Turismo scolastico: riprende a pieno ritmo e con viaggi di più giorni
Il turismo scolastico, insieme a quello classico, ha subito un’ovvia battuta d’arresto a causa della pandemia di Covid-19. Per fortuna, però, il crollo del numero dei viaggi di istruzione sembra ormai del tutto superato.
Durante l’anno scolastico 2022/2023 appena concluso, infatti, si è registrata una forte ripresa del turismo scolastico. Lo ha rivelato una recente ricerca, ad opera dell’ente Didatour.
Denominata “La ripresa del turismo scolastico. Dati e andamento del primo anno post pandemia”, la ricerca ha infatti messo in luce come i viaggi di istruzione siano ormai ripresi a pieno ritmo, contando inoltre soggiorni più lunghi. Analizziamo insieme i dati emersi ed i fattori della ripresa, che lasciano tirare un sospiro di sollievo al mondo del turismo.
Turismo scolastico in ripresa: i dati della ricerca Didatour
Secondo i dati della ricerca “La ripresa del turismo scolastico. Dati e andamento del primo anno post pandemia” realizzata da Didatour e relativa all’anno scolastico 2022/2023, il turismo scolastico è nettamente in ripresa.
Lo rivelano le affermazioni di più di mille docenti che hanno partecipato, da tutto il territorio nazionale, alla curiosa indagine. I docenti che hanno partecipato all’intervista hanno infatti affermato, nel 100% dei casi, di aver effettuato uno o più viaggi di istruzione durante l’anno scolastico appena trascorso. La percentuale registrata lo scorso anno era del 72%: un netto miglioramento, dunque, rispetto all’anno scolastico 2021/2022.
Tra l’altro, è molto interessante segnalare come, prima dell’avvento del Covid-19, tale percentuale era dell’80%. Il dato è dunque migliorato rispetto all’epoca pre-pandemia.
Viaggi di istruzione: crescono (e si allungano) i pernottamenti
Altro dato interessante relativo al turismo scolastico è che anche la durata dei viaggi di istruzione si è modificata.
Prendiamo come esempio le scuole elementari: durante l’anno scolastico 2019/2020 solamente l’8% dei docenti aveva dichiarato di aver progettato un viaggio con pernottamento. Invece, tale percentuale per l’anno scolastico 2022/2023 è salita addirittura al 30%.
Si tratta di una informazione molto interessante che, come vedremo, ci aiuta anche a trarre qualche conclusione in merito al turismo scolastico dei prossimi anni.
Un dato che poi è confermato dalla tendenza alla prenotazione di viaggi di istruzione lunghi, non solo per le scuole secondarie, ma anche per le scuole elementari.
In generale, comunque, la durata delle gite scolastiche è variabile. Si passa dalle gite in giornata o con pernottamento di una o due notti per le primarie, a pernottamenti pari a quattro notti soprattutto per i viaggi delle scuole secondarie.
Turismo scolastico: le mete più gettonate
Altro dato interessante e relativo all’indagine Didatour sul turismo scolastico riguarda le mete scelte per i viaggi di istruzione.
Nel caso di viaggi di istruzione lunghi, il 61% dei docenti si è recato con la propria classe in Italia. Solo il 39% degli intervistati ha dichiarato di essersi recato all’estero.
Si tratta di un dato che, rispetto all’epoca pre-Covid, si è modificato, dato che la percentuale dei docenti delle medie e delle superiori che si recava all’estero in visita di istruzione era del 50% circa negli scorsi anni.
Nessuna modifica, invece, per quanto riguarda il turismo scolastico breve, ovvero quei viaggi di istruzione che durano una sola giornata. Nella maggior parte dei casi, con una percentuale che varia dall’80 fino al 63%, a seconda del grado di istruzione, tali viaggi brevi avvengono entro i confini regionali.
Durante le gite realizzate nell’anno scolastico 2022/2023, si è però registrata una novità fondamentale. È in atto la tendenza a scegliere mente “meno in voga” e dunque più curiose: lo ha dichiarato il 44% degli insegnanti.
Quali sono, con esattezza, le mete preferite per i viaggi di istruzione? Oltre a mete poco note in Lazio e Piemonte, sono state scelte come meta dei viaggi anche la celebre Roma, ma anche città come Napoli, Firenze, Palermo, Catania, Verona.
Costi, spostamenti e pernottamenti
Altri dati ottenuti dal portale Didatour riguardano i costi del turismo scolastico sostenuti dalle famiglie degli studenti per i viaggi di istruzione.
Il 70% degli insegnanti ha dichiarato che gli studenti hanno speso circa 300 euro per viaggi di lunga durata. In alcuni casi, tra l’altro, tale cifra è stata anche inferiore. In molti istituti scolastici si è deciso di optare per un viaggio con pacchetto completo, comprendente sia pernottamento che altri servizi.
In media, comunque, gli studenti hanno soggiornato soprattutto in hotel a tre stelle: tale opzione è stata scelta nel 53% dei casi. Interessante anche la percentuale delle scolaresche che ha scelto di pernottare presso istituzioni religiose, che si attesta al 12% degli intervistati.
Per quanto riguarda, invece, li spostamenti, nella maggior parte dei casi è stato scelto un pullman privato. Le scuole del Nord e del Centro non hanno però disdegnato il treno, la seconda scelta per gli spostamenti durante i viaggi di istruzione.
Turismo scolastico: quanto avvengono i viaggi di istruzione?
Il report di Didatour si è occupato infine di analizzare anche i periodi dell’anno in cui il turismo scolastico si concentra maggiormente. La maggioranza dei docenti ha dichiarato che i viaggi di istruzione avvengono soprattutto in primavera.
Nel 20% dei casi, in accordo col processo che prevede di effettuare viaggi nei periodi di bassa stagione, si è scelta la primavera proprio in quest’ottica.
Infine, come già accennato, anche per garantire agli studenti dei viaggi di istruzione al minor prezzo, la maggior parte degli istituti ha scelto di acquistare dei pacchetti con più servizi.
Per la prenotazione del viaggio, gli istituti si affidano nella maggior parte dei casi alle agenzie specializzate. Questo è quanto dichiarato dal 69% degli insegnanti del Sud e dal 73% dei docenti intervistati e operanti in scuole del Centro.
Cosa ci aspetterà per il prossimo anno scolastico
I dati analizzati e raccolti da Didatour ci permettono, come detto, di fare ipotesi sul futuro del turismo scolastico.
È possibile ipotizzare che, durante l’anno scolastico 2023/2024, la maggior parte dei viaggi di istruzione avverrà in primavera, tra i mesi di marzo e maggio. È di questa opinione almeno il 76% degli insegnanti.
Per quanto riguarda le mete scelte, invece, è difficile fare ipotesi precise, in quanto la scelta dipende da diverse variabili. Non solo la pertinenza del viaggio con i programmi scolastici, ma anche il prezzo proposto.