Calo delle borse di studio
Quest’anno molti studenti hanno visto sfumare il sogno di ricevere una borsa di studio come negli anni precedenti. Questo a causa del nuovo ISEE che, da quest’anno ha ritenuto ricche molte più famiglie. Così molti studenti prima ritenuti idonei per ricevere un sostegno allo studio, hanno perso questo beneficio. Nell’anno accademico 2015/2016 sono scomparsi ben 36 mila idonei alle borse rispetto all’anno accademico precedente. Gli studenti idonei sono colore che, pur essendo entranti in graduatoria, non hanno potuto ricevere il loro sussidio a causa della scarsità dei fondi. Quest’anno per esempio sono 9441 colori i quali pur essendo idonei non hanno percepito alcuna borsa di studio.
Gli effetti della riforma
Secondo i dati elaborati dall’Unione degli Universitari, il crollo degli studenti idonei è pari a 36241 unità. Cioè un ragazzo su cinque non percepisce più la borsa di studio. Si è passati da 182345 idonei a 146104.
Ogni regione ha subito un forte calo.
In Campania il 33% in meno, Molise e Puglia con il 28% in meno e in Calabria con il 24,5% in meno. Come si può ben vedere il calo maggiore è avvenuto nelle regioni meridionali, infatti al nord c’è solo il Veneto con il 25% in meno, la Toscana con il 19%, il Lazio con il 12,7% in meno e per ultima la Lombardia con il 17% di riduzione tra gli idonei.
Il problema in realtà non è soltanto l’indicatore ISEE e la sua composizione, ma quest’anno il numero delle borse di studio si è ridotto a prescindere dal numero complessivo degli idonei. Sono state erogate infatti 7286 borse in meno, pari al 5,1% in meno. Questo calo, al contrario di quanto detto in precedenza ha colpito per lo più le regioni settentrionali e centrali. Il meridione invece ha subito un aumento pari al 3,7% cioè 1500 borse in più.
La questione palermitana
Quest’anno l’Università di Palermo risulta all’ultimo posto in Italia per numero di borse di studio erogati agli studenti, questo secondo i dati elaborati dal CENSIS (Centro Studi Investimenti Sociali).
Secondo il rettore dell’Università Fabrizio Micari ciò è dovuto alla mancanza di fondi e alla non collaborazione da parte delle istituzioni, sempre secondo il rettore bisognerebbe garantire le borse di studio a tutti colore che ne hanno diritto, non ci dovrebbero essere più idonei non percettori.
A risposta delle affermazioni del rettore, replica Giuseppe Amodei, Commissario dell’ERSU (Ente della Regione Siciliana che gestisce i servizi per il Diritto allo studio destinati agli studenti dell’Università di Palermo e, a partire dalla riforma universitaria del 2001, agli studenti del Conservatorio, dell’Accademia di Belle Arti e della Libera Università Maria Santissima Annunziata), il quale afferma che nel 2018 sono state erogate ben seimila borse di studio ovvero il doppio dell’anno precedente.
Altro punto dolente nell’Università della città artistica è la scarsità di posti letto; infatti l’ERSU mette a disposizione soltanto 700 posti letto per 41mila iscritti all’ateneo di Palermo. Per questo motivo gli studenti non hanno fatto attendere la loro risposta che sarà nelle piazze l’8 Novembre per manifestare contro una classe dirigente poco preoccupata per l’istruzione dei ragazzi