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Black Friday: qual è l’origine dell’usanza?

Black Friday: qual è l’origine dell’usanza?

Black Friday
  • Nausicaa Tecchio
  • Gennaio 15, 2022
  • Vendita e comunicazione
  • 4 minuti

Black Friday: qual è l'origine dell'usanza?

Le offerte dell’ormai rinomato Black Friday sono diventate un’evento atteso da un vasto pubblico. I più grandi siti di e-commerce come Amazon e Zalando non mancano di pubblicizzare il proprio da anni. Mentre ormai questa giornata ricca di saldi ha finito col radicarsi, molti ignorano la sua origine.

Nel frattempo il “Venerdì Nero” si è allargato con l’istituzione della Black Week da parte di alcune catene di negozi. Proprio visto il suo successo in Italia è ora di scoprire come è nato.

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Black Friday, un venerdì sacro…ma non troppo.

Il giorno in cui cade la ricorrenza non è affatto casuale anche se sul calendario non c’è un giorno fisso. Si tratta di una data legata imprescindibilmente a quella che è la festa più sentita negli Stati Uniti, ossia il Thanksgiving Day. Per tradizione si tratta del quarto giovedì di novembre, ragione per cui il numero del giorno può variare.

Il Black Friday è il giorno successivo al Ringraziamento, e in un certo senso ne conserva lo spirito. Il giovedì  si tiene il pranzo in memoria del cibo che coloni e indigeni condivisero in un clima di pace. Il giorno dopo, per contro, si “regalano” diversi prodotti in saldo. Purtroppo però non si tratta di una storia commovente come quella del Ringraziamento. In effetti, la sua nascita è dovuta ad una strategia pubblicitaria.

Era il 1924 quando avvenne di fatto il primo Venerdì Nero in assoluto. New York era in pieno fermento in vista degli acquisti per i regali di Natale, soprattutto i magazzini Macy’s. La nuova sede vicino a Broadway stava per essere inaugurata dopo mesi di lavori intensi. Per farlo serviva una festa in grande stile, o meglio ancora una parata. Che si tenne ovviamente subito dopo il giovedì fatidico…

Macy’s e i fiumi di inchiostro…nero

Sul fatto che l’espressione Black Friday contenga questo colore si sentono spesso battute e ipotesi sarcastiche. Eppure non c’era alcuna malizia negli anni ’20 quando venne battezzato così. Anzi, fra le corsie di abiti all’ultima moda non c’era alcuna forma di discriminazione. Contanti alla mano, entravano tutti: non da poco per l’epoca.

La catena fu la prima ad istituire un prezzo fisso per gli articoli. Fino a quel momento la sorpresa si aveva solo dopo aver scelto l’abito, al momento dell’acquisto. Si trattò del primo passo verso una moda democratica, pronta a vestire le casalinghe dei bassifondi come le star dello spettacolo.

La sede che Macy’s inaugurò nel 1924 era la più grande del mondo con i suoi 200.000 metri quadri. Uno spazio enorme e mai sentito prima, pronto ad accogliere mezza città. Cosa che la direzione decise di fare: la parata di Natale che organizzarono era aperta a tutti. New York era all’avanguardia e piena di ragazze intraprendenti, felicissime dell’occasione.

La folla arrivò fin dal mattino a invadere i locali appena allestiti. Iniziarono gli acquisti, uno dopo l’altro, segnati con la penna nei registri contabili. Per le entrate il nero, per il rosso le perdite. E la carta fu inondata da fiumi di inchiostro, ma solo scuro come la pece. Un venerdì immerso in un oceano solo nero: vide la luce il Black Friday.

Alcune ipotesi alternative…

Quasi tutti concordano nell’individuare l’inaugurazione di Macy’s come la vera origine della ricorrenza. Tuttavia proprio perché il colore nero raramente è accostato ad eventi a lieto fine, ci sono altre voci. E un fondo di verità lo racchiudono anche loro.

Queste interpretazioni divergenti vedrebbero il Black Friday come giorno nero…di smog. Considerata la congestione cittadina in qualsiasi periodo di saldi è difficile da negare. Tra le strade bloccate da chi cerca parcheggio per entrare al centro commerciale al caos davanti ai negozi tutto si blocca. E le auto ferme non emettono profumo ma polveri e gas.

Più in generale comunque quel lontano giorno in cui Macy’s aprì a New York furono in molti a registrare ottimi incassi. Per questo ebbe parecchia risonanza piuttosto che per una sola catena di negozi, famosa o meno. Col tempo venne riconosciuto che il venerdì dopo il Thanksgiving Day era il momento di svolta fra le note in rosso di perdita e quelle nere di entrata. Come sempre, verso Natale.

Black Friday 2021, una stima

A distanza di quasi un secolo come procede questa ormai fissa tradizione? Non male, tutto sommato. Le previsioni di quest’anno dopo diverse restrizioni e lockdown non erano proprio ottimiste. Più che altro mentre l’e-commerce ha davvero dilagato, c’erano molti dubbi relativi agli acquisti in negozio.
 
Negli Stati Uniti i sondaggi riportavano un forte desiderio di tornare allo shopping classico. In Italia invece la maggior parte della clientela era pronta a scattare con la tastiera su Amazon e affini. Previsioni che sono state confermate quando si sono tirate le somme dopo il 29 novembre. Negli USA c’è stato l’assalto ai negozi, con gli acquisti online in forte ribasso rispetto al 2020.
 
In Italia secondo quanto riportato dalla Confcommercio un italiano su due si è fiondato sui saldi del Black Friday. Il weekend del 27 e 28 novembre in cui sono proseguiti gli sconti è stato all’insegna dei regali di Natale.Di questo 53,1% della popolazione si sa che più del 70% ha fatto acquisti su piattaforme online. La parte restante ha ripiegato su centri commerciali, grandi catene e negozi d’artigianato.

Anche il Cyber Monday ha segnato una ripresa per l’acquisto di prodotti tech. Da tempo il lunedì è vincolato alle offerte su dispositivi mobili, PC e simili. Pare che diverse vendite siano avvenute tramite social, come per il Black Friday. La navigazione in rete visto il periodo di reclusione ha raccolto diversi nuovi adepti.

Un dato interessante è che il 15% dei prodotti venduti durante l’evento è stato oltre le frontiere. In Italia si è arrivati a spedire all’estero il 20% degli ordini. Nuove reti di scambio stanno via via rendendo sempre più facili anche il commercio internazionale per i privati.

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