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Pronuncia inglese: 5 segreti per migliorarla nel tempo

Pronuncia inglese: 5 segreti per migliorarla nel tempo

Pronuncia inglese
  • Nausicaa Tecchio
  • Dicembre 13, 2021
  • Lingue
  • 4 minuti

Pronuncia inglese: 5 segreti per migliorarla nel tempo

La pronuncia inglese per chi ha un accento marcato e inconfondibile come quello italiano è un problema. Ma ci sono come sempre dei metodi non scolastici che permettono di migliorare notevolmente. Non si raggiungerà forse il perfetto British accent, ma almeno non si avranno sguardi confusi all’estero.

Ovviamente per chi è alle prime armi sempre meglio seguire un bel corso.

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Primo dei segreti per la pronuncia inglese: cantare

In primis chi è sotto i trenta, ma ormai quasi tutti ascoltano musica di produzione non italiana. Le hit più sentite sono americane o canadesi, o comunque in lingua inglese. Un ottimo metodo per abituarsi al suono corretto delle parole è…il karaoke. Soprattutto di canzoni in versione acustica.
Come mai? Perché la pronuncia inglese migliora man mano che ci si rende conto di quanto forte sia il proprio accento. Cantando (ad eccezione del rap!) si è costretti a usare un tono di voce più alto e a scandire lentamente il testo. Parlando in fretta non si fa caso a molti errori che invece diventano evidenti quando si canta.
 
Soprattutto in molti brani c’è un suono che va tenuto più a lungo, dando modo di correggersi. Ascoltare il brano nella performance del cantante e provare a replicarla aiuta anche di più. A volte ci sono termini sconosciuti e un errore di pronuncia è dietro l’angolo.
 
Va detto però che è meglio esercitarsi su canzoni ben conosciute. E se un primo ascolto può dare una guida, meglio non focalizzarsi troppo sll’imitare l’artista. Anche alcuni accenti americani stonano con la pronuncia inglese. Basti pensare a quello messicano.

Secondo segreto: studiare la fonetica

Purtroppo la lingua britannica è tristemente nota per avere molti vocaboli simili a livello fonetico. La pronuncia inglese corretta è fondamentale non solo per evitare occhiatacce ma anche per non essere fraintesi.

Un esempio banale…la parola beach, che significa spiaggia, assomiglia a un’altra che sicuramente tutti abbiamo sentito. Per non essere volgari possiamo anche pensare a hungry ed angry, simili ma diametralmente opposti. Il primo significa “affamato” e il secondo “arrabbiato”.

Uno dei segreti per evitare simili equivoci è dotarsi di un dizionario di fonetica. Quando per esempio si è di fronte a un vocabolo che non si è mai sentito pronunciare basta un’occhiata. Ovviamente occorre un minimo di dimestichezza con i simboli fonetici.

Particolare attenzione per la pronuncia inglese va prestata per i dittonghi. Due vocali attaccate possono avere un suono specifico a seconda dell’abbinamento.

Terzo dei segreti: serie tv a manetta.

Per quanto i professori di medie e superiori si lamentino di quanto gli studenti si perdano davanti a uno schermo…funziona! Almeno se questa attività viene sfruttata in modo adeguato. Niente migliora di più il proprio accento quanto seguire il programma preferito in lingua originale.

Film, serie a puntate, cartoni animati…la pronuncia inglese è questione di abitudine auditiva. Mezz’ora, un’ora al giorno, ma il cervello immagazzina e rielabora. Non importa se non si è ancora dei veterani, i sottotitoli in italiano si possono mettere. A patto di fare attenzione ai dialoghi.

Con un minimo di concentrazione, in qualche settimana già su avrà “fatto l’orecchio” all’inglese. Un vantaggio delle serie tv è che a meno che non si tratti di programmi culturali i dialoghi sono di origine quotidiana. E quindi molte espressioni e frasi ricorrono nelle battute dei personaggi.Fra i segreti questo è il più facile da applicare.

La pronuncia inglese migliora proprio per l’effetto ridondanza. Le parole diventano familiari e così il loro suono. Presto non occorrerà neanche pensare alla pronuncia dei termini più comuni.

Man mano che si prende confidenza con la lingua si può passare ai sottotitoli in inglese. Così si potrà sentire “leggere” direttamente dal personaggio.

Quarto segreto: vacanze…mirate.

Per imparare a nuotare bisogna buttarsi in acqua. E per imparare una lingua ci si immerge nel paese in cui viene parlata. La pronuncia inglese come quella di qualsiasi lingua va sviluppata dalle voci dei madrelingua. Quindi meglio pianificare bene le ferie e scegliere come meta una città britannica o americana.
 
Per chi ancora studia un Erasmus o un viaggio studio estivo sono l’ideale. Nel primo caso anzi è possibile anche frequentare le lezioni in lingua locale durante il periodo di studi fuori sede. I viaggi studio hanno durata più breve ma permettono di rilassarsi, senza pensare solo agli esami.
Se ormai si è fuori dall’età degli studi non c’è motivo di abbattersi. I segreti, o meglio il segreto, è scegliere bene la tipologia di vacanza. Per riuscire a fare pratica della lingua senza perdersi solo in attrazioni e svago. Prima di tutto, partire con chi ha le stesse intenzioni…
 
Le visite ai musei sono perfette, basta chiedere una guida che non sia interprete. Preferibilmente in carne e ossa, in modo che oltre ad ascoltare la pronuncia inglese si possa fare pratica con delle domande. O anche scegliere un villaggio turistico. Tanto che capiscano o meno i clienti gli animatori sono pagati per tartassarli di parole e attività varie.
 

Quinto e ultimo dei segreti: essere costanti.

Migliorare la pronuncia inglese, diventare più rapido coi calcoli a mente…tutto richiede tempo e fatica. Il tempo è l’ingrediente prevalente proprio perché come già detto l’attenuarsi dell’accento è dovuto all’abitudine.
 
I frutti si possono vedere dopo settimane o mesi, a seconda di quanto si è portati ma soprattutto alla propria costanza.
 
Essere costanti è il più utile dei segreti qui elencati. Accanirsi una giornata dedicando 4 ore allo studio della fonetica e non fare nulla per due giorni non è efficace. Pianificare lo studio, anche limitandosi a fare poco ogni giorno, è la vera chiave. Così solo il cervello e la lingua sono sempre allenati. E soprattutto non si finisce con l’essere esausti.
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