del sistema nervoso, linfatico ed endocrino e di tutti gli apparati;
- trattare disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico. Ad essi si possono associare alterazioni della funzione degli organi e dei visceri e viceversa un problema viscerale può provocare dolori di tipo muscolo-scheletrico.
Le problematiche più frequenti per la quali ci si rivolge ad un operatore sanitario sono:
- nevralgie;
- dolori articolari;
- disturbi posturali;
- mal di schiena;
- disturbi digestivi;
- otiti e sinusiti;
- mal di testa e cefalee;
- disturbi ginecologici;
- sciatalgia;
- disturbi del pavimento pelvico;
- discopatie;
- cervicalgia;.
L’osteopatia si basa su alcuni principi:
- unità del corpo: l’essere umano è un’unità funzionale dinamica, sulla cui salute incidono corpo, mente e spirito;
- autoregolazione: il corpo ha capacità di autoregolazione e autoguarigione. L’osteopata non si occupa di guarire ma rsi ristabilire l’armonia della struttura favorendone l’autoguarigione.
- interrelazione tra struttura e funzione: la struttura governa la funzione.
Una terapia ottimale si fonda sull’applicazione di tutti e tre i principi. Si può ritenere l’osteopatia come complementare alla medicina classica e alla fisioterapia. Di certo non ne è una sostituzione né ha la pretesa di esserlo.
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