Cervello: le dimensioni incidono sulle capacità di problem solving

Cervello per il problem solving contano le dimensioni
 

Le capacità di problem solving sono alla base dell’abilità degli esseri viventi di poter affrontare le più diverse situazioni legate alla vita di tutti i giorni: ciò vale per gli esseri umani, ma anche per gli animali. Per risolvere i problemi pratici sembra che le dimensioni del cervello riescano a fare la differenza: vediamo perché.

 

Dimensioni del cervello: contano davvero?


Gli animali dotati di un cervello più grande rispetto alle dimensioni complessive del proprio corpo riescono a dimostrare di avere una più spiccata abilità di problem solving, e cioè di gestire le difficoltà problematiche, individuando più rapidamente e più efficacemente le soluzioni migliori. Questo indice di intelligenza superiore è quindi dovuto veramente alle dimensioni del cervello? A quanto pare sì: è quello che dimostra un recente studio pubblicato dalla National Academy of Sciences, che sembra aver posto un punto fermo in ordine ad un dibattito scientifico molto intenso.
Da tempo, infatti, la comunità scientifica si confronta rispetto alla nozione di intelligenza, ma anche sul possibile rapporto esistente tra le dimensioni del cervello e le capacità cognitive (tra cui quelle di problem solving) dell’individuo. Il problema è che mai gli esperimenti erano stati in grado di dimostrare una connessione tra maggior dimensione del cervello e migliori capacità di ragionamento, e quindi, di intelligenza.
 

Lo studio sulle dimensioni del cervello


La ricerca di cui stiamo parlando, condotta grazie alla collaborazione delle Università del Michigan, del Wyoming e del Minnesota partiva da una domanda molto semplice: per il problem solving contano le dimensioni del cervello? In altri termini, gli scienziati hanno cercato di capire se le dimensioni del cervello (in senso assoluto o in rapporto alle dimensioni del corpo) potessero comportare una differenza rispetto alla capacità degli animali di risolvere problemi, anche tenuto conto del grado di evoluzione e della struttura sociale delle più diverse specie.
Lo studio ha coinvolto oltre 140 esemplari appartenenti a circa 40 specie di mammiferi carnivori, che sono stati sottoposti ad una serie di test legati alla risoluzione dei problemi. Tra questi, veniva richiesto agli animali di raggiungere il proprio alimento preferito, purché riuscissero ad aprire la scatola di metallo che lo conteneva, girando il chiavistello. Tra gli animali coinvolti nello studio ci sono stati lupi, tigri, orsi, leopardi, procioni, panda, volpi artiche, iene e molti altri.

La relazione tra dimensioni del cervello e problem solving


Questi test hanno permesso agli scienziati di arrivare a due ordini di conclusioni. Sotto il primo profilo è stato dimostrato che non sussistono particolari differenze cognitive e di capacità di problem solving tra animali con una struttura sociale più articolata e animali solitari: a quanto pare, dunque, una delle più antiche credenze scientifiche, secondo cui gli animali sociali sono più intelligenti degli altri, deve essere completamente rivista.
Ma il risultato più importante della ricerca riguarda la relazione tra dimensioni del cervello e abilità di problem solving: a quanto pare, infatti, gli animali che presentano una grandezza del cervello più elevata rispetto alla massa corporea complessiva si sono dimostrati più abili nel risolvere il problema sottoposto. Tra i primi in classifica si sono posti gli orsi, ma anche gli animali di più piccole dimensioni (con una massa celebrare relativa più alta), dimostrando che per il problem solving contano eccome le dimensioni del cervello!

Fonte immagine: Pixabay

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