Psicologia e cambiamento
A ognuno di noi è capitato di dover affrontare un cambiamento. Non si è mai pronti, anche perché queste situazioni arrivano all’improvviso. Siamo tutti concentrati nella nostra vita organizzata nei minimi dettagli, per far quadrare impegni, famiglia, lavoro ed ecco che arriva il cambiamento a sconvolgerci tutti i piani e mettendoci in crisi!
Affrontare il cambiamento fa parte della natura umana, poiché coinvolge una serie complessa di dinamiche psicologiche ed emotive. Ma come si affronta nel modo corretto un cambiamento?
La teoria del processo del cambiamento
Che si tratti dell’ambito lavorativo, scolastico o della vita privata, i cambiamenti sono normali (anche se la loro portata può fare la differenza) e si verificano quasi quotidianamente. Imparare a gestirli può aiutarci a crescere. Non è mai semplice adeguarsi alle nuove situazioni che la vita ci mette davanti, in particolare quelle che arrivano in modo imprevisto.
Per comprendere le difficoltà legate alla trasformazione dovuta al cambiamento, è possibile ricorrere alla Teoria del Processo di Cambiamento di Prochaska e Di Clemente. Ci sono diverse fasi (ad esempio la contemplazione, la preparazione, l’azione, etc) durante il processo di cambiamento. Durante queste transizioni possono emergere delle resistenze, influenzate da fattori come:
- la paura dell’ignoto;
- il comfort della routine;
- il legame emotivo col passato;
- l’apprensione di perdere il controllo;
- l’assenza di fiducia nelle proprie inclinazioni.
Perché esistono questi ostacoli?
Essi si manifestano quando il soggetto, nell’affrontare il cambiamento, resiste alle variazioni e preferisce le proprie abitudini alla novità che bussa alla sua porta. Navigare attraverso le sfide che la trasformazione personale e professionale ci impone, infatti, può essere un viaggio complesso.
Cambiare è certamente spiacevole e fastidioso, inoltre richiede una riorganizzazione della propria realtà.
Affrontare il cambiamento attraverso l’accettazione
Per questo motivo, per affrontare il cambiamento occorre accettare il cambiamento stesso.
Nella fase dell’accettazione, infatti, ci poniamo verso il nuovo (il cambiamento) con un atteggiamento di apertura e teniamo alla larga energia repressa e rassegnazione.
Non esiste un solo modo per affrontare i cambiamenti, e ognuno deve trovare il proprio (o utilizzare entrambi a seconda della situazione). Non tutti i cambiamenti nella vita, inoltre, sono uguali: alcuni sono di vitale importanza, come emigrare o perdere una persona cara; altri, invece, hanno un impatto minore, come cambiare palestra o amicizie.
Il valore che si attribuisce al cambiamento e le modalità con cui si decide di vivere il nuovo che avanza sono aspetti fondamentali. Avere gli strumenti necessari, inoltre, può aiutarci in questo percorso della vita che richiede flessibilità mentale, insieme a una buona dose di consapevolezza e, soprattutto, a comprendere che la vita ci offre la possibilità di scrivere ogni giorno un nuovo inizio.
Giorgio Nardone, esperto in psicoterapia breve strategica, e Paul Watzlawik, psicologo e filosofo, affermano che ogni cambiamento è un viaggio, un’arte, un continuo fluire di pensieri, sentimenti ed emozioni. E in questo costante movimento (e divenire), siamo vincenti quando adottiamo uno sguardo flessibile, consapevole e aperto.
La teoria della flessibilità cognitiva
Per affrontare il cambiamento, la psicologia ci aiuta con particolari strumenti, che ci consentono di superare le sfide, rafforzare la resilienza e abbracciare le opportunità di apprendimento e sviluppo che il cambiamento porta con sé.
