Premio Nobel: cos'è, come è nato e curiosità dell'onorificenza
Fisica, chimica, medicina, letteratura e pace furono per molto gli unici ambiti per il Premio Nobel. Istituito nel 1895, solo nel 1968 ci fu una modifica o meglio un ampliamento voluto dalla Banca di Svezia. Quell’anno si aggiunse così il Nobel per il settore economico.
Alcuni grandi nomi della letteratura italiana possono vantare questo premio: Giosuè Carducci e Luigi Pirandello ad esempio. Così come sono noti alcuni dei chimici insigniti del premio, come Marie Curie. In media invece ad essere meno conosciuto è Alfred Nobel, colui che lo diede alla luce.
Che cos’è esattamente il Premio Nobel?
Si tratta di una delle onorificenze più importanti al mondo e viene assegnato con cadenza annuale. I destinatari del Premio Nobel sono individui che si siano distinti nei campi della conoscenza in modo tale da apportare benefici considerevoli all’umanità. Questi benefici possono essere rilevanti scoperte scientifiche (in chimica, fisica o medicina) come opere letterarie o una concreta mediazione per evitare i conflitti.
Attraverso il Premio Nobel e la sua storia, iniziata nel 1895, si possono vedere le tappe raggiunte nell’ultimo secolo. La scoperta della radioattività, i racconti di guerra di Winston Churchill, la comparsa degli antibiotici…e tutti i traguardi che hanno segnato una svolta in uno dei cinque campi prescelti.
Il cosiddetto Nobel per l’economia assegnato per la prima volta nel 1969 è invece chiamato ufficialmente Premio della Banca di Svezia per l’economia. L’anno precedente fu infatti istituito il fondo per conferire questa onorificenza. Il primi a venirne insignito furono il norvegese Ragnar Frisch e l’olandese Jan Tinbergen.
Chi era Alfred Nobel?
Questo chimico e fisico svedese è ricordato nella storia come l’inventore della dinamite. Nacque nel 1833 e istituì il Premio Nobel nel suo testamento un anno prima di morire in Italia, nel 1896. Proprio in questo paese ebbe l’intuizione che portò alla nascita dei conosciutissimi candelotti di esplosivo.
Ai tempi di Nobel l’esplosivo più utilizzato era la polvere da sparo. Tuttavia erano in corso diversi esperimenti, tra cui quelli di Ascanio Sobrero, medico e chimico italiano. Durante le sue ricerche a Torino Sobrero produsse la nitroglicerina, esplosiva ma con anche importanti proprietà vasodilatatorie, dunque un ottimo farmaco per trattare l’infarto.
Nobel venne a sapere di questa scoperta e dopo vari tentativi ed esperimenti, uno dei quali costò la vita al fratello Emil, produsse finalmente la dinamite. Il brevetto di questo esplosivo generò guadagni immensi, grazie ai quali si arrivò all’istituzione vera e propria del Premio Nobel.
Purtroppo per Nobel, la sua morte fu quasi motivo di gioia per molti. Alla base delle sue ricerche sulla dinamite c’erano intenti legati ad agevolare l’estrazione delle materie prime delle miniere. Ma vi fu un secondo settore che vide la sostanze come un’opportunità: l’industria bellica. Un giornale francese arrivò a definire lo scienziato un marchand de la mort . Tradotto letteralmente, un mercante di morte.
Il Premio Nobel nacque dunque grazie all’esplosivo più potente dell’epoca. Di lì a poco, con lo scoppio del Primo Conflitto Mondiale, il soprannome del suo inventore avrebbe acquisito un senso.
La famiglia pluripremiata: i Curie
Marie Curie fu la prima donna nella storia del Premio Nobel a comparire nell’elenco dei vincitori. Il primo arrivò nel 1903 per la Fisica, un premio condiviso con il marito (premiato con lei) e con Antoine Becquerel. La motivazione furono i suoi passi avanti nello studio dei fenomeni radioattivi.
Marie e Pierre dedicarono anni ad isolare plutonio e radio partendo dalla pechblenda, il minerale dell’uranio. Grazie al loro successo arrivò così il secondo premio nel 1911. I due coniugi ribadirono più volte come temessero che proprio le loro scoperte e la radioattività in generale potessero portare a conseguenze gravi. Come il Nobel era nato grazie ad un’esplosivo infatti si sarebbe arrivati alle armi atomiche qualche anno dopo.
La loro figlia primogenita, Irène Joliot-Curie, si dimostrò presto all’altezza dei genitori. Nata nel 1897, nel 1935 lei e il marito Frédéric, un fisico francese, ottennero insieme il Premio Nobel per la chimica. Dopo aver isolato degli elementi radioattivi naturali riuscirono a produrne degli isotopi artificiali grazie agli studi compiuti a livello subatomico del neutrone e del positrone. Morirono entrambi di leucemia a causa delle radiazioni.
Gli altri pluripremiati
Marie Curie forse è rimasta la più famosa, ma con lei esistono altre tre persone che hanno ricevuto due volte il Premio Nobel. Dopo di lei ci fu Linus Pauling, un chimico nonché attivista americano. Ottenne il primo riconoscimento nel 1954 per la chimica, in seguito ai suoi studi approfonditi per la struttura secondaria delle proteine e della doppia elica del DNA:
La sua fama però è dovuta soprattutto al secondo Premio Nobel che ricevette in quanto gli fu attribuito per le sue profonde convinzioni antibelliche. Pauling si impegnò molto a mobilitare l’opinione pubblica contro le armi atomiche e il loro utilizzo. Si impegnò soprattutto a dimostrare le ripercussioni dell’utilizzo di tali ordigni sulla salute umana nel lungo periodo.
Premiato due volte, entrambe per traguardi raggiunti nella Fisica, ci fu John Bardeen. Nel 1956 Bardeen inventò il transistor, insieme ai colleghi Shockley e Brattain. Il secondo Premio Nobel arrivò nel 1972 per la sua teoria legata al fenomeno conosciuto come superconduttività. Anche il primo scopritore del fenomeno aveva ricevuto il premio, nel 1913.
Infine va ricordato Frederick Sanger, insignito dell’onorificenza prima nel 1958 e poi nel 1980. Entrambi i premi riguardarono l’ambito della chimica. Il primo segnava l’avvenuto sequenziamento dell’insulina, che richiese quasi dieci anni. La scoperta consentì di individuare anche altre proteine implicate nella digestione. Il secondo arrivò in seguito agli studi del DNA.