Trend di Google festività: omnicanalità, automazione e sostenibilità
Quando si arriva a fine dicembre non mancano i calcoli relativi ai trend per le feste. Quest’anno le parole d’ordine sono omnicanalità, sostenibilità e anche automazione. A pochi giorni dal momento fatidico dell’apertura dei regali tantissimi sono corsi sul web a fare ricerche per non dover improvvisare gli ultimi pensierini. Sperando di non essere scoperti dai figli magari….
Ora però ormai le canzoni di Natale già sono venute a noia. Dunque è il momento giusto di svelare quanto Google ha potuto dedurre circa le preferenze dei suoi utenti.
A che servono i trend di Google?
Fino a qualche anno fa erano i centri commerciali a riempirsi in vista dell’acquisto dei regali, ma ormai sono gli store online a dominare. E a questo livello vale anche l’omnicanalità, sfruttando le diverse opportunità offerte dal web. La pandemia ha ulteriormente spinto in questa direzione dopo i pesanti lockdown che hanno portato quasi tutti a convertirsi all’e-commerce.
Google Trends può dare un’idea delle tendenze delle ricerche anche circoscritta a un determinato lasso di tempo o zona geografica. Per questo Natale però non ha determinato i tre trends principali già citati (automazione, omnicanalità e sostenibilità) da solo. Bensì ha lavorato insieme a Ipsos, leader mondiale indiscusso per le ricerche di mercato e non solo.
L’omnicanalità regna per quasi 7 persone su 10
Lo studio di Ipsos e Google rivela che per il 68% delle persone la scelta migliore è ora quella di affidarsi a diversi canali per le proprie ricerche. Per il Natale dello scorso la media dei canali consultati è superiore a cinque. Probabilmente questo valore viste le restrizioni allentate potrebbe leggermente abbassarsi quest’anno, visto che c’è una lieve tendenza a riavvicinarsi ai negozi fisici.
Dalle interviste però pare che anche se la media dell’omnicanalità si abbassasse gli acquisti online potrebbero comunque aumentare. La visita in negozio potrebbe essere giusto il jolly da giocare qualora online non si trovasse l’articolo giusto. L’anno scorso circa il 60% del tempo che gli utenti hanno trascorso online sia stato dedicato solo alla caccia ai regali.
Il canale prediletto rimane sempre la Ricerca Google, senza dubbi o ombre sul suo primato. Il consiglio per i brand è quello di aumentare i dettagli online circa la propria attività per rendersi più facilmente reperibili. Questo vale sia a livello di ampiezza del catalogo degli articoli da ordinare online che nel caso dei punti vendita classici.
Serve continuità fra i negozi fisici e quelli online perché i clienti possano scegliere con sicurezza in entrambi i casi. Poter ordinare gli stessi prodotti sia sullo store virtuale che in quello reale lascia più liberi senza forzare il cliente verso l’una o l’altra direzione. Del resto il fatto che ci sia questa tendenza all’omnicanalità rende chiaro che i clienti vogliano il ventaglio di scelte più ampio possibile.
Serve puntare sull’automazione
L’omnicanalità porta anche ad avere troppa scelta e un sistema per indirizzarli può fare comodo. La soluzione la si può trovare nei sistemi di apprendimento per le intelligenze artificiali. Lo scopo è quello di adattare gli annunci e i messaggi pubblicitari in funzione della domanda del consumatore e “consigliarlo”.
Raggiungere i potenziali clienti online è già un obiettivo per le più diverse strategie di digital marketing. Ma quello di sfruttare processi automatici che così risultano molto più fluidi è un meccanismo che pian piano diventerà sempre più sfruttato. Un esempio semplice è quello degli algoritmi per lo Smart Bidding.
Con l’incremento dell’automazione l’omnicanalità non sarà più un problema neanche per i brand che ancora non si sono affermati. Anzi, potrebbe diventare una loro alleata importante.