L’Educazione ambientale
Il ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti ha annunciato che dal prossimo anno l’Italia sarà il primo Paese al mondo dove lo studio dei cambiamenti climatici e dello sviluppo sostenibile sarà obbligatorio. Dopo l’introduzione dell’educazione civica come materia obbligatoria ora ci sarà anche una nuova materia cioè l’educazione ambientale. Tutte le scuole dedicheranno 33 ore all’anno, agli argomenti relativi ai cambiamenti climatici, affinché la sostenibilità e il clima siano al centro del modello educativo, per sensibilizzare tutti i bambini e i giovani, sin da piccolissimi su così cruciali temi.
Il progetto per le scuole
Il progetto per inserire nella scuola questa nuova materia consiste nello stanziare 1,3 milioni di euro alle istituzioni scolastiche per creare percorsi educativi strutturali, in programmi di formazione e aggiornamento sia per i docenti che per il personale tecnico, amministrativo e ausiliario delle scuole, ed infine anche interventi di riqualificazione degli spazi educativi e degli edifici scolastici, sempre rispettando la sostenibilità ambientale e una migliore efficienza energetica. Saranno inoltre favorite azioni e iniziative per le esperienze di scuola-lavoro nel settore green-economy ed esperienze didattiche sul campo come per esempio viaggi d’istruzione in aree protette italiane e aree di interesse naturalistico. Anche nelle scuole dell’infanzia verrà introdotto il tema dell’ambiente e della natura per esempio osservando gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali e quindi focalizzandosi sia sulla flora che sulla fauna. L’educazione ambientale a scuola sarà affrontata in diverse discipline come la storia, la geografia, le scienze, arte e anche tecnologia e sarà esercitata attraverso azioni come la raccolta differenziata dei rifiuti, la riduzione del consumo della carta e dell’elettricità, il riciclo, l’orto didattico e l’uso di borracce.
Cittadinanza attiva
L’educazione ambientale mira a creare un cittadino più attivo e consapevole sia dal punto di vista scientifico-culturale che dal punto di vista etico-legislativo. Ci sono quattro livelli di formazione: scientifica, legislativa, etica e comunicativa. Questa significa che l’educazione ambientale vuole insegnare all’allievo ad acquisire competenze interdisciplinari che spazino dalla comprensione scientifica dell’ambiente affrontato, alla contestualizzazione legislativa, all’elaborazione etica fino alla capacità di discutere correttamente e consapevolmente sui tempi ambientali.Partendo dalle esperienze dirette, dalle osservazioni, dalle esplorazioni, gli studenti imparano a verificare quali danni può causare l’uomo all’ambiente. Nella scuola secondaria di secondo grado, l’educazione ambientale consisterà nella collaborazione con imprese o enti impegnate su temi dell’ambiente, attraverso lo studio e l’utilizzo di tecniche e modalità produttive ad impatto zero.
IDEA
Si chiama IDEA (Informatore di Educazione Ambientale nei contesti educativi) il progetto che porta l’educazione ambientale nelle scuole. Gli informatori di Educazione Ambientale sono dei docenti formati da professionisti della sostenibilità, che insegnano nelle scuole le conoscenze ambientali, le competenze trasversali e buone pratiche. Si inizia per esempio dai Parchi, per riavvicinare l’uomo alla natura, promuovere benessere collettivo e riconnettere l’individuo all’ambiente.