L’effetto Golem e gli stereotipi negativi
L’effetto Golem rappresenta un fenomeno psicologico spesso sottovalutato, che tende a rendere le persone insicure a partire dalle aspettative degli altri e in grado di influenzare profondamente la vita professionale e le relazioni interpersonali.
Questo concetto, strettamente legato agli stereotipi negativi e alle aspettative ridotte, descrive il circolo vizioso in cui pregiudizi e convinzioni limitanti possono compromettere il rendimento di una persona, condizionandone il potenziale. Nell’ambito lavorativo, l’effetto Golem può manifestarsi in situazioni di leadership, gestione dei team e valutazione delle performance, contribuendo a un ambiente poco inclusivo e meno produttivo.
In questo articolo esploreremo la definizione dell’effetto Golem, le sue radici psicologiche e le implicazioni pratiche che può avere sul benessere individuale e organizzativo.
Che cos’è l’effetto Golem
L’effetto Golem è un fenomeno psicologico che descrive come avere delle aspettative molto basse su sè stessi o su qualcun altro porti ad una performance peggiore.
I primi ad interessarsi al fenomeno furono Leonore Jacobson, preside di una scuola di San Francisco e lo psicologo Robert Rosenthal. Attraverso le loro indagini osservarono che molti insegnanti, anche se inconsapevolmente, classificavano i loro studenti in modo positivo o negativo influenzandone le prestazioni.
Facilitavano o ostacolavano quindi l’attuazione di comportamenti in modo tale che le loro iniziali predizioni si avverassero.
Una persona può, infatti, condizionare un’altra e fargli credere di non essere in grado di fare qualcosa, sminuendo così la sua autostima e limitandone il potenziale.
L’esempio lampante è quello riportato nelle ricerche, dell’alunno considerato dall’insegnante in modo negativo che, per questo motivo, arriva a confermare quelle stesse aspettative continuando ad ottenere scarsi risultati.
Ma si può manifestare in vari altri aspetti della vita, compreso quello lavorativo. In contesto aziendale, infatti, alcuni manager non nascondono la bassa considerazione per alcuni dei loro collaboratori, provocando risultati di questi ultimi allineati alle aspettative che ne confermano la veridicità.
È quindi evidente come giudizi, aspettative negative, considerazione limitata o volta alla sola critica portano a comportamenti peggiori e distruggono l’espressione dell’altro.
La relazione con l’effetto Pigmalione e gli stereotipi
Si tratta di rappresentazioni mentali sbagliate che cercano di definire secondo tratti tipicamente associati tra loro ma che non hanno in realtà nessuna base concreta.
Come interrompere l’effetto Golem
- calo delle prestazioni;
- autocensura delle proprie idee e opinioni;
- limitazione di creatività e coinvolgimento;
- aumento di ingiustizie e le disparità;
- creazione di ambiente di studio e lavoro conflittuali e poco efficiente.
Questa sensazione crea un cortocircuito che avvera la profezia negativa.
È infatti necessario innanzitutto notarne la presenza ed essere coscienti di quanto possa essere pericoloso il fenomeno. Trattandosi infatti un fenomeno irrazionale e radicato nella coscienza, spesso non ci si accorge né che sta avvenendo né delle conseguenze che provoca.
- promuovere una comunicazione aperta;
- valorizzare il potenziale delle persone e la formazione;
- implementare la cultura della fiducia e del feedback costruttivo;
- esercitare mindfulness e meditazione per arricchire la coscienza.
Manifestazione del fenomeno a livello aziendale
- critiche eccessive: i manager che hanno aspettative negative su un dipendente tendono a mettere in evidenza anche i minimi errori e minimizzare i successi;
- comunicazione limitata: l’interazione è spesso ridotta ad istruzioni minime e distaccate senza alcun feedback costruttivo;
- mancanza di opportunità: esclusione da progetti importanti o da opportunità di sviluppo professionale;
- isolamento sociale: un collega percepito come incapace viene spesso evitato dagli altri nelle collaborazioni, con conseguente diminuzione del rendimento.
- sviluppare e promuovere la leadership positiva;
- creare una cultura di feedback costruttivo;
- favorire un ambiente di lavoro inclusivo, di valorizzazione del singolo e di rispetto;
- stabilire obiettivi realistici e raggiungibili per i dipendenti;
- promuovere la diversità in tutte le sue forme e le politiche di non-discriminazione.