Profondo riequilibrio del Ministro Valditara sulle certificazioni linguistiche
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), guidato dal Ministro Giuseppe Valditara, ha introdotto un’importante stretta sulle certificazioni linguistiche, con l’obiettivo di garantire trasparenza, legalità e qualità.
La nuova normativa, valida a partire dall’anno scolastico 2024/2025 e per i successivi tre anni, rappresenta una svolta significativa nel regolamento per il rilascio delle certificazioni delle competenze linguistico-comunicative.
La nuova normativa prevede che le certificazioni linguistiche siano rilasciate solo da istituti accreditati dal MIM e con esami svolti in sede. Inoltre, ogni ente dovrà avere un responsabile per le certificazioni linguistiche che si occuperà di verificare l’autenticità dei certificati presentati dagli studenti.
Selezione da 41 a 8 enti abilitati al rilascio delle certificazioni per le competenze linguistico-comunicative in lingua straniera del personale scolastico.
Selezione rigorosa per certificazioni linguistiche
Solo 8 istituti di certificazioni linguistiche sui 41 candidati hanno superato il processo di valutazione estremamente selettivo. Per la lingua inglese, sono stati accreditati enti di eccellenza come:
- British Institutes
- Cambridge University Press & Assessment
- Educational Testing Service (ETS)
- Pearson Education Limited
- Trinity College London
Per le altre lingue, accreditati rispettivamente:
- France Education International (francese)
- Instituto Cervantes (spagnolo)
- Goethe-Institut (tedesco)
Questo rigoroso processo di selezione garantisce che solo le istituzioni più qualificate e affidabili possano offrire certificazioni linguistiche riconosciute a livello internazionale, fornendo ai professionisti strumenti di valore per il loro percorso formativo e lavorativo.
Valditara e la lotta contro le scorciatoie
Gli istituti certificatori dovranno rispettare standard di qualità rigorosi, garantendo che gli esami si svolgano esclusivamente nelle sedi accreditate in Italia, sotto stretta vigilanza ministeriale e nel rispetto dei protocolli MIM.
È inoltre richiesta una relazione annuale che documenti le attività svolte, così come le iniziative adottate per mantenere i livelli richiesti dal DM 62/2022.
Il Ministro Giuseppe Valditara ha dichiarato guerra alle “scorciatoie” e ai titoli fasulli che negli ultimi anni hanno minato l’integrità nelle graduatorie scolastiche.
Secondo Valditara, questo intervento mira a ripristinare la meritocrazia e a valorizzare le competenze autentiche del personale scolastico, assicurando un futuro migliore per il sistema educativo italiano.
Come affermato da Valditara, “Qualità, legalità e meritocrazia sono le direttrici della nostra azione“.
Monitoraggio continuo e sanzioni
Il MIM ha introdotto ispezioni regolari, audit sugli esami e analisi dei resoconti annuali per verificare il rispetto degli standard richiesti. Gli enti che non soddisferanno i requisiti subiranno l’esclusione automatica dall’elenco, perdendo il diritto di rilasciare certificazioni riconosciute.
Il decreto ministeriale ha indicato, per ogni ente, i livelli del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER) e le relative certificazioni riconosciute.
Soddisfazione e consensi
Questo provvedimento ha ottenuto il plauso di sindacati e associazioni di categoria, che da tempo denunciavano la presenza di certificazioni linguistiche prive di trasparenza. Secondo Vito Carlo Castellana, coordinatore della Gilda degli Insegnanti, “Si tratta di un primo passo verso un sistema di certificazioni che premia serietà e competenza”.
“Siamo estremamente soddisfatti della stretta introdotta dal MIM sulle certificazioni linguistiche, un intervento che rappresenta un ritorno alla normalità e risponde a una problematica che la Gilda degli Insegnanti denuncia da anni. Ci auguriamo che questo sia solo l’inizio di un percorso di trasparenza e pulizia nel settore della formazione” dichiara Vito Carlo Castellana, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.
“La nostra battaglia contro il mercato nero delle certificazioni linguistiche, evidenziata già lo scorso anno con il convegno ‘La Fabbrica dei Titoli’, ha finalmente trovato ascolto al Ministero. Ora è fondamentale proseguire su questa strada. Queste pratiche di formazione, spesso al limite della legalità, alimentano un mercato che non valorizza la professionalità degli insegnanti, non migliora l’apprendimento degli alunni e svaluta le certificazioni ottenute con serietà ed eccellenza”, prosegue Castellana.
Anche Ivana Barbacci, segretaria generale della CISL Scuola, esprime soddisfazione: “La stretta sul rilascio delle certificazioni linguistiche era necessaria e da noi richiesta più volte. È fondamentale estendere questo approccio anche ad altre tipologie di titoli, come le competenze informatiche e le specializzazioni sul sostegno. La qualità della didattica e l’equità nella valutazione dei titoli devono essere tutelate. Non possiamo permettere che titoli falsi compromettano l’accesso al lavoro nella scuola”.