Indagine Almalaurea 2022: il 79% dei laureati trova lavoro
L’indagine AlmaLaurea 2022 su Profilo e Condizione occupazionale dei Laureati riporta una generale soddisfazione per l’esperienza di studio compiuta. Analizziamo i risultati del rapporto insieme!
Risultati dell’indagine AlmaLaurea 2022
- 88,8% dei laureati: si dichiara soddisfatto per il rapporto con i docenti;
- 72,9% confermerebbe la scelta compiuta sia di corso sia di ateneo.
- aumento dei contratti a tempo determinato;
- sfiducia nelle istituzioni;
- fiducia nella tecnologia, nella rete di relazioni sociali e nella famiglia in quanto cruciali per il miglioramento delle possibilità occupazionali e professionali dei laureati.
Dati AlmaLaurea 2022: profilazione dei laureati
- esperienza universitaria: riscontro positivo su strutture e servizi universitari. E quindi postazioni informatiche, laboratori e attività pratiche, servizi di biblioteca e rapporto con il corpo docente.In generale il 90,5% dei laureati si dichiara complessivamente soddisfatto dell’esperienza universitaria appena conclusa;
- mobilità per motivi di studio: i laureati magistrali biennali sono i più inclini a spostarsi geograficamente. E le migrazioni sono quasi sempre dal Mezzogiorno al Centro–Nord;
- laureati stranieri: ammontano al 4,2% i laureati di cittadinanza estera, che provengono in buona parte da famiglie immigrate residenti in Italia;
- estrazione socio-culturale: Il contesto culturale e sociale della famiglia influenza sia la scelta dell’università che del corso di laurea al 30,9%;
- successo negli studi: età media di raggiungimento della laurea è di 25,7 anni. Migliora la regolarità negli studi;
- esperienze nel corso degli anni universitari: a causa della pandemia si sono ridotte le esperienze di studio all’estero minori del 8,9 %. Anche le esperienze di tirocinio curriculare hanno subito una battuta d’arresto raggiungendo il 57,1%.
Fiducia sul miglioramento delle possibilità lavorative
Un altro tema preso in considerazione dall’indagine AlmaLaurea 2022 è quello della fiducia sul miglioramento delle possibilità occupazionali e professionali dei laureati. In questo caso la domanda è riferita al ruolo che giocano: istituzioni, università, imprese, famiglia e rete di relazioni sociale, transizione digitale, ecologica e tecnologia.
Sono infatti state condotte oltre 1.000 interviste su un campione di laureati di primo e secondo livello del 2021 a un anno dal conseguimento del titolo. Il campione ha risposto nel modo seguente:
- tecnologia al 70,9%;
- famiglia e rete di relazioni sociali per il 67,2%
- transizione digitale ben 61,7%;
- tecnologia al 53,3%
- università ed imprese rispettivamente 48,8% e 42,2%
- istituzioni solo il 16,7%
A livello disciplinare, i laureati STEM ripongono una maggiore fiducia nelle imprese rispetto agli altri laureati con una percentuale del 49,6%.
In definitiva, come sostiene il presidente di AlmaLaurea Ivano Dionigi possiamo concludere che:
“Emergono ombre e luci: da un lato si registrano il calo delle immatricolazioni, il ruolo prevalente della famiglia nella scelta universitaria, il divario delle opportunità tra uomini/donne e nord/sud. Dall’altro, il rapporto evidenzia il giudizio positivo dei laureati sull’università, l’incremento delle iscrizioni alle lauree STEM, la ripresa nel 2021 sia dell’occupazione sia delle retribuzioni. Anche se prevalgono i contratti a tempo determinato. Il messaggio è chiaro: potenziare l’orientamento, garantire il diritto allo studio, creare lavoro stabile e retribuito secondo gli standard europei”.