La Teoria della Flessibilità Cognitiva, ad esempio, può essere utilizzata per questo scopo. Aaron Beck. Beck, noto psichiatra e psicoterapeuta statunitense, ha sviluppato questa teoria. È conosciuto, inoltre, per aver sviluppato la Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC).
Ma cosa dice di così importante la Teoria della Flessibilità Cognitiva?
Secondo questa teoria sono le credenze, i pensieri e le interpretazioni dell’individuo a influenzare le sue emozioni e il suo comportamento.
La flessibilità cognitiva non è altro che la capacità dell’individuo di adattare i propri schemi di pensiero alle nuove situazioni, sfide o informazioni. Quando un soggetto possiede una buona flessibilità cognitiva può analizzare differenti prospettive, correggere i suoi pensieri in risposta a nuove certezza e accogliere il cambiamento come parte integrante dell’esperienza umana.
Un elevato grado di flessibilità mentale consente di adattarsi in modo più rapido al cambiamento, riducendo lo stress ad esso collegato e incoraggiando una visione più positiva della situazione.
Nella teoria di Beck esiste un concetto chiave, ossia quello dei pensieri automatici, i quali si manifestano istantaneamente e inconsciamente quando si vivono gli eventi della vita. Sapere della loro esistenza è fondamentale, soprattutto quando si è alle prese con la gestione del cambiamento. Quello che sarebbe opportuno fare è allenarsi a riconoscere questa tipologia di pensieri e una volta individuati, modificarli.
Questo atteggiamento aiuta la flessibilità cognitiva e consente all’individuo di adattarsi alle trasformazioni con efficacia.
Affrontare il cambiamento attraverso la Mappa della Flessibilità Mentale
Costruire un Mappa della Flessibilità Mentale è un esercizio utile, sia per allenare la flessibilità mentale sia per svilupparla. Ci sono dei passaggi che devono essere svolti e la cosa migliore è farli in forma scritta. Vediamoli insieme.
- identificare il cambiamento: definire in modo chiaro il cambiamento (personale, professionale o relazionale) verso cui si sta andando, o che si prevede avvenga nel prossimo futuro;
- esplorare le emozioni: esaminare le emozioni che si provano verso questo cambiamento, riconoscendo i propri sentimenti senza giudizio, che siano positivi, negativi o ambivalenti;
- identificare delle risorse: valutare quali tipo di risorse personali si posseggono per affrontare il cambiamento; queste possono includere le competenze, le conoscenze o il supporto di una rete sociale;
- sviluppare una strategia: in cui obiettivi realisti e azioni concrete collegate possano essere d’aiuto per affrontare il cambiamento in modo più flessibile, partendo dalle risorse che si posseggono;
- monitorare il progresso: tenendo traccia dei progressi nel tempo, osservando l’evoluzione delle emozioni e della prospettiva nel periodo di attuazione della strategia di flessibilità mentale.
Benefici della Mappa della Flessibilità Mentale
Questo esercizio possiede una duplice funzionalità. Aiuta a comprendere meglio il cambiamento e fornisce una guida pratica per sviluppare una mente più flessibile, essenziale per affrontare con successo le sfide della vita. Abituandosi a tracciare una mappa ogni volta che ci si trova di fronte a un cambiamento, gradualmente lo schema di pensiero alla base del suo sviluppo verrà interiorizzato dalla mente, diventando un pensiero automatico che sostituisce i pensieri disfunzionali precedenti.
Affrontare il cambiamento richiede un approccio consapevole, sostenuto dalla comprensione delle dinamiche psicologiche e dalla volontà di abbracciare la flessibilità mentale. La prospettiva della Teoria della Flessibilità Cognitiva, nelle sue molteplici sfaccettature e sulla consapevolezza di tali dinamiche, può rappresentare la chiave per una transizione più armoniosa.
Questo processo, inoltre, non è solamente una fase di adattamento delle circostanze esterne, ma rappresenta un vero e proprio viaggio interiore di crescita personale.