Professioni mediche: quali sono e le prospettive lavorative
Le professioni mediche prevedono vari percorsi di studio e carriera, anche molto differenti tra loro.
I professionisti che operano in sanità, infatti, possono farlo a differenti livelli e con diversi gradi di istruzione. Questo perché in sanità non lavorano solamente i medici propriamente detti, ma anche tutte quelle figure professionali che si occupano, a vario titolo, di promuovere il benessere degli individui.
L’area di intervento delle professioni mediche è infatti molto vasta. Si va dai medici professionisti specializzati in una determinata branca della medicina, alle figure che invece forniscono supporto o si occupano prettamente di riabilitazione.
Scopriamo insieme quali sono le figure che operano in medicina e sanità. Inoltre, analizzeremo le prospettive lavorative per chi sceglierà di intraprendere una delle professioni mediche.
Professionisti della sanità: chi sono
Per prima cosa, cerchiamo di capire cosa intendiamo con il termine “professioni mediche”. Lo abbiamo già accennato: non tutti coloro che operano in sanità devono necessariamente essere medici.
Fanno parte del personale sanitario tutti coloro che operano per assicurare il benessere e la salute dei pazienti.
Ogni professionista che opera in sanità, infatti, ha un ruolo ben definito e si occupa di seguire una parte del percorso di cura del paziente.
A seconda del ruolo svolto, coloro che sono impiegati in professioni mediche possono occuparsi di stabilire il percorso di cura più adeguato, di riabilitare concretamente il paziente, di somministrare terapie e farmaci.
Di solito, diagnosi e cura vengono prescritte e stabilite da chi si occupa delle professioni mediche per eccellenza: i medici, per l’appunto.
Terapisti, infermieri e altre figure della riabilitazione, invece, si occupano di introdurre il paziente nel percorso di terapia stabilito dal medico.
Esistono poi altre professioni mediche più tecniche, che sono quelle che si occupano degli esami strumentali da eseguire per arrivare ad una diagnosi.
Possiamo, infine, fra rientrare tra le professioni mediche anche quella dello psicologo e quella dello psicoterapeuta.
Professioni sanitarie e riabilitazione
Tra le professioni mediche, una menzione a parte meritano i professionisti sanitari ed i tecnici che si occupano della riabilitazione e della prevenzione.
Rientrano in questa categoria tutte le professioni sanitarie che si possono svolgere, nel nostro Paese, grazie ad una laurea abilitante. Tra i professionisti sanitari inseriamo quelli che svolgono le seguenti professioni mediche:
- Infermiere
- Logopedista
- Fisioterapista
- Terapista Occupazionale
- Ostetrico/a
- Tecnico (di radiologia, di laboratorio, di neurofisiopatologia)
- Audiometrista e audioprotesista
- Igienista dentale
- Dietista
- Ortottista
- Podologo
- Neuropsicomotricista
- Assistente sanitario
Si tratta di figure che operano in sanità ad un livello differente rispetto ai medici, ma che comunque si occupano della salute dei pazienti.
A differenza dei medici, i professionisti sopracitati si occupano soprattutto della parte preventiva e/o riabilitativa del percorso di cura. Sulla base della diagnosi medica, in altre parole, avviano il paziente verso la riabilitazione e verso la prevenzione di disturbi e malattie.
Prospettive assunzionali delle professioni mediche
Quando parliamo di professioni mediche, possiamo a pieno titolo considerarle tra le professioni più ambite nel nostro Paese.
La motivazione è molto semplice: il settore sanitario offre ottime prospettive occupazionali. La richiesta di figura mediche e di professionisti sanitari è infatti molto alta.
Tra le altre cose, i corsi di studio che danno accesso alle professioni mediche sono quasi tutti a numero programmato a livello nazionale.
Il che significa che sono pochi coloro che riescono ad intraprendere un percorso di studi che porterà poi a svolgere la professione di medico o di professionista che opera in settore della sanità.
Dato che, ogni anno, il numero dei laureati e degli abilitati alle professioni mediche e sanitarie è limitato, non sorprende che l’offerta lavorativa sia piuttosto ampia.
Il mercato, è vero, sta iniziando a saturarsi, ma quello della sanità resta pur sempre uno dei settori in cui è abbastanza semplice trovare lavoro.
Sono moltissime le aziende, sia pubbliche che private, che ricercando professionisti sanitari di vario genere. Tralasciando gli ospedali, ai quali di solito si accede tramite concorso pubblico, strutture e cliniche private sono spesso alla ricerca di operatori del settore sanità per fornire ai propri pazienti un’assistenza specialistica.
Possibile, dunque, tentare la carriera in strutture sanitarie e assistenziali privati o presso centri di riabilitazione convenzionati.
Inoltre, chi deciderà di occuparsi di una delle professioni mediche disponibili potrà scegliere se optare per l’assistenza ambulatoriale, o se tentare la carriera domiciliare.
Nel nostro Paese, infatti, si stanno diffondendo aziende e cooperative che si occupano di assistenza sanitaria a domicilio. Per questo, la richiesta di infermieri, terapisti e professionisti sanitari disposti a lavorare raggiungendo i pazienti in casa propria è in aumento.
In ultimo, sia medici che professionisti sanitari possono decidere di tentare la carriera privata, presso studio associato con altri medici che si occupano di problematiche affini o in completa autonomia.
Titolo di studio richiesto
Per concludere, analizziamo il percorso di studi previsto per accedere alle professioni mediche, oltre che il titolo di studio richiesto.
In realtà, il percorso per accedere ai lavori in sanità è variabile, a seconda della specifica professione che si vuole intraprendere.
Coloro che sognano di diventare medico devono necessariamente conseguire la Laurea in Medicina, continuando poi con una specializzazione. Si tratta quindi di un percorso di studi abbastanza lungo e complesso.
Diverso è invece il caso dei professionisti sanitari di cui abbiamo parlato ampiamente in uno dei paragrafi precedenti. In Italia, per accedere alle professioni sanitarie bisogna intraprendere un percorso che prevede una Laurea triennale, al termine della quale si accede ad un esame di abilitazione.
Superato tale esame, si potrà intraprendere la professione, anche nel caso in cui si decida di non proseguire gli studi con una Laurea Magistrale.
Vi sono, infine, alcune figure sanitarie che operano a stretto contatto con coloro che si occupano delle professioni mediche propriamente dette. Stiamo parlando, ad esempio, degli Operatori Socio-Assistenziali e degli Operatori Socio Sanitari.
Queste figure di supporto, deputate all’assistenza dei pazienti, possono lavorare in sanità (sia in strutture pubbliche che private) dopo un percorso di studi differente rispetto a quelli fino ad ora analizzati.
Per OSS e OSA, infatti, non è richiesta alcuna laurea. Necessario, però, conseguire un certificato di formazione professionale rilasciato da ente accreditato.