Scuole chiuse a causa del Coronavirus
Per limitare i contagi e contenere l’attuale emergenza sanitaria in corso, dovuta al Coronavius, in quasi tutti i paesi del mondo le scuole sono state chiuse quasi immediatamente.
Ben 156 Stati hanno messo in atto questo provvedimento, portando all’interruzione dell’istruzione per circa l’80% degli studenti nel mondo, come dichiarato dall’Unicef.
Si tratta di una situazione senza precedenti che mette a grande rischio il diritto all’istruzione, in particolare per quanto riguarda gli alunni in condizioni di fragilità.
I paesi che hanno sospeso la didattica
Oltre all’Italia, quasi tutti i paesi hanno optato per una chiusura totale o parziale delle scuole e uno stop alla didattica frontale. In Spagna, Francia, Germania ma anche in Azerbaijan, Bahrain ma anche in Iran, Iraq, Libano, Quatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi, e in molti altri paesi europei e non la decisione è stata la stessa.
In Europa sono state, però, alcune differenze come chiusure parziali o a zone. In Francia le lezioni sono state sospese solo nei dipartimenti dell’Oise, dell’Alto Reno e in Corsica. Lo stesso anche in Germania, dove hanno preso questi provvedimenti alcuni degli stati federati, come la Baviera, la Bassa Sassonia, il Baden-Wurttemberg, la Renania Settentrionale-Vestfalen e il Brandeburgo solo in parte.
Lo stesso vale per la Grecia, il Portogallo, il Regno Unito, la Slovacchia e l’Ucraina.
Negli altri continenti, invece, ci sono state delle distinzioni. L’Afghanistan ha chiuso solo nella regione di Herat e in Bhutan, mentre ci sono state delle pause forzate in India, Cambogia, Vietnam, nel sud del Pakistan, in Palestina e in alcune aree delle Filippine. Con un leggero ritardo anche gli Stati Uniti hanno sospeso le lezioni. Questo ha determinato un grosso problema perché per molti studenti quello offerto a scuola è l’unico pasto della giornata. In più, in molti quartieri l’istruzione è l’unica alternativa alle gang locali.
Verso una riapertura graduale delle scuole
A inizio maggio Danimarca e Norvegia, che hanno avuto pochi contagi saranno le prime a riaprire, almeno parzialmente le scuole. La Germania, invece, permetterà agli studenti dell’ultimo anno di secondaria e delle elementari di tornare in classe mentre la Spagna pensa a una ripartenza differenziata, nelle varie regioni.
Scuole chiuse e didattica a distanza
La chiusura delle scuole non ha fermato l’apprendimento, che avviene tramite didattica a distanza o virtuale attraverso specifiche piattaforme.In questo modo gli insegnanti sono andati avanti con il programma e gli alunni sono rimasti in contatto tra loro.
Scuole chiuse: gli svantaggi
Questa opzione ha scontentato molti genitori diventati responsabili del corretto svolgimento delle lezioni tra problemi di connessione e compiti da consegnare attraverso diverse piattaforme. In più, in molti si preparano a tornare al lavoro, senza un’alternativa per i figli.
I diversi istituti si sono organizzati per garantire il diritto allo studio anche agli studenti in condizioni economiche fragili, che non hanno a disposizione i device tecnologici adeguati. In molte regioni sono stati distribuiti in comodato d’uso i device.