Studiare medicina all'estero: la possibilità
Il 3 settembre saranno migliaia gli studenti che tenteranno di superare il tanto temutissimo Test di ingresso di Medicina e una buona fetta di loro non sarà ammessa, visti i posti limitati che ci sono ogni anno. Saranno quindi decine di migliaia i ragazzi che dovranno iscriversi a corsi di laurea che rimangono in ambito scientifico o che, addirittura, decideranno di rinunciare alla vita universitaria quest’anno, per riprovare a superare il Test il prossimo anno. Sia l’una, che l’altra ipotesi, rappresentano però un anno “buttato” e sono sempre più numerosi gli studenti che decidono per un piano B alternativo, ovvero studiare medicina all’estero.
In quanti vanno a studiare all’estero?
Scegliere di studiare medicina all’estero è una tendenza in forte crescita. Sono sempre più numerosi infatti gli studenti che decidono di orientarsi verso Paesi Europei stranieri per studiare in un’altra lingua o mantenendo la loro lingua, ma trasferendosi comunque. Ciò comporta ovviamente una spesa enorme. Dati alla mano risulta che addirittura all’incirca il 40% degli iscritti agli Albi dei vari ordini dei medici abbia conseguito una laurea all’estero, evitando quindi i test di ingresso. Si tratta di un’esperienza di vita sì, ma che spesso rende la vita più semplice ai laureandi in medicina.
Laurearsi in Paesi dell’Unione Europea: titoli equivalenti
Al giorno d’oggi, le lauree ottenute all’interno dei Paesi appartenenti all’Unione Europea vengono considerate alla pari di quelle ottenute in atenei italiani. Discorso diverso è per le lauree ottenute nei Paesi Extra EU.Ma anche per le lauree riconosciute il problema di fondo, consiste nel fatto che spesso e volentieri ci si trova davanti a metodi di valutazione diversi e rigidità completamente diverse, già a partire dai test di ammissione al corso di laurea. Ciò va a provocare divari enormi tra i vari neo laureati.
Studiare medicina all’estero è un piano B?
La risposta a questa domanda è senza dubbio “Non sempre”. Ci sono molteplici atenei di rilievo e che offrono una preparazione altissima agli studenti che decidono di iscriversi e hanno una valutazione e un ranking molto alto. Ci sono poi studenti che decidono a metà percorso di tornare a studiare in Italia, ma ciò va valutato caso per caso dall’Ateneo che può decidere in base all’università estera frequentata se accettare o meno lo studente e in base a quali criteri.