Insegnante di sostegno: chi è e di cosa si occupa?
L’insegnante di sostegno è una figura che svolge un compito di grande importanza e responsabilità sia all’interno della classe che dell’istituto scolastico.
Capita spesso, infatti, che nelle scuole si iscrivano ragazzi e ragazze affetti da handicap fisici, motori e/o intellettivi, che necessitano di particolari attenzioni (assistenza, programmi mirati o semplificati, ecc.). L’insegnante di sostegno, dunque, è colui che prende in carico gli studenti con condizioni di disabilità, favorendo benessere psicofisico, apprendimento e integrazione con i compagni.
Chi è l’insegnante di sostegno?
L’insegnante di sostegno è un docente che, grazie ad una specifica formazione, è in grado di assistere gli allievi affetti da deficit fisici e/o intellettivi.
Il suo compito principale, dunque, è supportare lo studente portatore di handicap nello svolgimento delle attività scolastiche: dallo studio all’alimentazione, fino agli eventuali spostamenti all’interno della struttura.
A seconda del tipo di disabilità (e della gravità della condizione), l’insegnante di sostegno propone metodi e programmi individualizzati.
Parallelamente, agisce da tramite tra la famiglia dell’alunno, i servizi sanitari e le associazioni che operano sul territorio, mettendo a disposizione tutti gli strumenti per garantire il suo benessere, anche al di fuori della scuola stessa.
Come si diventa insegnanti di sostegno?
Per diventare insegnanti di sostegno è necessario, innanzitutto, possedere una buona attitudine alle relazioni personali ed una certa propensione all’insegnamento.
L’insegnante di sostegno, infatti, è un docente a tutti gli effetti, che partecipa alle attività didattiche della classe. Pertanto, per accedere a questa professione, occorre possedere l’abilitazione all’insegnamento (o un titolo valido per una classe di concorso e 24 cfu in materie di ambito socio-psico-pedagogico).
In aggiunta, chi aspira a diventare insegnante di sostegno deve seguire un corso di specializzazione e, successivamente, superare il concorso per l’insegnamento.
Il concorso prevede 3 prove scritte:
- una incentrata sulle discipline caratterizzanti la classe di concorso (es. fisica);
- una sulle discipline socio-psico-pedagogiche (attinenti ai 24 cfu);
- una riguardante la didattica e pedagogia speciale.
Infine, il candidato dovrà sostenere una prova orale, incentrata sulle materie della sua classe di concorso e sulle discipline proprie dell’insegnamento di sostegno.
Coloro che superano il concorso dovranno effettuare un anno di servizio – valido come prova/tirocinio – e, successivamente, potranno formalizzare l’assunzione.
Per cominciare ad insegnare, pur senza aver superato il concorso, è comunque possibile inoltrare la “messa a disposizione”. In tal modo, le scuole possono chiamare l’aspirante docente, in caso di carenza (o assenza temporanea) del personale.