Iperemia: una condizione spesso associata a fenomeni di infiammazione
Quando in Medicina si parla di iperemia ci si riferisce a una condizione in cui si verifica un eccesso di sangue all’interno dei vasi sanguigni di una determinata regione corporea. Questa quantità di sangue in eccesso porta a una dilatazione dei vasi, che perciò diventano più evidenti. Non si tratta però di una patologia ma di una risposta fisiologica del nostro organismo a cause variegate.
A seconda di cosa la determina e dell’aspetto che assume la zona dove si manifesta possiamo definirla attiva o passiva. Si verifica di frequente a livello degli occhi (congiuntivale), dell’orecchio o della gola e per la precisione nella faringe (faringea). Dato che sono varie le patologie che possono provocarla è necessario intervenire su di esse per farla sparire.
La differenza fra iperemia attiva e passiva
Vediamo di esaminare con cura le due varianti principali di questa condizione. Si definisce attiva il caso in cui questa si presenti in forma acuta in risposta a degli stimoli interni o esterni all’organismo. Comporta l’aumento del flusso di sangue arterioso verso una zona del corpo a causa di una maggiore richiesta di ossigeno e sostanze nutritive da parte di organi o tessuti.
Nella condizione passiva invece al posto che un aumento del flusso da parte dei vasi arteriosi si ha un ristagno massiccio di sangue venoso. A livello visivo infatti si può osservare una colorazione violacea o bluastra dovuta al fatto che il sangue che si accumula è povero di ossigeno e quindi più scuro. Invece che un aumento dell’apporto di ossigeno il tessuto o l’organo vanno in cianosi.
A provocare questa condizione spesso è l’ostruzione di una vena come avviene nei casi di trombosi o di congestione di un organo. Altre volte il problema alla base è un’insufficienza cardiaca a livello ventricolare. Se questa avviene nel ventricolo sinistro si hanno problemi alla circolazione polmonare, ma se è a carico del ventricolo destro allora è coinvolta tutta la circolazione periferica.
I sintomi più evidenti dei due casi
Abbiamo accennato che l’iperemia a seconda che sia attiva o passiva si manifesta con un cambiamento evidente nella colorazione dell’area corporea coinvolta. Rispettivamente con un arrossamento quando è attiva e aspetto cianotico quando risulta passiva, che se la condizione diventa cronica può portare a un colore scuro persistente. Non sono però gli unici segnali che ne tradiscono la presenza.
Quando è di tipo attivo infatti se si tocca la zona arrossata la pelle sarà calda, poiché questo processo serve anche a dissipare calore attraverso la superficie corporea. Al contrario quando è di tipo passivo toccando la zona cianotica si sentirà la pelle più fredda rispetto al resto del corpo. In entrambi i casi però è possibile osservare un certo gonfiore della parte coinvolta.
Dato che l’iperemia attiva coinvolge le arterie il battito cardiaco risulterà più facile da percepire nella zona del polso e a livello del collo. Come abbiamo detto si tratta di una reazione fisiologica, ma se dura per lunghi periodi potrebbe essere il segnale spia di un’infiammazione. L’azione delle cellule immunitarie infatti provoca a sua volta la dilatazione dei vasi sanguigni.
Un’infiammazione a sua volta può indicare la presenza di un’infezione che il nostro organismo sta cercando di combattere, o può derivare da una prolungata esposizione al sole. Ma ci sono anche alcuni farmaci che come reazione avversa provocano arrossamento, come per esempio i beta-bloccanti.
Le zone del corpo dove l’iperemia è più comune
Questa condizione può presentarsi in tutto il corpo o in un solo organo, ma ci sono delle regioni del nostro organismo dove è più frequente. Per questo quando compare si utilizza una denominazione specifica. Per esempio quando si presenta un’infiammazione acuta della faringe è facile che vi sia un aumento del flusso di sangue nella zona limitrofa.
A determinare questo tipo di infiammazione può essere un’infezione di tipo virale, come ad esempio un ceppo di enterovirus. Se invece è di tipo batterico un ceppo comune è lo streptococco del gruppo A. In entrambi i gasi la faringe si gonfia portando difficoltà a deglutire, la zona appare arrossata e si percepisce dolore e prurito alla gola.
Un’altra forma di iperemia comune è quella congiuntivale, che determina un arrossamento della parte bianca degli occhi. A provocarla è l’ingrossamento dei vasi sanguigni presenti nel bulbo oculare. In più si presentano fastidio, lacrimazione e un’accentuata sensibilità alla luce. Alla base può esserci un’allergia o un corpo estraneo nell’occhio, ma se l’iperemia permane per giorni può indicare la presenza di un’infezione grave all’occhio.
Infine quando si presenta l’otite è comune che ci sia un aumento del flusso di sangue nella zona dell’orecchio. L’otite è un’infiammazione acuta che può coinvolgere tutte e tre le parte dell’orecchio (esterno, medio e interno), ma l’arrossamento diventa evidente in quella carico dell’orecchio esterno. Un altro sintomo comune è il dolore durante la masticazione.