Comunicazione aumentativa e alternativa: che cos’è?
Sono molti gli alunni che si trovano a dover affrontare determinate problematiche fisiche, cognitive, di apprendimento, sociali o linguistiche e tante i metodi utilizzati dalle scuole e dalle famiglie per far fronte ad ogni singolo problema in maniera soggettiva. Sia nei casi di BES e DSA, sempre più di frequente viene utilizzato un metodo di approccio alternativo, definito “Comunicazione Aumentativa Alternativa” abbreviata CAA. Si tratta di un metodo che prevede l’ultizzo di canali alternativi per garantire la comunicazione dei soggetti in difficoltà. Ma andiamo più a fondo.
Un metodo alternativo per esprimersi
Spesso e volentieri, gli studenti affetti da BES o DSA, presentano problematiche legate al linguaggio e alla comunicazione. Ciò spesso porta ad un progressivo isolamento e distanziamento di questi dal resto della classe o comunque ad un minor apprendimento relativo alle materie di studio in programma. La CAA permette, grazie a libri, schede e strumenti informatici di comunicazione simbolica, di riuscire a trovare il metodo migliore in base al tipo di difficoltà presentato dal soggetto. E’ importante però sottolineare che questo tipo di Comunicazione non è pensata soltanto per gli studenti, ma coinvolge ogni tipo di persona che presenta difficoltà di comunicazione.
Chi ha bisogno della CAA?
La CAA può tornare utile a tanti studenti e non, siano essi affetti da gravi patologie, siano essi in piccole difficoltà cognitive o di apprendimento. Tra i tanti, però, la Comunicazione Aumentativa Alternativa è pensata soprattutto per specifiche categorie come:
- bambini o ragazzi affetti da sindrome Down o disturbi pervasivi dello sviluppo, come l’autismo o la sindrome di Asperger
- pazienti (bambini o ragazzi) che hanno subito interventi chirurgici
- bambini, ragazzi e adulti affetti da disprassie verbali
- persone anziane ricoverate nelle case di riposo
- persone affette da SLA
- persone paralizzate
Metodo ottimale e alternativo
Quello della CAA sembra essere un metodo di comunicazione sempre più apprezzato da logopedisti e professionisti sanitari, per andare incontro a soggetti che presentano difficoltà. Nel mondo questo metodo è utilizzato anche per adulti e anziani, mentre nel nostro Paese sembra essere più sfruttato in relazione a soggetti in età evolutiva, ma non è detto che nel tempo le cose possano cambiare e ci si possa uniformare al resto del pianeta.
Due principali tipi di CAA
Esistono due tipi principali di CAA:
- quella assistita, che prevede l’ausilio di strumenti, tecnologici o non, utili ad aiutare la comunicazione
- quella non assistita, dove il soggetto utilizza il proprio corpo e il linguaggio dello stesso.