Risorse universitarie: sempre più problemi in Italia
E’ ormai un dato di fatto: le università italiane hanno sempre meno risorse finanziarie dalle quali attingere. Se prima il problema si presentava in misura maggiore al Sud Italia, sembra che nell’ultimo periodo la situazione sia diventata omogenea in tutto lo stivale e che anche gli atenei del Nord del Paese si trovino in ristrettezze finanziarie.
Quello delle università italiane è un settore poco finanziato e sono sempre più penalizzati tutti quegli Atenei che, invece, avrebbero bisogno di essere rivalutati e rivalorizzati.
Risorse in più nel 2020: realtà o utopia?
Negli ultimi giorni, in misura sempre maggiore, ci si sta interrogando su quelle che sono le promesse fatte dal Ministro Fioramonti, proprio in relazione ad un accrescimento delle risorse da destinare alle università italiane a partire dal 2020. Non si è ben certi se si tratti di realtà o di semplice utopia, ma c’è da sperare in un reale cambiamento, proprio per enfatizzare in maniera maggiore quello che potrebbe essere un settore di prestigio per il nostro Paese.
Riequilibrarsi: serve più contaminazione
Proprio in tema di accrescimento delle risorse, sia per le università del Sud che per quelle del Nord Italia, il Ministro Fioramonti ha tenuto a specifaicare che sì, le università italiane hanno bisogno di denaro per poter effettuare ricerca (sappiamo che tanto studenti meritevoli decidono di andare all’estero proprio per paura di non vedersi realizzati), ma è necessario che anche gli atenei decidano di omologarsi alla società attuale, contaminando la società, in base ai cambiamenti che l’epoca impone. Diventa quindi importante proprorre nuovi corsi di laurea, più attuali e che possano essere propulsori di nuovi posti di lavoro. C’è bisogno di innovazione e di un lavoro da entrambe le parti: da parte dello Stato per quanto riguarda le risorse finanziarie e da parte degli atenei per poter utilizzare quelle risorse per la creazione di corsi più funzionali.
Finanziare e rinnovare gli atenei italiani per evitare la fuga di cervelli
E’ uno dei tempi maggiormenti trattati quando si fa riferimento alle università italiane: la fuga di cervelli. Sono sempre più i ricercatori italiani che decidono di andare all’estero per poter realizzare il loro lavoro da ricercatore. Le risorse in Italia scarseggiando da Nord a Sud e diventa rischioso rimanere per chi ha investito anni di studio nella ricerca. Rimpolpare un po’ le finanze degli atenei potrebbe senza dubbio essere un buon aiuto per sistemare questa situazione.