Unicredit investe 500mila euro per contrastare la povertà educativa in Italia
Grazie a Unicredit, che ha lanciato un’iniziativa di solidarietà, sono stati individuati dei programmi educativi in contrasto della povertà educativa.
Scopriamo insieme di cosa si tratta!
Unicredit e Carta E
- Lombardia;
- Nord Ovest;
- Nord Est;
- Centro;
- Centro Nord;
- Sicilia;
- Sud.
- gestire i rapporti con i territori,
- comprendere necessità delle comunità locali;
- individuare progetti educativi a favore di giovani nella fascia di età 11-19 anni, e quindi scuola secondaria di primo grado e superiore;
- aiutare nel contrasto della dispersione scolastica;
- permettere di acquisire competenze adeguate per il proseguimento degli studi universitari e per un futuro ingresso nel mondo del lavoro.
Unicredit: risultati dell’iniziativa di solidarietà
- interesse e partecipazione da parte di associazioni attive sul territorio nazionale;
- presentazione di importanti progetti a supporto dei più giovani e del mondo dell’istruzione;
- iniziative pratiche per dare pari opportunità agli studenti.
Il netto divario tra Nord e Sud
Ad oggi, la situazione della scuola in Italia è molto differente se si considerano le regioni al Nord e quelle al Sud. Questo è un altro dei motivi per cui Unicredit ha deciso di appoggiare il progetto di Carta E.
Nel 2023 la scuola in Italia è regionalizzata. Ciò significa che funziona in maniera differente nelle varie aree del Paese.
Molte regioni del Nord sono sede di istituti scolastici, soprattutto universitari, estremamente avanzati. Tanto da primeggiare nella rivalità con i principali atenei europei. Nel Sud invece la situazione è completamente opposta in base alle competenze rilevate dai test standardizzati internazionali.
A oggi quindi, se il Nord è in netto vantaggio, il Sud arranca.
In discussione in questi giorni inoltre un progetto della Meloni, sulle autonomia differenziata. Si basa su delle riforme che mirano a dotare le regioni di maggiori poteri su alcune materie. In ambito scolastico per molti una maggior autonomia regionale significherebbe infatti ulteriore divario tra il Nord, storicamente più performante, e il Sud.
C’è da dire che nel campo dell’istruzione una sorta di autonomia differenziata è già in atto da tempo nel nostro Paese. Questo è infatti evidenziato, come vedremo a breve, dai dati INVALSI.
Situazione delle istituzioni scolastiche in Italia nel 2023
- Italiano al 52%;
- Matematica al 50%;
- Inglese nella lettura al 78% per gli studenti di terza media e al 52% di studenti di quinto superiore ancora. Nell’ ascolto si passa invece dal 62% della terza media al 38% della quinta superiore.
- terza media: livelli minimi al 65% sia in Italiano che in Matematica e migliore confidenza con l’Inglese soprattutto in Valle d’Aosta e in Umbria;
- quinto superiore: il Nord si attesta sopra la media in tutte e tre le aree didattiche analizzate. Veneto, Lombardia e Valle d’Aosta emergono sulle altre.
- terza media: risultati bassi in italiano al 50% e in matematica al 55%-60%. In inglese la situazione è ancora peggio;
- quinta superiore: gli studenti che non raggiungono il livello base in Italiano superano il 60% del totale. Problema ancora peggio in matematica, dove la percentuale sale a 70%. Solo il 20% conosce l’inglese a livello medio-buoni.