Scrittura in corsivo: gli studenti non sanno più usarlo
La scrittura in corsivo non è più una pratica usuale al giorno d’oggi. L’ implementarsi dell’utilizzo di computer e tablet fin dalla più giovane età impedisce il tramandarsi della tipologia di scrittura più classica.
Cerchiamo di analizzare insieme al meglio la situazione!
Indice
La ricerca dell’Università della Sapienza di Roma
Una ricerca dell’Università della Sapienza di Roma ha raccolto vari dati. Ciò è stato possibile dopo aver eseguito un’indagine sull’utilizzo attuale della scrittura in corsivo. L’indagine, svolta da un’equipe, ha monitorato a lungo l’andamento della scrittura nelle scuole primarie italiane.
Al centro della ricerca la leggibilità della scrittura nei bambini romani. Il risultato, rivelato dopo due anni di monitoraggio, riporta inoltre che:
- in media, uno studente su cinque ha infatti grandi difficoltà nello scrivere in corsivo;
- 21,6% dei bambini è a rischio di sviluppare problemi di scrittura;
- 10% presenta una scrittura disgrafica;
- 5% soffre di disturbi specifici più gravi. Ad esempio di coordinazione motoria e dislessia;
- dal 5% al 15% soffre di disturbi di apprendimento.
Gli studenti, da quanto appreso, non sarebbero quindi più in grado di scrivere in corsivo. Le motivazioni principali vanno da ricercarsi nel:
- utilizzo prevalente dello stampatello su computer, tablet e smartphone;
- mancanza di un metodo didattico efficace. La scrittura infatti non è un’abilità innata ma acquisita durante i primi anni di scuola. In questi campo però ad oggi non è ancora stato stabilito quale sia il metodo di apprendimento più efficace.
Che cos’è
La scrittura del corsivo minuscolo e maiuscolo è un’abilità che, per poter essere correttamente acquisita, ha bisogno di metodi d’insegnamento che si soffermino sullo sviluppo di numerose dimensioni:
- abilità visuo-spaziali;
- motricità fine;
- corretta impugnatura;
- corretta postura;
- direzionalità grafica.
Di certo la scrittura delle lettere dell’alfabeto è più complicata in corsivo che in stampatello. Nello stampato minuscolo le lettere sono staccate e facili da realizzare. Nel corsivo invece si uniscono con tracciati curvi che richiedono sviluppate abilità di motricità fine e gestione del tratto.
Per permettere ai giovani allievi di sviluppare una buona grafia in corsivo è necessario optare per l’approccio didattico più funzionale in base ai bisogni.
È importante educare il bambino fin dall’infanzia alla giusta direzionalità grafica. Queste le tre regole universalmente valide:
- per scrivere si va si da sinistra verso destra. Quindi alle linee orizzontali va impressa questa direzione;
- le linee verticali si scrivono dall’alto verso il basso, ciò vale anche e soprattutto per le lettere in maiuscolo;
- i tracciati curvi e semi curvi procedono sempre in senso antiorario.
Esistono diversi approcci per la scrittura dell’alfabeto in corsivo minuscolo e maiuscolo. Questi differiscono tra loro per alcune componenti nell’insegnamento della scrittura in corsivo. Tutti però rispettano le essenziali regole di direzionalità sopra elencate.
Approcci didattici alla scrittura delle lettere in corsivo
E’ possibile individuare tre principali approcci didattici alla scrittura delle lettere in corsivo:
- classico-elegante: questo approccio punta allo sviluppo della calligrafia, ovvero una scrittura con forma regolare ed elegante. Diventa quindi molto importante l’aspetto delle lettere e il risultato grafico della scrittura. Chi viene formato in tale ottica scrive in maniera molto precisa e ordinata. È anche vero che richiede tempo e precisione. Non è quindi un approccio funzionale quando si tratta di scrivere lunghi testi;
- funzionale: punta ad un insegnamento delle lettere in corsivo funzionale. Si favorisce la continuità del tratto, lo sviluppo una grafia bella ed ordinata. Ma non solo! In quest’ottica diventa fondamentale anche non rallentare la scrittura. La continuità del tratto nella scrittura delle lettere con cerchi avviene senza stacco della penna dal foglio. Dalla linea di aggancio si procede in senso antiorario per chiudere il cerchio.;
- classico-pratico: questo approccio risolve ogni problema di mancanza di praticità. Esistono infatti delle linee di aggancio davanti alle lettere con cerchi e semicerchi e delle forme morbide non miste per le lettere verticali. Ci sono inoltre due fasi per la scrittura delle lettere in corsivo con cerchi e semicerchi. Prima si traccia la linea di aggancio poi, staccando la penna dal foglio, si traccia il cerchio o il semicerchio.
Scrittura in corsivo in disuso
La scrittura in corsivo, come abbiamo analizzato precedentemente, sembra una pratica ormai in disuso. E gli studenti, in molti casi, hanno serie difficoltà a scrivere con questo stile.
Cosa c’è dietro a questa scelta? È importante fare alcune considerazioni:
- nelle scuole primarie molte maestre ormai non lo insegnano più. E alle medie è troppo tardi perché possa essere memorizzato in modo naturale;
- 90% dei ragazzi che arrivano in prima media non sanno di conseguenza scrivere in corsivo;
- a volte psicologi e logopediste vietano di usare il corsivo con alcuni bambini;
- alla lavagna gli insegnanti sono obbligati a scrivere in carattere stampatello;
- il corsivo è molto più complicato da scrivere dello stampatello;
- motricità fine e la spazialità sono problemi comuni di molti alunni che scelgono quindi la strada più semplice utilizzando lo stampato;
- istruzione, compiti e verifiche vengono sempre più spesso effettuate su computer e tablet.
Fino a poco tempo fa, e soprattutto prima dell’avvento della tecnologia, la situazione era completamente differente.
Con l’accesso in prima gli allievi iniziavano un graduale percorso didattico verso l’acquisizione delle competenze di base in scrittura. Oltre a quelle di lettura e calcolo. L’approccio utilizzato osservava bisogni dei bambini. Alcuni infatti accedono in prima senza aver maturato del tutto i prerequisiti dell’apprendimento, fondamentali per lo sviluppo della calligrafia.
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