Confronti: il segreto per lavorare meglio è non farli
Capita a tutti di fare confronti mentre si lavora, soprattutto in posti di lavoro in cui la concorrenza è alta. Tuttavia, i paragoni potrebbero rendere le mansioni lavorative ancor più gravose di quanto non siano in realtà.
Ecco perché, se l’obiettivo principale è quello di lavorare meglio, sarebbe bene non fare confronti. Anche perché siamo essere unici; non importa l’impegno che potremmo metterci, non possiamo essere qualcuno che non siamo. Che sia un collega o un superiore, una persona diversa da noi affronterà le situazioni lavorative in maniera differente.
Insomma, evitare i paragoni sul posto di lavoro sarebbe l’ideale. Cerchiamo di capire perché e quali sono quei (rari) casi in cui un confronto potrebbe essere positivo.
Confronti e produttività possono coesistere?
Inutile negarlo: quando si lavora a stretto contatto con altri colleghi, purtroppo è molto frequente fare paragoni. Eppure, concentrarsi troppo sulle prestazioni altrui, nella maggior parte dei casi, diventa dannoso.
Nel caso in cui ci si arrivi a sentire inferiori rispetto alle altre unità che fanno parte di un medesimo settore, i confronti possono incidere negativamente.
Lavorare in modo differente rispetto ai colleghi, ad esempio, può farci erroneamente pensare che stiamo sbagliando, anche quando non è così. E tutto questo meccanismo può incidere negativamente sulla motivazione e sulla produttività.
È invece importantissimo considerare che ogni lavoratore ha alle spalle un percorso diverso e obiettivi (personali e professionali) differenti.
Più che concentrarsi sugli altri, sarebbe meglio analizzare i propri punti di forza e valorizzarsi.
È vero, capita spesso, nel momento in cui si fanno confronti con gli altri, che ci si renda conto di varie differenze. Eppure, bisogna considerare il fatto che uno stesso compito può essere svolto in maniera differente. E senza che questo comporti un calo della performance.
Ci sono sempre differenti modi in cui dalla partenza si può arrivare al traguardo: non tutti seguiamo necessariamente lo stesso percorso.
E, soprattutto, quel che è efficiente per un nostro collega, non necessariamente lo è per noi.
Il segreto per aumentare la produttività non è, dunque, fare confronti, ma trovare ciò che per noi risulta efficiente al fine di raggiungere gli obiettivi.
Qualora dovessimo renderci conto che il metodo di un nostro collega dovesse risultare funzionale, potremmo anche decidere di prendere esempio. Ma questo non è un obbligo e non sempre risulta possibile.
Differenti percorsi, metodi di lavoro diversi
Ognuno di noi ha infatti il proprio modo di affrontare compiti, incombenze e responsabilità lavorative, un modo unico e individuale.
Nessuno dei nostri colleghi, infatti, possiede la nostra stessa ed identica percezione di problemi e situazioni. I confronti, infatti, non sono funzionali soprattutto perché proveniamo da differenti esperienze. Di conseguenza, abbiamo un modo differente per risolvere i problemi che dobbiamo affrontare.
Inoltre, nessuno conosce davvero il percorso completo dei propri colleghi. Non possiamo sapere quali sono, con esattezza, tutti gli step superati dagli altri per giungere a fare ciò che fanno, nel modo in cui lo fanno.
Quando si fanno confronti, si tende ad idealizzare il collega che ci sembra particolarmente dotato. Ma, in realtà, non ci sarà mai possibile avere una visione globale reale, perché non conosciamo sacrifici e sfide affrontati.
Più che fare confronti, dunque, per lavorare meglio sarebbe opportuno unire le forze e lavorare insieme. Ogni elemento del team è infatti in grado di apportare valore aggiunto, grazie alla propria personale prospettiva.
L’unione di pensieri, suggerimenti e soluzioni può infatti essere molto utile per raggiungere una soluzione finale. Una soluzione che, molto spesso, sarà superiore rispetto a quella trovata dal singolo, perché deriva dalla coniugazione di tantissime prospettive differenti.
I paragoni sprecano energia
C’è poi da considerare anche il fatto che fare confronti potrebbe essere causa di spreco di risorse. Chi si perde in paragoni coi colleghi, in effetti, spreca energia, che invece potrebbe essere utilizzata per migliorarsi.
Più che per preoccuparci degli altri, dunque, sarebbe opportuno utilizzare le nostre risorse energetiche per migliorare le nostre performance.
Il continuo paragone con gli altri potrebbe tra l’altro far nascere in noi un senso di inadeguatezza, che però non corrisponde alla realtà.
Bisognerebbe piuttosto ricordarci che siamo abbastanza e fare del nostro meglio, evitando di paragonarci costantemente a coloro che lavorano con noi.
Questo al fine di evitare l’ansia e lo stress che il paragone di due prestazioni, la nostra e quella di un collega, è in grado di generare.
Smettendo di fare paragoni, possiamo eliminare tutti i sentimenti negativi che questi causano, concentrandoci solo su cosa è realmente importante.
Chi vuole avere successo non fa confronti
Tra le altre cose, è bene ricordare che le persone di successo, di solito, evitano i confronti costanti. O, quando fanno paragoni, lo fanno solo per migliorarsi, non per sentirsi inferiori rispetto ai colleghi.
Questo, in altre parole, significa che se vogliamo avere davvero successo e se vogliamo sentirci sicuri di noi stessi, i paragoni vanno evitati.
La maggior parte di noi non è in grado di gestire le sensazioni negative scaturite dai confronti. Meglio, dunque, evitarli accuratamente e concentrarsi sul miglioramento della propria persona a livello professionale. Raggiungere il successo lavorativo, in questo modo, sarà più semplice.
Quando confrontarsi può essere utile
Abbiamo però accennato in apertura al fatto che possono esserci dei rari casi in cui i confronti sul posto di lavoro possono essere positivi.
Per rendere i paragoni funzionali, è necessario prendere le dovute precauzioni. Paragonare il proprio lavoro a quello degli altri deve avere infatti uno scopo di apprendimento per essere utile.
Quando ci confrontiamo agli altri, insomma, dobbiamo farlo per imparare da loro e per migliorare noi stessi, non per sentirci inferiori.
Un paragone con i colleghi può aiutarci a prendere consapevolezza dei nostri punti di forza. O, al contrario, delle nostre debolezze: e, volendo, può anche aiutarci a migliorarci e ad eliminare le nostre carenze.
Di base, però, è necessario possedere fiducia nelle nostre competenze. In caso contrario, i confronti diventano causa di sentimenti di inadeguatezza, con tutte le conseguenze fino ad ora analizzate.
Dovremmo dunque utilizzare i paragoni con gli altri solo al fine di analizzarne le prestazioni per imparare. Trarre vantaggio dai confronti non è semplice, ma potrebbe rivelarsi particolarmente utile per apprendere nuove skills.