Cosa si intende per pricing?
Se ti stai domandando “cosa vuol dire pricing?” ho la risposta giusta per te!
Quando di parla di pricing o prezzo, si vuole indicare quel procedimento attraverso il quale un imprenditore o un libero professionista decide il costo dei prodotti o dei servizi che mette a disposizione dei clienti.
Cosa determina il prezzo?
Per determinare il pricing è necessario tenere conto di alcuni fattori:
- i costi sostenuti dall’azienda;
- il valore che percepiscono i consumatori del prodotto/servizio;
- il prezzo stabilito dai competitor;
- obiettivi e ispirazioni dell’azienda;
- l’andamento dei mercati.
Il prezzo di vendita rappresenta uno dei 4 pilastri del marketing ed è probabilmente una delle attività più difficili da dover gestire. Per spingere i consumatori ad acquistare quel determinato bene o servizio, vengono in nostro aiuto delle vere e proprie strategie di pricing.
Se vuoi ottenere il pricing dei tuoi prodotti, la formula da utilizzare è: costo unitario + margine %.
Come stabilire il prezzo di vendita di un prodotto?
La determinazione del pricing di un determinato bene o servizio viene generalmente effettuata attraverso delle formule di economia base, una di queste è il brak even point, ma di cosa si tratta?
Il BEP è il punto in cui, su un grafico i costi e le vendite totali dell’impresa sono perfettamente uguali. Nel momento in cui i ricavi totali sono uguali alle spese totali vuol dire che l’azienda ha ottenuto un profitto pari a zero.
Il Break even point è quindi molto utile per determinare quante unità di prodotto devono essere vendute, a un determinato prezzo, per raggiungere almeno il punto in cui non si verificano delle perdite. Da ciò, si può dedurre che questa formula è uno degli elementi chiave per poter individuare il prezzo corretto da proporre al pubblico.
Ma cosa bisogna fare per calcolarlo?
Per prima cosa bisogna conoscere delle variabili per comporre la formula ed ottenere questo valore, ovvero:
- costi fissi (es. affitto, bollette);
- costi variabili (es. materie prime utilizzate);
- prezzo di vendita del prodotto.
La formula che permette di calcolarlo e di vedere il punto di pareggio esce fuori dalla divisione tra i costi fissi e la sottrazione del costo variabile unitario al prezzo di vendita. Ti sembra complesso? Ecco una formula che ti aiuterà a capire meglio di cosa sto parlando:
BEP= costi fissi/ (Prezzo di vendita unitario – costo variabile unitario).
Politiche di pricing: le più utilizzate
Quando un’azienda o un libero professionista hanno l’obiettivo di guadagnare di più, possono avvalersi di regole o metodi specifici che li condurranno in tempi più brevi e con risultati migliori allo scopo finale.
Valutare l’approccio giusto, in base alle proprie buyer personas, non è una scelta semplice e richiede sicuramente tempo, ma con i dovuti accorgimenti è possibile arrivare al “prezzo giusto” da applicare ai propri prodotti.
Ecco una lista delle strategie di pricing più utilizzate da applicare per stabilire il costo dei tuoi prodotti o consulenze sia nel mondo reale che in quello online.
Prezzo Premium
Il premium price è utilizzato in quei negozi o e-commerce che producono o vendono prodotti di alta qualità. Si tratta di un prezzo elevato che propone una cifra arrotondata. Vuoi un esempio? Con questo approccio tariffario un prodotto costerà 200 euro anziché 199,99€.
Questo tipo di pricing viene anche definito prezzo di prestigio in quanto viene applicato da brand di lusso ed esclusivi.
Prezzo di penetrazione
Si tratta di offrire fin da subito prezzi bassi e competitivi rispetto alla concorrenza per poi aumentarli non appena i clienti saranno fidelizzati e non potranno più fare a meno di quel determinato bene.
Questo modello di pricing viene utilizzato spesso nelle campagne televisive e di telecomunicazione perché tipico per i servizi di abbonamento.
Prezzo civetta
Questa tipologia di pricing strategy rappresenta l’esatto opposto del prezzo premium. I prodotti civetta sono quei beni venduti ad un prezzo particolarmente ridotto, leggermente inferiore alla cifra tonda.
Questa tecnica promozionale viene utilizzata anche per vendere dei prodotti complementari e per promuovere la fedeltà dei clienti nei confronti del brand, oppure nei volantini dei supermercati dove tendono a scrivere le cifre decimali con un font più piccolo al fine di attirare i consumatori.
Paghi 2, prendi 3
A chi non è mai capitato di leggere questo tipo di offerta? Nelle catene della grande distribuzione questo genere di pricing marketing viene molto utilizzato. Si tratta di una modalità di pagamento in cui i clienti acquistano due beni a prezzo intero e ne ottengono un altro gratis e viene messa in atto per farsi conoscere o per liberarsi di una quantità eccessiva di prodotti in magazzino.
Prezzo freemium
La caratteristica di questo tipo di
pricing consiste nell’offrire un servizio in maniera gratuita, pagando un piccolo abbonamento, però, è possibile
ottenere delle funzionalità maggiori e dei contenuti extra. Un esempio lampante può essere Canva o le piattaforme di condivisione file o di cloud.
Prezzo comparativo
Con il pricing comparativo vengono posizionati vicini due prodotti simili, ma uno ha un prodotto più interessante rispetto all’altro. In linea di massima il consumatore tenderà ad acquistare il bene con un prezzo più alto perché considerato migliore.
Prezzo differenziato
La strategia di prezzi differenziati mette in evidenza a livello grafico un vantaggio economico. Questo metodo di pricing barra il vecchio importo in modo evidente e ne propone uno nuovo nettamente più allettante per chi deve acquistare.
Conclusioni
Spero che questo articolo sulle tecniche di pricing ti sia servito a scoprire in linea generale come applicare il prezzo ad un prodotto e con quali strategie promuoverlo.
Se vuoi sperimentare qualche strategia per il tuo business al fine di trovare quella che funziona meglio, tieni sempre conto del mercato di riferimento a cui vuoi rivolgerti, in modo da vendere di più e con maggiori risultati.