Le facoltà scientifiche, in particolare le STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) nel nostro paese attraggono sempre più studentesse donne. I risultati ottenuti, inoltre, sono spesso più brillanti dei colleghi maschi.
Facoltà scientifiche: le donne ottengono risultati migliori
Secondo i dati diffusi da Almalaurea relativi al 2018, le ragazze iscritte alle facoltà scientifiche hanno voti più alti. In media si laureano con un punteggio di 103,6 su 110, contro il 101,6 ottenuto, invece, dai colleghi maschi.
Le studentesse donne sono anche più regolari negli studi, il 46.1% si laurea nei tempi previsti, contro il il 42,7% degli uomini. Secondo Almalaurea, questo dato è valido per tutte le facoltà del gruppo STEM, tranne per quelle chimico – farmaceutiche. Le laureate, infine, arrivano alla tesi in media ai 25,5 anni, leggermente inferiore al dato dei colleghi maschi che si laureano a 25,7.
In crescita la percentuale di donne iscritte
Secondo una ricerca condotta dall’Osservatorio Talents Venture, la quota delle donne iscritte a un corso STEM è pari al 17,71% delle donne totali, valore più alto degli ultimi dieci anni. Nel Sud Italia si arriva anche al 19,2%, valore superiore alla media nazionale.
Nonostante la percentuale di iscrizioni femminili all’università abbia registrato una diminuzione, tra il 2009 e il 2015, inoltre, il numero di studentesse iscritte ai corsi STEM è rimasto costante e pertanto la percentuale sul totale è aumentata.
In merito a questo dato, l’Italia è terza in Europa, dietro a Inghilterra e Polonia con circa il 37% delle donne che scelgono le facoltà STEM, mentre la media degli altri paesi si ferma al 32%. È da tener presente che le donne che frequentano l’università in Italia, considerando tutte le facoltà, rappresentano il 55% delle iscrizioni.
Gender gap ancora penalizzante nelle facoltà scientifiche
I dati sono quindi incoraggianti, ma il gender gap rimane ancora abbastanza penalizzante per le donne. Il 59% degli iscritti a facoltà scientifiche continua a essere maschile, con un picco del 74% per ingegneria. La situazione è opposta per le lauree umanistiche, che vedono una media di quasi due donne su tre.
Anche in merito al grado di occupazione e di retribuzione si continua a registrare un divario notevole. A 5 anni dalla laurea in facoltà STEM, infatti, gli uomini hanno una busta paga superiore del 23% rispetto a quella delle colleghe donne.
Gli ultimi dati fanno ben sperare per un cambiamento rapido di questa situazione, visto in particolare la maggiore preparazione e gli ottimi risultati ottenuti dalle studentesse donne nelle facoltà scientifiche.