Statistiche Professioni sanitarie 2022: diminuiscono del 7% le domande di ammissione
Sono state recentemente pubblicate le statistiche sulle prove di ammissione alle Professioni sanitarie 2022, a cura di Angelo Mastrillo.
Dai dati 2022 possiamo notare come siano diminuite sensibilmente le domande di ammissione ai corsi di laurea triennali per le Professioni sanitarie, mentre aumentano le iscrizioni al Test per i corsi di laurea magistrale.
Sei curioso di conoscere le statistiche? Scopri di seguito la nostra analisi completa.
Analisi statistica generale
I primi risultati che saltano all’occhio, dall’analisi statistica del Dott. Mastrillo, si evidenzia come siano in netto calo le domande di ammissione, pari al 7%, ai 22 corsi di laurea per le Professioni sanitarie, con 72.736 domande rispetto alle 78.074 dello scorso anno. Aumentano invece le iscrizioni al Test per i corsi di laurea magistrale, che da 12.821 domande dello scorso anno passano alle attuali 14.595 (+14%).
In aumento anche le domande al Test di Medicina e Chirurgia, dove quest’anno si sono presentati 65.378 candidati (+2.2%) rispetto alle 63.972 dello scorso anno.
I posti disponibili
Il Miur quest’anno ha aumentato sensibilmente il numero di posti a concorso per le Professioni sanitarie, con un +8.4%, passando da 30.451 a 32.998 posti. Questo ha determinato la diminuzione del rapporto dei candidati rispetto ai posti disponibili, passando da 2,6 del 2021 a 2,2 di quest’anno.
Nel 2022, rispetto all’aumento dei posti disponibili, non si registra analogo incremento delle domande di iscrizione da parte degli studenti.
Le domande di ammissione ateneo per ateneo
Il calo di domande di ammissione, che come vi abbiamo accennato è pari al 7% circa, riguarda quasi tutte le Università statali, ad eccezione di Genova, Perugia, Roma Tor Vergata, Campobasso e Palermo.
Riportiamo di seguito i valori percentuali:
- Università di Pavia e Udine: -23%
- Università di Milano: -18%
- Università di Napoli Federico II: -17%
- Università di Firenze: -16%
- Università di Varese Insubria: -15%
- Università di Trieste: -14%
- Università di Siena: -13%
- Università di Bologna e Chieti: -12%
- Università di Ferrara e Sassari: -11%
- Università di Pisa: -10%
- Università Politecnica delle Marche: -8,5%
- Università di Salerno: -7,8%
- Università La Sapienza di Roma: -7,7%
- Università di Catanzaro: -6,8%
- Università di Cagliari: -6,7%
- Università di Verona: -6,6%
- Università di Modena e Reggio Emilia: -6,1%
- Università di Torino: -5,9%
- Università di Vercelli/Novara: -4,9%
- Università de L’Acquila: -4,5%
- Università di Padova: -3,6%
- Università di Parma: -2,7%
- Università di Brescia: -2,6%
- Università di Bari: -2,1%
- Università di Napoli Vanvitelli e Milano Bicocca: -1,4%
- Università di Foggia: -1,3%
- Università di Catania: -1,3%
- Università di Messina -0,3%
Le professioni sanitarie più attrattive
Si confermano le prime posizioni delle facoltà più attrattive degli scorsi anni. Al primo posto si conferma Fisioterapia con un rapporto candidati per posto di 7,6, seguita da Ostetricia con 5,8. Al terzo posto Dietista con 4,4, al quarto Logopedista con 4,1 seguita da Tecnico di Radiologia con 3,3.
Di seguito la classifica generale:
- Fisioterapia 7,6
- Ostetricia 5,8
- Dietista 4,4
- Logopedista 4,1
- Tecnico di Radiologia 3,3
- Igienista Dentale 3,2
- Infermiere Pediatrico e Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva 2,5
- Tecnico di Laboratorio 1,7
- Tecnico di Neurofisiopatologia, Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica e Podologo 1,6
- Infermiere e Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolatoria 1,3
- Ortottista e Educatore Professionale 0,9
- Tecnico della Prevenzione 0,8
- Tecnico Ortopedico 0,7
- Tecnico Audiometrista e Tecnico Audioprotesista 0,6
- Assistente Sanitario 0,5
- Terapista Occupazionale 0,4
Situazione occupazionale secondo Almalaurea
Secondo Almalaurea i 164.024 laureati di primo livello del 2020 per tutte le 15 aree disciplinari si registra un aumento medio della quota di occupati di 2,6 punti percentuali dal 33,1% dei laureati di primo livello del 2019 agli attuali 35,7% dei laureati 2020.
Aumenta la quota degli occupati del 2,6%, passando all’80,9% rispetto al 78,3% dell’anno precedente. In virtù di questi risultati le Professioni sanitarie si confermano al primo posto assoluto tra i vari gruppi disciplinari.