Social media manager: guida alla professione
In un mondo sempre più digitalizzato, negli ultimi decenni si sta assistendo sempre di più ad uno spostamento del mondo del commercio e della pubblicità verso la sfera di Internet. Molti tra i canali tradizionali di vendita e promozione di beni e servizi, tra i quali figurano televisione, radio e pubblicità che appaiono nelle pubblicazioni di stampa (giornali, magazine, quotidiani, eccetera), sono ormai considerati obsoleti: basti pensare a quanto sia ridotto il pubblico di consumatori che ancora vi fa riferimento.
Come la maggior parte dei nativi digitali (millennials e gen z) sa già da tempo, il presente si gioca sui social media. Queste piattaforme, i cui nomi non sfuggono nemmeno ai navigatori più scettici e allergici al mondo di Internet, sono diventate parte integrante della nostra vita di tutti i giorni. Instagram, Facebook, TikTok, Twitter e tutte le loro controparti meno frequentate rappresentano, oltre a delle vere e proprie realtà virtuali, un campo da cui trarre profitto. E le aziende e le realtà commerciali se ne sono accorte già da tempo.
In questo articolo, andremo ad illustrare brevemente una professione fortemente legata al mondo dei social media, in un contesto aziendale e commerciale: il social media manager. Dalle responsabilità e competenze che lo contraddistinguono, fino ai percorsi di studio che permettono più facilmente di accedere al ruolo di social media manager, andremo a fare un po’ di chiarezza su questa figura professionale spesso e volentieri fraintesa.
Social media manager: la professione in breve
Nonostante si tratti di una figura professionale che tende ormai ad essere sulla bocca di tutti, sono in pochi ad avere un’idea effettivamente corretta e realistica di cosa sia un social media manager. Gli stereotipi e i luoghi comuni legati a questa professione emergono soprattutto a causa del nome stesso: spesso e volentieri si tende a pensare che si tratti di un ruolo che richiede semplicemente una conoscenza base del funzionamento dei social media. Insomma, una professione che, se questi stereotipi fossero realistici, potrebbero svolgere praticamente tutti i nativi digitali, senza alcun tipo di training formale. Ma non c’è niente di più sbagliato.
Un social media manager non si limita affatto a postare contenuti semi – casuali sulle piattaforme digitali. Al contrario, il suo ruolo sottintende una rete di conoscenze dei meccanismi profondi, e spesso sconosciuti ai più, che caratterizzano i social media e i suoi utenti. Si tratta innanzitutto di un professionista del marketing: in ultima analisi, non va dimenticato che il suo obiettivo è quello di portare profitto all’azienda, tramite strategie pubblicitarie mirate. Per poter arrivare a tale obbiettivo, è necessaria una figura in grado di pianificare e mettere in atto campagne e contenuti digitali ad hoc, in modo da spiccare agli occhi del consumatore, portandolo verso l’acquisto.
Alcuni dei compiti principali del social media manager
A seconda delle dimensioni dell’azienda presso quale lavora, il social media manager può ritrovarsi a lavorare in un team, specializzato in marketing social, oppure a dover gestire più aspetti del planning strategico da solo. In linea generale, le sue mansioni principali gravitano attorno alla creazione e diffusione dell’identità dell’azienda, della creazione di un’immagine strategica e forte da mostrare all’utente. Si occupa quindi della pianificazione e della messa in atto di campagne pubblicitarie pensate per i social media, campagne che possano raggiungere il maggior numero di potenziali clienti possibile (pubblico che egli stesso sa identificare. Infine, è sua responsabilità la gestione delle pagine social dell’azienda, il contatto con la clientela tramite di esse, e la continua raccolta e analisi di dati che scaturiscono dall’interazione degli utenti con le pagine stesse (e con l’azienda, di conseguenza.)
La professione di social media manager prevede tantissime altre micro – mansioni che possono variare a seconda dell’ambiente in cui lavora. In linea generale, possiamo inserire i suoi compiti nella macro – area del marketing digitale e del contatto con il pubblico.
Perché il social media manager è una figura fondamentale nell’economia contemporanea
Come abbiamo già fatto notare, è evidente quanto il consumismo contemporaneo sia influenzato dai social media, non più dai canali pubblicitari tradizionali. In un mondo sempre più competitivo, ogni realtà commerciale che si rispetti deve essere in grado di comunicare al mondo la sua identità e la sua offerta in modo da generare profitto, e il modo più veloce per arrivare al cliente (e convincerlo ad investire la sua attenzione e il suo denaro) sono proprio i social media. Fondamentale è quindi la figura del social media manager, che si serve di conoscenze e strategie apprese tramite studi approfonditi per convertire interesse in profitto. Non si tratta semplicemente di saper postare sui social: c’è bisogno di analisi, pianificazione e azione.
Competenze necessarie e percorsi di studio affini alla professione di social media manager
A livello di titoli di studio, un social media manager possiede frequentemente una o più lauree in ambiti quali il marketing digitale, o il marketing più in generale. Sono richieste competenze in campo commerciale ma soprattutto creative e strategiche, e una conoscenza approfondita dei social media in particolare. Si tratta di una professione dinamica, il cui esercizio richiede un costante aggiornamento delle proprie conoscenze, e un’apertura e attenzione alle nuove tendenze.