Bonus pubblicità: come sfruttarlo per un piano media
Quando parliamo di bonus pubblicità, la prima cosa che ti verrà in mente è uno spot televisivo. In realtà, molto probabilmente, non tutti sanno che questa agevolazione può essere utilizzata anche per altre forme di pubblicità.
Scopriamo dunque tutti i dettagli sul bonus pubblicità.
Cercheremo di capire in cosa consiste, chi può richiederlo e quali sono i media che consentiranno di ottenere l’agevolazione legata alle spese pubblicitarie.
Bonus pubblicità: di cosa si tratta?
L’agevolazione nota come bonus pubblicità risale al decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020. Tale legge, meglio nota come Decreto Cura Italia, ha voluto fornire dai sostegni agli italiani nel periodo culmine della pandemia di Covid-19.
Successivamente confermato anche dal Decreto Rilancio, questa particolare agevolazione ha consentito alle aziende, ma anche ai lavoratori autonomi, di fruire di un credito per sostenere le spese pubblicitarie legate alla promozione della propria attività lavorativa.
In realtà, di bonus pubblicità se ne è parlato per la prima volta nel 2018, anche se abbiamo dovuto attendere circa due anni per la sua attuazione.
La pandemia, che ha messo in ginocchio imprese e professionisti italiani, è stata il momento migliore per introdurre l’agevolazione: grazie a tale bonus, il Governo ha voluto fornire un sostegno economico alle spese pubblicitarie. In questo modo, si è tentato di far ripartire l’economia italiana in seguito alla crisi sanitaria.
Agevolazione per le spese pubblicitarie: la proroga è ufficiale
Se hai intenzione di promuovere i tuoi prodotto e servizi sfruttando il bonus pubblicità, abbiamo buone notizie per te: il bonus è stato infatti prorogato ufficialmente per il prossimo biennio.
Il Governo ha infatti deciso per una sua conferma, che avverrà in maniera ufficiale grazie alla Legge di Bilancio 2022. Legge che è attualmente in discussione da parte dell’esecutivo.
Come già accaduto per il biennio partito nel 2020, il bonus pubblicità non verrà concesso, come molti potrebbero erroneamente credere, in forma di sconto diretto sul marketing.
Verrà piuttosto restituito a beneficiari in forma di credito di imposta. Il che significa che, in sede di dichiarazione dei redditi, se dovessi risultare titolare di credito di imposta grazie a questa agevolazione, otterrai una detrazione fiscale.
Il bonus pubblicità continua a poter essere applicato sia alle spese relative agli spot in radio o in televisione (a livello nazionale e locale), sia alle spese pubblicitarie sostenute per pagare eventuali giornali, sia periodici che quotidiani; il giornale prescelto, comunque, non dovrà essere necessariamente cartaceo.
Il credito di imposta concesso dal bonus pubblicità può infatti essere richiesto per spese pubblicitarie su giornali online.
Bonus pubblicità: ecco quali sono le modifiche introdotte
Attenzione, però, ad un dettaglio: con l’introduzione del Decreto Sostegni Bis, alcune specifiche del bonus pubblicità sono cambiate.
Innanzitutto, il credito di imposta concesso non sarà più pari al 75% com’era un tempo, ma verrà concesso un credito pari al 50% della spesa pubblicitaria sostenuta dall’impresa o da professionista.
Fino allo scorso anno, entrando più nello specifico, per le spese pubblicitarie relative a spot TV o radio locali e nazionali, il beneficiario poteva richiedere un credito di imposta pari al 75%.
Per le spese pubblicitarie pagate, invece, ai giornali, era invece previsto un credito di imposta pari al 50%.
Dal 2021, invece, il Decreto Sostegni Bis ha modificato queste percentuali, riducendole entrambe al 50%. Insomma, nessuna differenza sostanziale interesserà la pubblicità sui giornali. Se invece hai intenzione di sponsorizzare la tua attività in TV o tramite radio, per il prossimo biennio potrai ottenere un’agevolazione inferiore.
Modificati, inoltre, anche i limiti prestabiliti per le spese oggetto di bonus pubblicità. Queste non potranno superare i 25 milioni di euro per quanto riguarda la pubblicità TV e radio, mentre non potranno essere superiori ai 65 milioni per ciò che concerne le spese sui giornali.
A chi spetta l’agevolazione?
Dopo esserci occupati di definire il bonus pubblicità e di capire a quanto ammonterà per il prossimo biennio, cerchiamo di capire adesso se l’agevolazione ti spetterà o meno.
Potranno richiedere questa misura tutte le aziende, oltre che i professionisti che esercitano la professione in forma di lavoro autonomo.
Ammessi alla richiesta, inoltre, anche gli enti, purché non commerciali.
Chiaramente per richiedere il bonus pubblicità è necessario un requisito specifico: bisogna cioè aver sostenuto una spesa pubblicitaria per sponsorizzare la propria attività su uno dei media ammessi, di cui abbiamo discusso al paragrafo precedente.
Bonus pubblicità: dove è possibile sfruttarlo
Abbiamo già detto che il bonus pubblicità potrà essere richiesto per spese che riguardano pubblicità su giornali, TV e radio.
Com’è ovvio che sia, però, non potrai richiedere questa agevolazione per tutte le spese pubblicitarie effettuate.
Emittenti radio e TV, infatti, dovranno necessariamente essere regolarmente registrate al ROC per darti diritto al bonus pubblicità. Stesso discorso va fatto anche per riviste e quotidiani.
Se ti stai chiedendo cos’è il ROC, lo chiariamo subito. Si tratta del Registro unico degli Operatori di Comunicazione di Agcom, ossia l’elenco dei media che possono concedere pubblicità in maniera regolare e nel rispetto delle norme.
Prima di stilare il tuo piano media, dunque, occorrerà assicurarti che gli spazi pubblicitari che vuoi acquistare siano messi a disposizione da radio, giornali ed emittenti regolarmente iscritti al ROC. In caso contrario, non potrai purtroppo accedere al bonus in questione.
Ricorda, poi, che il bonus pubblicità non potrà essere richiesto se deciderai di acquistare spazi pubblicitari in giornali che non abbiano un Direttore responsabile.
Ma l’agevolazione è valida per i social media ADS?
Parlando del bonus pubblicità, avrai notato che non abbiamo citato le sponsorizzazioni sui social media.
Dunque, è possibile utilizzare il bonus pubblicità e ottenere un credito d’imposta sulle spese relative a pubblicità social?
Purtroppo no: le spese pubblicitarie oggetto di questo bonus sono soltanto quelle citate fino ad ora.
Il bonus pubblicità non consente infatti di ricevere alcun credito se la pubblicità avviene su mezzi digitali (fatta eccezione per i giornali online), né tantomeno su altri mezzi differenti rispetto a quelli già citati.
Ad esempio, neppure la pubblicità effettuata a mezzo di cartelloni su strada, volantini e simili darà diritto all’agevolazione.
Anche se le piattaforme online sono escluse, comunque, il bonus pubblicità rappresenta comunque un’opportunità da cogliere per far conoscere la propria azienda al pubblico.