Brainstorming: cos'è e come sfruttarlo per l'apprendimento
Brainstorming è un termine inglese coniato dal dirigente nel settore pubblicitario Alex Osborn nel 1983. Metodo di ricerca, deriva dal termine “to storm” (attaccare) ed assume la parte del significato metaforico, e quindi una sorta di assalto mentale causato dalla tempesta di idee che sorgono nella mente dei partecipanti.
Ma vediamo nel dettaglio. Fare brainstorming significa tirare fuori in libertà, ed accumulare, come se fossero un flusso di coscienza, idee. Tutto ciò in un determinato tempo e per risolvere una specifica questione o raggiungere un obbiettivo. Solo in un secondo momento si potrà stilare una lista più razionalizzata dei risultati ottenuti più utili allo scopo. Ogni partecipante è un elemento attivo ed ogni idea viene presa in considerazione. Le soluzioni arrivano a partire da altre idee ispirate da quelle esposte dagli altri partecipanti. Gli spunti di riflessione nascono grazie alla diversità di persone, e quindi personalità, dei partecipanti, ognuno con un bagaglio di concezioni, esperienze e competenze differenti.
Per ottimizzare al meglio il brainstorming si devono seguire due semplici regole:
- accogliere ogni idea senza critica, giudizio o censura;
- preferire la quantità alla qualità e solo in un secondo momento scremare.
In questo modo, lasciando ad ogni partecipante la sensazione di libertà ed assenza di giudizio, si stimola il pensiero divergente e la creazione di un circolo virtuoso. Spesso da idee casuali e non utili se ne generano altre, tramite collegamenti, che possono portare alla soluzione del quesito.
Brainstorming: dal generale al particolare. Tecnica classica.
- Generazione, la prima parte creativa in cui si generano e vengono annotate le idee di tutti i partecipanti, quanto più correlate tra di loro, volte a risolvere il problema in questione.
- Classificazione, il momento in cui le proposte vengono valutate singolarmente e perfezionate, scartando quelle ripetitive e non consone.
- Valutazione, la fase finale in cui si dividono le idee in quelle sperimentabili sul momento, quelle adatta a offrire nuovi utili spunti, quelle che aprono ulteriori indagini. La valutazione finale può concludersi in un momento posteriore a quello del brainstorming.
Le sue evoluzioni negli anni dell’apprendimento
Trasposizione del brainstorming in ambiente lavorativo
Gli elementi basici quando si svolge un’attività di brainstorming sono, come abbiamo detto fin ora, la chiarezza e la creatività. Nel mondo del lavoro l’innovazione e l’unicità delle proprie proposte, servizi ed offerte sono fondamentali per differenziarsi da un’ altra azienda.
Collaborare al meglio con i propri impiegati o colleghi consente di creare un buon clima di scambio reciproco che permette a sua volta di trovare soluzioni che diano un’identità precisa al proprio brand. Fare brainstorming a livello aziendale è quindi positivo per
- includere ogni membro;
- rafforzarne la partecipazione attiva;
- e porre tutti i lavoratori sullo stesso piano.
Solo sentendosi parte di una comunità in cui possono partecipare attivamente e credere anche loro nei valori proposti le idee scaturiscono con più passione.
Altre tecniche
Per far si che l’attività di brainstorming sia ancora più performante sono degne di nota le seguenti tecniche:
- Tecnica Figuring Storming. Spesso un ostacolo al brainstorming è la carenza di idee. In questo caso utile chiedere ai partecipanti di cambiare personalità momentaneamente, mettendosi nei panni di un altro e provando a ragionare come farebbe;
- Tecnica Stepladder. Un altro problema potrebbe essere la timidezza dei partecipanti, che non osano condividere pubblicamente idee casuali di cui non sono convinti del tutto nemmeno loro. Un modo per aggirare l’ostacolo è consentire ai partecipanti di annotare tutto in modo cartaceo e consegnare al coordinatore il risultato. Lo scambio avverrà ma in forma anonima;
- Tecnica Group Ideation Storming. Quando i partecipanti sono troppo numerosi il gruppo può essere suddiviso in sottogruppi. Il lavoro viene poi svolto al medesimo modo con un confronto finale tramite coordinatori dei diversi team.