Come leggere la Rosa dei Venti
Molto utilizzata soprattutto in passato, ma ancora oggi utilissima, la Rosa dei Venti è uno strumento affascinante. A prima vista, leggere le informazioni su questo strumento, le cui origini specifiche sono ancora ignote, potrebbe sembrare complesso. Eppure leggere i petali della Rosa non è così difficile, anche se di basilare importanza in alcuni contesti (ad esempio in fase di navigazione).
In questa guida scopriremo insieme tutti i segreti della Rosa dei Venti e impareremo a leggerla.
La Rosa dei Venti: cos’è e origine del nome
Questo strumento è noto con diversi nomi.
Il più comune e utilizzato è Rosa dei Venti, ma viene anche chiamata stella dei venti. Altro nome con cui è conosciuta è “simbolo dei venti”. Ma cos’è, con esattezza?
Questo strumento schematizza i nomi e la provenienza dei venti. I suoi molti nomi stanno tutti a indicare le disposizioni dei vari rombi che la compongono. La rosa, infatti, possiede tanti rombi quanti sono i punti cardinali.
Le sue origini si perdono nel passato: non si sa, infatti, chi l’abbia inventata. Tuttavia, questo diagramma era molto utilizzato nell’Antica Grecia, dove ci si orientava nella navigazione sfruttando i venti. Le prime forme di rosa dei venti risalgono ai Greci antichi, che identificarono otto venti principali.
Il filosofo Aristotele e poi Timeo di Locri e Vitruvio descrissero già nei loro scritti i venti come strumenti di orientamento. I Romani adottarono e perfezionarono queste conoscenze, attribuendo ai venti nomi mitologici o geografici (ad esempio Boreas per il Nord, Auster per il Sud).
Tuttavia, la moderna Rosa ha origini più recenti.
Il concetto moderno affonda le sue radici nel periodo medievale, quando le mappe nautiche iniziarono a essere decorate con una rappresentazione stilizzata delle direzioni del vento. I cartografi europei, tra cui i portoghesi e gli italiani, perfezionarono il disegno della rosa.
Con l’invenzione della bussola magnetica nel XII secolo, infine, questo strumento assunse un ruolo anche maggiore nella navigazione. Il suo uso venne combinato a quello della bussola appena inventata, permettendo così ai navigatori l’individuazione dei venti con maggior precisione.
La rosa dei venti ha perso parte del suo utilizzo pratico con la navigazione scientifica e l’evoluzione della cartografia, ma rimane un simbolo fondamentale dell’orientamento.
Oggi è presente su carte nautiche digitali, app GPS e strumenti di previsione meteorologica. La sua rappresentazione è diventata anche un simbolo grafico ricorrente in architettura, design e tatuaggi.
Rosa dei Venti: significato e punti cardinali
La Rosa dei Venti rappresenta graficamente i punti cardinali e le direzioni da cui soffiano i principali venti. Il suo significato simbolico e pratico è legato all’orientamento geografico e alla navigazione.
I quattro punti cardinali
- Nord (N) – punto di riferimento principale, associato alla Stella Polare.
- Sud (S)
- Est (E) – dove sorge il sole.
- Ovest (W) – dove tramonta il sole.
Tra i quattro punti principali si trovano i punti cardinali intermedi:
- Nord-Est (NE)
- Sud-Est (SE)
- Sud-Ovest (SW)
- Nord-Ovest (NW)
Questi formano la rosa a 8 punte, che può essere ulteriormente dettagliata.
Oltre all’uso tecnico, la rosa dei venti ha anche un significato simbolico legato alla guida, all’orientamento e alla scoperta. Per questo è spesso presente su mappe antiche, bussole e bandiere.
I petali della rosa
Non esiste una sola tipologia di Rosa dei Venti: ne abbiamo molte, che si differenziano per il numero di rombi o punte. Detti anche “petali della rosa”, possono essere 4, 8 o 16.
In tempi antichi, esistevano Rose dei Venti che contavano addirittura 32 petali. Ne esistono, infine, varianti con 64 o 128 punte, ma si tratta di strumenti poco utilizzati e per nulla comuni.
La Rosa a 4 punte è quella più semplice, ma non è la più comune. Quella a cui pensiamo quanto ci viene in mente una Rosa dei Venti ha 8 petali. Questo perché, nel caso della stella a 4 punte, vengono indicati solamente i punti cardinali Nord, Sud, Est e Ovest.
Tuttavia, la più completa Rosa a otto punte indica anche il nord-est, il sud-est, il nord-ovest e il sud-ovest.
La Rosa dei Venti a 16 punte permette di individuare otto punti (e altrettanti venti) aggiuntivi intermedi.
Rosa dei venti a 16 punte: spiegazione e significato
La rosa dei venti a 16 punte è una versione più dettagliata rispetto a quella classica a 8 punte. Viene utilizzata per una maggiore precisione nelle navigazioni marittime e in meteorologia.
Oltre ai punti cardinali e intermedi classici, la rosa a 16 punte aggiunge:
- NNE – Nord-Nord-Est
- ENE – Est-Nord-Est
- ESE – Est-Sud-Est
- SSE – Sud-Sud-Est
- SSO – Sud-Sud-Ovest
- OSO – Ovest-Sud-Ovest
- ONO – Ovest-Nord-Ovest
- NNO – Nord-Nord-Ovest
Utilità della rosa a 16 punte
- Navigazione più precisa: consente di indicare direzioni con maggiore esattezza rispetto alla versione a 8 punte.
- Riferimenti meteorologici: ogni direzione è associata a un vento specifico (es. Grecale, Levante, Scirocco, Ostro, Libeccio, Ponente, Maestrale, Tramontana).
