Laureati: quanti lavorano e quanto guadagnano
15 giugno 2016 – La domanda che molti dei maturandi di quest’anno si staranno ponendo è: quale facoltà scegliere? quale Università? e soprattutto quale scelta mi darà più garanzie di trovare un’occupazione stabile e soddisfacente?
Proviamo a rispondere a queste domande nel nostro approfondimenti di oggi! 😉
Scopri le date dei Test 2016 e preparati con i Corsi e i Libri UnidTest per entrare all’Università.
Differenze geografiche
Grazie ai dati pubblicati recentemente da AlmaLaurea siamo in grado di riscontrare una prima differenza sostanziale a livello geografico. Raggruppando i laureati provenienti dalle Università del nord, centro e sud notiamo come i primi, con uno scarto notevole rispetto agli altri, raggiungono sia un reddito maggiore che una probabilità superiore di trovare un’occupazione.
Certo è che spesso i laureati si scontrano con un contesto di riferimento particolarmente critico, con scarsi sbocchi occupazionali in alcune zone rispetto al resto d’Italia. In questi casi, anche se il livello di insegnamento risulta eccellente, i laureati si ritrovano in un vero deserto lavorativo di cui non è responsabile l’Università.
Differenze tra maschi e femmine
Un’altra differenza sostanziale risiede nella differenza tra maschi e femmine, con i primi che dichiarano un reddito nettamente superiore, tra i 350€ e i 570€, rispetto alle seconde.
Differenze di facoltà
La scelta della facoltà incide non poco nei risultati occupazionali. Fra Ingegneria e Giurisprudenza, ad esempio, riscontriamo circa 5-600€ al mese di differenza e una probabilità di trovare lavoro quasi doppia.
Nel 2015, nei tre anni dalla laurea, il 95% dei laureati in Ingegneria e Professioni Sanitarie ha trovato un’occupazione stabile. Viceversa, solo il 55% dei laureati in Giurisprudenza dichiara di aver trovato un impiego.
Il primato negativo, secondo i dati AlmaLaurea, spetta a Conservazione dei beni architettonici e culturali, il cui tasso occupazionale scende al 50%.
In linea generale le discipline scientifiche rendono di più, in termini economici, con casi eccezionali come i laureati in matematica, che hanno ottime percentuali occupazionali ma con redditi non elevati.
Fonte: Davide Mancino de L’Espresso – dati AlmaLaurea