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Private equity: la finanza a sostegno della transizione verde

Private equity: la finanza a sostegno della transizione verde

finanza
  • Sara Elia
  • 15 Gennaio 2024
  • News
  • 4 minuti
  • 16 Gennaio 2024

Private equity: la finanza a sostegno della transizione verde

Ad oggi la transizione è una realtà che riguarda tutti: cittadini privati, aziende e anche la finanza climatica.

Analizziamo insieme al meglio l’importanza estrema dei fondi di private equity nella transizione verde!

Indice
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Finanza climatica e sostenibile

Nonostante i Paesi europei stiano cercando una svolta definitiva sulle politiche climatiche, nel concreto sono ancora molto indietro.
Per poter raggiungere gli ambiziosi obiettivi previsti dagli Accordi di Parigi sono necessari investimenti di circa 100/150mila miliardi nei prossimi 30 anni. Ma, ad oggi i finanziamenti ottenuti ammontano solo al 10% di quanto necessario. E alla luce degli attuali impatti negativi del clima sugli ecosistemi, il gap è ben visibile.
 
Gli investimenti dovranno, in previsione, aumentare da cinque a otto volte rispetto ai livelli attuali.
Che soluzione trovare? La finanza climatica sostenibile è la leva più efficace per raggiungere l’obiettivo emissioni zero utile a:
  • ripensare e implementare una nuova architettura finanziaria;
  • raggiungere realmente gli obiettivi climatici;
  • lavorare più velocemente e più uniti. 
L’abitabilità del pianeta ha dei limiti che l’attività umana ed economica sta man mano cercando di superare. L’attività della finanza per la natura richiede un approccio ecosistemico completo e serve un’azione collettiva per finanziare la transizione energetica.
Solo in questo modo gli sforzi del settore pubblico per sostenere i finanziamenti per il clima avranno effetti positivi e porteranno ad una crescita del numero di opportunità di investimento. 
 

Private equity: cosa può fare la differenza

L’idea di indirizzare e favorire gli sviluppi sostenibili a livello ambientale è di certo una strada ottimale. E, allo stesso tempo tempo, è necessario essere capaci di interpretare le capacità di sostenere le volontà di transizione ambientale dal punto di vista economico e della finanza.
 
Nel concreto, sono le società di private equity a poter fare la differenza attraverso:
  • promozione di progetti di decarbonizzazione. Le società di private equity riescono meglio delle controparti pubbliche e con aziende di grandi dimensioni. E di conseguenza possono anche promuovere l’utilizzo delle energie rinnovabili. Queste società mostrano un livello di adozione delle rinnovabili tre volte superiore, potenzialmente utile in mercati dove l’uso delle energie rinnovabili è in ritardo;
  • impatto sociale delle società di private equity: queste aziende creano più posti di lavoro rispetto a quelle pubbliche. In media, le imprese partecipate dai private equity assumono quattro nuovi dipendenti in più ogni 100 rispetto alle aziende pubbliche;
  • donne in ruolo di leadership: circa il 57% di aziende private ha almeno una donna rispetto al 90% delle aziende pubbliche. Inoltre, donne in posizioni di leadership sono il 22%, rispetto al 17% delle imprese pubbliche. 

Interventi necessari per sostenere la transizione verde

Per dare ulteriore impulso alla transizione ecologica occorre:

  • intervenire sulla carenza di competenze attraverso percorsi di formazione adeguati;
  • diffondere una cultura d’impresa più sostenibile;
  • facilitare il reperimento di risorse destinate investimenti ambientali;
  • semplificare procedure amministrative; incentivi e agevolazioni.

Le aziende si stanno muovendo verso la green economy puntando le proprie risorse su sostenibilità e innovazione. Dati confermano che in Italia 441 mila aziende nel quinquennio 2017-2021 hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green. Inoltre, le imprese che innovano di più sono le stesse che generano un numero maggiore di posti di lavoro. 

Infatti, insieme alla transazione ecologica, si sta affermando sempre di più la richiesta di profili specializzati da inserire nel mercato della green economy. Questi prendono nome di green jobs, ovvero lavori che hanno come scopo la salvaguardia dell’ambiente.

La loro importanza per la salvaguardi del futuro del pianeta è evidente:

  • migliorare l’efficienza dell’utilizzo delle materie prime;
  • ridurre al minimo l’inquinamento e gli effetti sull’ecosistema;
  • eliminare gli sprechi;
  • tutelare e rispettare l’ambiente;
  • combattere le conseguenze del cambiamento climatico. 
  • opportunità di crescita economica.

Paesi nel mondo: come stanno contribuendo alla transizione ecologica

Ad oggi, la spinta dei Paesi alla transazione ecologica è molto forte e si sta per fortuna dando sempre più importanza alla sostenibilità ambientale. Il tema è d’interesse non solo dei singoli ma anche di imprese, business ed aziende. Di conseguenza sta nascendo la richiesta di profili specializzati da inserire nel mercato della green economy.

La spesa dell’Unione Europea per il clima e per tecnologie green nel periodo 2021-2027 è pari a 578 miliardi di euro. Essa rappresenta il 33% del budget complessivo.Gli USA invece si propongono di:

  • arrivare ad emissioni zero nel 2050.
  • investire 140 miliardi di dollari nella transizione green;
  • stanziare, tramite l’Inflation Reduction Act del 2022, più di 500 miliardi di dollari per la sicurezza energetica e la transizione. Nello specifico stiamo parlando di batterie e rinnovabili, trasporti green, mobilità elettrica, cattura e stoccaggio del carbonio.

Inoltre, la tutela del nostro pianeta rappresenta anche un’importante fonte economica. Il settore dell’energia rinnovabile in previsione garantisce infatti: 

  • 2,1 milioni di posti di lavoro entro il 2030;
  • 6.3 milioni derivanti dal settore del fotovoltaico solare;
  • 12 milioni dall’agricoltura tramite biocombustibili;
  • 4 milioni dal settore dell’energia pulita. 

Come abbiamo visto insieme finanza climatica, aziende ecofriendly e progetti di ecosostenibilità stanno cercando di accompagnare il mondo ad una transazione ecologica di successo.

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Sara Elia
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