Coaching e neuroscienze: linguaggio e empatia lo migliorano
Coaching e neuroscienze sono strettamente legate tra loro. Conoscere al meglio le neuroscienze migliora ed ottimizza il lavoro del professionista. Per supportare le persone ed aiutarlo a raggiungere gli obiettivi personali sono infatti necessarie empatia ed un corretto uso del linguaggio.
Approfondiamo l’argomento insieme!
Chi è il coach e che funzioni svolge per un individuo
- aiutare a definire gli obiettivi;
- supportare nei momenti di difficoltà;
- agire sui complessi meccanismi della mente che regolano le motivazioni;
- ridurre gli errori ricorrenti compiuti dalla mente;
- incrementare la fiducia in sé stessi;
- migliorare le prestazioni in vari ambiti in base alle richieste (mentali, lavorativi, motivazionali etc)
- definire gli obiettivi;
- mettere il focus su sé stessi, e non sulle circostanze esteriori;
- gestire l’ansia ed altri stimoli negativi: riuscire a convertire le energie negative in positive e lavorare su aspetti come paura di fallire o sbagliare
- trovare la fiducia in sé stessi e la stabilità mentale.
Che approccio impatta positivamente sull’individuo?
- supportare degli individui;
- raggiungere gli obiettivi prefissati;
- affrontare le sfide con consapevolezza ed efficacia.
- fisiologia degli emisferi cerebrali e del midollo spinale;
- aspetti della neurogenesi e della neuroplasticità del cervello umano;
- comunicazione sinaptica tra neuroni che lo compongono;
- neurotrasmettitori implicati nel linguaggio.
- aiutano a recuperare i ricordi;
- aumentano il potere di visualizzazione;
- contribuiscono alla regolazione dell’umore.
Coaching e neuroscienze: stile di vita
Nel legame tra coaching e neuroscienze è anche molto importante affrontare il tema del tempo e i momenti più favorevoli nelle giornate. per fare terapia.Si parla ovvero di cicli circadiani e cronotipi, gli alti e bassi all’interno di 24 ore.
Ma non solo! La sessione di coaching è per sua natura condizionata anche dalla neurocezione. Ricreare ambienti stimolanti in cui il paziente possa sentirsi al sicuro è quindi indispensabile.
In quest’ottica il coach deve quindi:
- attivare in modo coordinato tutte le facoltà e tutte le funzionalità dei due emisferi cerebrali;
- riallineare la mente tramite il potere delle parole;
- istigare processi di integrazione emisferica;
- attivare il pieno potenziale di scelta delle risorse da usare per gestire una determinata situazione.
Le ricerche sull’invecchiamento cellulare hanno infine capito come
- rallentare il processo di invecchiamento mentale. E lo si fa tramite:
- esercizio fisico e sonno equilibrato:
- gentilezza ed ottimismo;
- qualità delle relazioni;
- buone abitudini;
- meditazione, musica e immersione nella natura.
Le neuroscienze oggi ci dimostrano, attraverso precisi studi, che questi sono gli stili di vita ideali per avere una longevità mentale sana.
E nel fare coaching ci riallineiamo a quanto le neuroscienze hanno validato negli ultimi anni. Perseguendo comportamenti virtuosi ci aiutiamo nel raggiungimento dei nostri obiettivi. Siano essi personali che aziendali.
Soft skills: abilità necessarie per un professionista
La professione del coach è in continua evoluzione. Intraprendere questa carriera non vuol dire soltanto acquisire la formazione e il certificato. Riassumendo, è necessario possedere alcune abilità trasversali:
- capacità di ascolto: un professionista non può limitarsi ad ascoltare l’allievo. Deve interpretare il linguaggio del corpo, mettere a proprio agio, incoraggiare ed interpretare segnali non evidenti;
- empatia: la capacità di entrare in connessione con lo sportivo senza giudicarlo ed esprimendo giudizi. L’empatia porta il coach ad interpretare i pensieri del cliente da più prospettive, riuscendo così a trovare una soluzione al problema da superare.
- positività: non alimentare nè mettere in risalto gli aspetti negativi di una determinata situazione;
- comunicazione: deve in grado di ascoltare attivamente ed entrare in connessione con lo sportivo fornendo soluzioni ai problemi in maniera sincera.
Aumentare il proprio bagaglio di conoscenze, acquisire nuove tecniche e metodologie, è la strada giusta da percorrere per ogni professionista. In tal senso è possibile continui ad informarsi e a migliorarsi tramite:
- letture di libri dedicati;
- partecipazione a conferenze e incontri sul tema;
- confronto con altri professionisti.
Il coach è la figura da contattare per riuscire a superare le barriere mentali che possono impedire il raggiungimento dei risultati.