Milano Bicocca e il progetto europeo “Unicorn”
L’ Università Milano Bicocca ha di recente presentato Unicorn. Il progetto ha l’obiettivo di realizzare rivelatori a scintillazione basati su quantum dot colloidali da utilizzare nei settori strategici di rivelazione delle radiazioni.
Analizziamo al meglio insieme di cosa si tratta!
Unicorn: progetto europeo per la ricerca di frontiera
- Cern di Ginevra;
- Istituto Italiano di Tecnologia;
- Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca;
- Fondazione basca BCMaterials;
- Nexdot e Glass to Power, startup leader nelle nanotecnologie fotoniche.
- sicurezza nazionale;
- diagnostica medica;
- monitoraggio ambientale e industriale;
- produzione di energia pulita;
- esplorazione spaziale;
- fisica delle particelle e delle alte energie.
Unicorn: funzionamento e obiettivi
- risoluzione energetica;
- efficienza;
- stabilità dei dispositivi;
- scalabilità a livello industriale e scientifica;
- flessibilità nel design.
Milano Bicocca: un ateneo vantaggioso
La Milano Bicocca, oltre a sostenere progetti come Unicorn, può vantare anche altri meriti. Tra cui permettere ai suoi laureati un tasso occupazionale molto alto in confronto alla concorrenza italiana.
Dati recenti riportano infatti che un anno dopo la proclamazione, i laureati:
- 94 %: ha già un’occupazione;
- 48,2 %: lavora grazie al dottorato;
- 30,9 % è assunto a tempo indeterminato;
- 60,6 % lavora nel settore pubblico;
- 35,1 % opera nel settore privato.
Alla fine del mese ottengono un salario netto che raggiunge all’incirca la cifra 1.949 euro.
Per quanto riguarda invece i diplomati ai master presso la Milano Bicocca:
- 91,9% lavora a un anno dal diploma;
- 59,8% è a tempo indeterminato;
- 73,9% ha un’occupazione nel settore privato;
- 2,1% svolge compiti dirigenziali;
- 35,7% lavora in modalità di smart working.
Inoltre, in base ai report di AlmaLaurea 2023, i percorsi più quotati ed efficiente nella ricerca di un futuro lavoro risultano essere:
- collaborazioni con le imprese;
- titoli congiunti;
- stage;
- project work.
La situazione favorevole per i dottori di ricerca
- 94% del tasso di occupazione, superiore di 3,1 punti rispetto alla media nazionale (90,9 per cento);
- 33,7%: prosegue l’attività intrapresa prima di aver concluso il percorso di studi;
- 48,2 % riesce a trovare lavoro grazie al titolo;
- 30,9% ha un inquadramento contrattuale di assunzione a tempo indeterminato;
- 17% è assunto a tempo determinato;
- 29,8% è assunto con un assegno di ricerca;
- 79,8% svolge una professione intellettuale, scientifica e di elevata specializzazione;
- 14,7% ha collaborato con le imprese durante il dottorato, a fronte di una media nazionale del 8,3%;
- 47,2% lavora in ambito accademico come ricercatore o tecnico laureato;
- 60,6% lavora nel settore pubblico;
- 35,1% lavora nel settore privato;
- 41,5 % è in modalità di smart working