Censis e calo demografico: meno 1,7 milioni di studenti nel 2042
Il calo demografico attualmente registrato dal Censis nell’anno corrente è allarmante. Il 56esimi rapporto sulla situazione sociale del Paese rilascia dati non di certo promettenti. Se la situazione dovesse procedere allo stesso modo, o peggiorare, ci saranno conseguenze estreme per il futuro. Scuole e università con pochissimi studenti.
Analizziamo nel dettaglio il rapporto Censis 2022.
Calo demografico: 56esimo rapporto del Censis
- scuola dell’infanzia: -11,5 per cento nei cinque anni;
- scuola primaria: -8,3 per cento;
- università: calo di immatricolazioni del -2,8% nell’ultimo anno accademico (2021/2022);
- scuola primaria e secondaria di primo grado: decremento di 900mila persone di 6-13 anni nel 2032;
- scuola secondaria di secondo grado: 726mila ragazzi tra i 14 e i 18 anni in meno;
- popolazione 19/24enne: calo di quasi 760mila persone all’università.
Calo demografico: mappa delle fragilità sociali
- famiglie che vivono in condizione di povertà assoluta: più di 1,9 milioni (il 7,5% del totale), cioè 5,6 milioni di persone (il 9,4% della popolazione). Di queste, il 44,1% risiede nel Mezzogiorno;
- giovani 18-24enni usciti precocemente dal sistema di istruzione e formazione: 12,7% a livello nazionale e il 16,6% nelle regioni del Sud. La media europea di dispersione scolastica invece si attesta sul 9,7%, Nei dell’Unione europea la quota di diplomati è di circa 85,2%. In Italia invece si ferma al 76,8%. La percentuale di laureati in Italia è ancora minore: il 26,8% contro una media Ue del 41,6%;
- Neet, giovani che non studiano nè lavorano: altro negativo primato europeo tutto italiano. Arrivano al 23,1% di fronte di una media Ue del 13,1%.
Alcuni dati positivi: le migliori università italiane
Il 56esimo rapporto Censis ha registrato per fortune alcuni dati positivi. Ecco quelle che sono state ritenute le migliori università italiane: In merito a quelli con più di 42 mila iscritti:
- Bologna;
- Padova;
- La Sapienza di Roma
- Pisa
- Firenze
- Statale di Milano
- Palermo
- Torino
- Bari
- Federico II di Napoli.
In merito a quelli con iscritti dalle 20.000 alle 40.000 unità:
- Pavia
- Perugia
- Calabria
- Venezia Ca’ Foscari
- Milano Bicocca
- Cagliari
- Parma
- Genova
- Roma Tor Vergata
- Salerno
- Chieti e Pescara
- Roma Tre
- Catania
- Messina
Dispersione degli studenti: tra Neet ed integrazione degli stranieri
La scuola italiana non è alle prese solo con i problemi causati dal calo demografico. Il tasso di dispersione è infatti estremamente alto, I giovani 18-24enni escono con troppa rapidità dal sistema di istruzione e formazione.
Il Paese detiene inoltre il primato europeo per il numero di Neet, i giovani che non studiano nè lavorano. Il 23,1% dei 15-29enni a fronte di una media Ue del 13,1%. E nelle regioni del Mezzogiorno l’incidenza sale al 32%.
Un’altra problematica evidente è quella sull’integrazione degli alunni di nazionalità non italiana. In base all’indagine del Censis nelle scuole a elevata presenza di stranieri (oltre il 15%):
- 19,5% dei presidi ritiene il livello di integrazione completamente soddisfacente;
- 35,5% non ha riscontrato alcuna criticità di integrazione;
- 53% ha affrontato problematiche di vario tipo.
Sistema Sanitario Nazionale: dati allarmanti
- rapporto medici/abitanti in Italia idiminuito da 19,1 a 17,3 ogni 10.000 residenti;
- età media dei medici è di 51,3 anni. L’ 8,5% dei medici ha più di 60 anni e un numero consistente si avvicina all’età del pensionamento;
- previsti 29.331 pensionamenti tra i medici 21.050 tra il personale infermieristico.