- Corrispondenza con i gradi: ogni punto dista 22,5° dal successivo, coprendo tutto il cerchio di 360°.
I nomi dei venti
Grazie alla Rosa dei Venti, è possibile individuare i nomi dei venti nel momento in cui soffiano. Infatti, a seconda del punto cardinale in cui il vento soffia, lo si può individuare.
Con la Rosa dei Venti a quattro punte possiamo individuare:
- la Tramontana, che soffia a nord (o settentrione), un vento particolarmente freddo;
- l’Ostro, che soffia da Sud ed è definito anche Mezzogiorno;
- il Levante, che soffia da Est;
- il Ponente, che invece spira da Ovest.
Avendo a disposizione una Rosa dei Venti a otto punte, invece, si possono individuare anche i seguenti venti:
- il Grecale, un vento freddo che soffia da nord-est;
- il Maestrale, che soffia da nord-ovest;
- lo Scirocco, che invece viene dal Sahara e soffia da sud-est;
- il Libeccio, un vento che solitamente porta tempesta e spira da sud-ovest.
Con la Rosa a sedici punte, invece, è possibile individuare altri otto venti in aggiunta a quelli appena analizzati:
- Zefiro, che spira da nord-nord-ovest;
- Bora, che soffia da nord-nord-est;
- Schiavo, il vento che soffia da est-nord-est;
- Solano, che invece spira da est-sud-est;
- Africo, che soffia da sud-sud-est;
- Gauro, proveniente da sud-sud-ovest;
- Etesia, un vento che spira da ovest-sud-ovest;
- Traversone, il quale infine spira da ovest-nord-ovest.
Navigazione e non solo: frequenza e velocità
Non bisogna pensare che la Rosa dei Venti sia uno strumento sorpassato. Ancora oggi, infatti, viene utilizzato in vari contesti, soprattutto nella navigazione.
Il suo uso permette infatti di comprendere da dove provengono i venti, in modo da stabilirne le caratteristiche. Cosa che consente di comprendere come il vento potrebbe influire sulla navigazione stessa.
In mare, la conoscenza dei venti è utile per determinare la rotta migliore e prevenire situazioni pericolose. I marinai spesso la usano insieme alla bussola per mantenere la direzione corretta.
Tuttavia, questo tipo di utilizzo non è l’unico.
Ad oggi, la Rosa dei Venti è molto utilizzata anche per i voli aerei. Il perché è facilmente intuibile: i venti possono influire sui voli, soprattutto sugli atterraggi, che vengono agevolati quando il mezzo si trova contro-vento. Utilizzare la Rosa dei Venti consente di individuare i venti che spirano e, di conseguenza, di agevolare gli atterraggi.
Infine, lo strumento è molto utilizzato anche in meteorologia. Gli strumenti particolarmente aggiornati, oltre a individuare nome e provenienza dei venti, ne possono indicare anche frequenza e velocità.
Rosa dei Venti e bussola: differenze e utilizzo combinato
Sebbene spesso confuse, la Rosa dei Venti e la bussola sono due strumenti complementari ma distinti. Ecco le principali differenze:
- Rosa dei Venti: rappresentazione grafica delle direzioni cardinali e dei venti, utile per la teoria e la lettura delle mappe;
- Bussola magnetica: strumento fisico che indica il Nord magnetico sfruttando il campo magnetico terrestre.
Come si usano insieme?
La bussola indica la direzione reale in cui si è orientati. Al contempo la Rosa dei Venti, quella stampata sulle carte nautiche o nelle bussole stesse, serve come riferimento visivo per interpretare i gradi.
In pratica, si legge la direzione indicata dall’ago della bussola e la si confronta con la Rosa dei Venti per stabilire la rotta o individuare la direzione del vento.
Come leggere la Rosa dei Venti
Adesso che ne abbiamo analizzato ogni dettaglio, cerchiamo di scoprire come si legge la Rosa dei Venti. In effetti, la lettura dello strumento è abbastanza intuitiva.
Il problema principale è quello di riuscire a individuare i punti cardinali con esattezza. Fatto questo, basta leggere le diciture presenti nella Rosa stessa per individuare quale vento sta spirando in un determinato momento.
I passaggi per leggere la Rosa dei Venti:
- Individuare il Nord: sulla maggior parte delle rose dei venti il Nord è posizionato in alto. È il punto di riferimento principale da cui si calcolano tutte le altre direzioni.
- Riconoscere i punti cardinali principali: Nord (N), Sud (S), Est (E), Ovest (W).
- Identificare i punti intermedi: come Nord-Est (NE), Sud-Ovest (SO) ecc.
- Associare i nomi dei venti: ad esempio, il Maestrale soffia da Nord-Ovest, lo Scirocco da Sud-Est.
- Utilizzare i gradi: la rosa dei venti può essere divisa in 360 gradi: il Nord è a 0°/360°, Est a 90°, Sud a 180°, Ovest a 270°.
Esempio pratico.
Se un vento proviene da 135°, sta soffiando da Sud-Est, ovvero corrisponde al vento di Scirocco. Imparare a leggere i gradi permette un orientamento più preciso, specialmente in contesti nautici o meteorologici.
Qualora si possegga una bussola, individuare i punti cardinali è semplicissimo: l’ago punta sempre verso il Nord. In sua assenza, comunque, è possibile orientarsi con gli elementi naturali.
Il Nord si può individuare con la Stella Polare, e il Sud è all’opposto. L’Est è il punto dove sorge il sole, che invece tramonta a Ovest.