Diploma e occupazione: le scuole che consentono di lavorare prima e di più
Il rapporto tra diploma e occupazione è sempre in discussione, soprattutto per chi debba ancora scegliere la scuola superiore da frequentare. Per aiutare la comprensione del collegamento tra diploma e occupazione si riportano i dati che sono stati diffusi dal MIUR e che si riferiscono ad un’analisi che è stata condotta in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
In particolare, i dati che sono stati considerati riguardano i diplomati del 2016: questi, infatti, hanno certamente avuto la possibilità non solo di cercare un’occupazione, ma anche di sperimentare il mondo del lavoro.
Uno sguardo ai dati
Uno dei primi dati che bisogna analizzare riguarda il tasso di occupazione di chi si sia diplomato, soprattutto nei due anni successivi rispetto al diploma. Nel periodo considerato, almeno il 37% di chi si sia diplomato ha trovato un lavoro, con un picco, pari al 62%, per i diplomati degli istituti professionali.
Seguono i diplomati tecnici, che arrivano ad un 49,5% e chi si sia diplomato al liceo, che ha trovato un’occupazione solo nel 22,4% dei casi. Diversamente da ciò che potrebbero pensare i genitori degli studenti, per quanto riguarda i licei quello che ha consentito agli studenti di trovare più facilmente un lavoro è stato il liceo artistico: il 35,7% degli studenti ha avuto un contratto di lavoro nei due anni successivi al diploma.
Questo è seguito dal liceo delle scienze umane, con un’occupazione nel 32,4% dei casi, e dal liceo musicale e coreutico, con un contratto di lavoro nel 31,5% dei casi. All’ultimo posto si troverebbero, invece, i diplomati del liceo classico, che hanno avuto la possibilità di trovare un lavoro solo nel 14,1% dei casi.
Se le scuole professionali sono quelle che consentono più velocemente di lavorare, si nota come al primo posto si trovino gli istituti dedicati ad industria e artigianato, che hanno consentito dopo il diploma al 65,1% degli studenti di trovare un’occupazione. Al secondo posto, e comunque sempre con una buonissima percentuale pari al 61%, si trovano i diplomati degli istituti professionali che abbiano studiato per il settore dei servizi.