7 strumenti per migliorare la tua efficienza operativa in Google Ads
Per il colosso tech di Mountain View dotarsi di un programma pubblicitario come Google Ads è stata senza dubbia una scelta redditizia grazie alle svariate aziende che hanno deciso di utilizzarla.
All’interno di questa piattaforma è possibile selezionare il target di riferimento per i propri annunci e decidere in che momento della giornata e su che sito mostrarli.
Creando una campagna pubblicitaria con questo strumento si stabilisce anche il budget da investire. Grazie al machine learning la piattaforma ottimizza gli annunci in modo che raggiunga i potenziali clienti. Si può inoltre monitorare con precisione l’andamento della pubblicità grazie al ROAS (ritorno di investimento pubblicitario).
Ma ci sono altri tools che è meglio saper usare come vedremo di seguito.
Google Ads: l’importanza dei filtri e delle View
All’interno della piattaforma non è facile orientarsi tra i diversi dati e aspetti delle campagne pubblicitarie. Per facilitare la navigazione è possibile stabilire e salvare dei filtri che permettano di concentrarsi sulle informazioni di maggiore interesse. L’importante però è crearli in modo che siano funzionali e che non rischino di disperdere alcuni dati.
Creare un filtro su Google Ads non è difficile, basta andare sull’icona a forma di imbuto. Se si hanno molte campagne pubblicitarie all’attivo però i filtri singoli possono non bastare. L’ideale è poterli riunire all’intero di set prestabiliti in modo da controllare più aspetti in contemporanea e in modo molto rapido, senza dover fare più ricerche.
Questi set si chiamano View, anche se prima erano conosciuti come Workspaces.
Crearne uno richiede semplicemente di selezionare i filtri che si vogliono includere e selezionare l’opzione “Salva”. A questo punto nella schermata comparirà una finestra dove scrivere il nome della View. Le volte successive si dovrà cercare la denominazione scelta per applicare tutti i filtri al suo interno.
Le colonne personalizzate: come crearle e sfruttarle
Un altro strumento molto utile all’interno di Google Ads sono le colonne personalizzate, che si affiancano a quelle standard già previste nella piattaforma. Anche quelle create ad hoc per le proprie campagne si possono includere nel grafico di riepilogo per esaminare il rendimento che stanno generando. Per definirne una si parte cliccando sull’icona con le tre barre verticali.
A questo punto si sceglie l’opzione “Modifica colonne” e poi “+ Colonna personalizzata” per poi inserire le informazioni su quella che si vuole ottenere. Per esempio si può scegliere di crearne una per capire gli svantaggi che porta il proprio budget o il costo che portano le campagne per ogni giornata. Le colonne personalizzate devono avere un proprio titolo, una descrizione e dei filtri.
Per visualizzare i dati sotto forma di percentuali o altri formati Google Ads permette di includere degli operatori matematici nelle colonne personalizzate. Una volta salvate si può scegliere l’opzione “Applica” per vederla insieme alle altre statistiche.
I set di colonne per le informazioni di rilievo
Una volta stabilito come organizzare la fila di colonne si sceglie l’opzione per salvare il set in basso a sinistra in modo che la piattaforma lo riproponga identico al controllo successivo. A questo punto non c’è pericolo che il programma riorganizzi in modo arbitrario le diverse metriche e si possono vedere i risultati nel modo più comodo.
Se si vuole creare più di un layout di questo tipo basta dare un titolo per distinguere fra i diversi set di colonne che si sono messi a punto e poi scegliere quello più adatto.