Google Performance Max: la nuova frontiera dell'advertising digitale
Google Performance Max è ad oggi uno strumento fondamentale per i professionisti in ambito advertising digitale. Cerchiamo di capire insieme di cosa si tratta e come si può sfruttare in modo ottimale per raggiungere gli obiettivi prefissati!
Che cos’è e a cosa serve Google Performance Max
- generare lead;
- incrementare vendite online;
- aumentare visite in negozi fisici.
- utilizza potenza dell’automazione e machine learning;
- è basata sul raggiungimento degli obiettivi dell’account. In sintesi, gli inserzionisti possono aumentare le conversioni sfruttando una sola campagna che copre i diversi canali sulla rete. Unici requisiti richiesti: creatività, obiettivi da perseguire e indicazioni sul targeting;
- crea autonomamente un funnel di conversione. L’attenzione va posto in particolare su stabilire gli obiettivi di conversione a livello di account. Gli stessi sono infatti per stabilire le offerte automatiche e riportare risultati;
- promette conversioni ottimizzando costantemente il rendimento degli annunci su tutti i canali. E per farlo utilizza Smart Bidding, l’offerta automatica basata sull’intelligenza artificiale di Google;
- mostra spontaneamente le inserzioni sulle reti pubblicitarie di Google.
Google Performance Max: vantaggi e benefici
- semplicità di impostazione, bassa necessità di gestione e di modifiche nel tempo;
- risparmio tempo e massimizzazione dell’efficacia;
- automazione: tutti i processi di offerta e di annunci sono automatizzati e autogestiti direttamente dalla campagna stessa;
- segnali del pubblico che consentono di indirizzare gli algoritmi di machine learning nella giusta direzione;
- campagne incentrate sugli obiettivi di marketing: supporta nel raggiungerli facilmente;
- ritorno sull’investimento grazie al fatto che sia il machine learning di Google a gestire tutto.
- difficoltà di utilizzo di Impostazione Conversioni: Google non è in grado di fornire le prestazioni ricercate se non perfettamente allineato sugli obiettivi di conversione da ottimizzare;
- analisi andamento campagne: è difficile estrarre approfondimenti specifici. I report fornirti sono difficili da interpretare e sfruttare e non del tutto trasparenti;
- elevato affidamento all’automazione: prestare attenzione ad impostazione di Google Performance Max è fondamentale. Inoltre il margine di manovra, una volta creata la campagna, è molto ridotto;
- perdita di controllo: l’automazione totale toglie parte del controllo dalle mani di chi gestisce la piattaforma.
È dunque importante che il machine learning di google lavori nel modo corretto.
Come creare una campagna in modo ottimale
Creare una campagna Google Performance Max è molto semplice, rapido ed intuitivo. Per farlo è necessario:
- definire un obiettivo: sponsorizzare un’attività locale, promuovere le vendite online e così via;
- impostare budget giornaliero e tipologia di offerta;
- selezionare lingua e geolocalizzazione;
- completare l’annuncio inserendo immagini, video, url finale di destinazione, titoli, descrizioni, estensioni, nome dell’attività;
- definire l’indicatore di pubblico, il punto di partenza del targeting della campagna. Per farlo è necessario combinare una serie di dati per definire il miglior pubblico possibile al quale rivolgere la campagna. Selezionare dunque segmenti personalizzati, dati proprietari, interessi e dati demografici;
- pubblicare: prima è consigliabile visualizzare il riepilogo finale. Dopodiché si può procedere nella pubblicazione.
Uno dei maggiori punti di forza di Google Performance Max è che consente di pubblicare annunci sull’intera rete di Google. Entrando nello specifico:
- rete di ricerca;
- gmail;
- rete Display;
- YouTube;
- rete Discovery;
- Shopping.
A seconda di quali sono gli obiettivi, la campagna si muove autonomamente su tutte le reti a disposizione, per raggiungere gli obiettivi prefissati. Ad esempio se si punta a massimizzare il numero di vendite di prodotti di un ecommerce, la campagna tende a sbilanciarsi sulla rete shopping.
Costi e budget
- costo per clic: si paga solo per gli annunci su cui qualcuno fa clic.
- per impressione: si paga in base a quante volte è mostrato l’annuncio;
- costo per coinvolgimento: si paga nel momento in cui un utente completa un coinvolgimento prestabilito.