Illusione del controllo: come la percezione influisce sulla nostra vita
L’illusione del controllo su tutto ciò che stiamo facendo per il nostro futuro è comune a tutti noi. Dobbiamo di certo investire il nostro tempo per raggiungere quello che è gestibile attraverso le nostre capacità.
Ma non tutto lo è. In parte, il futuro è incontrollabile.
Illusione del controllo: un bias cognitivo
- illusione del controllo: oggetto di nostro interesse. É la tendenza a sovrastimare la capacità di influenzare gli eventi esterni per ottenere ciò che si vuole;
- conferma: si valorizzano solo notizie e pareri che confermano quello di cui già siamo convinti. E si tende a ignorare tutte le evidenze che contraddicono le convinzioni;
- fiducia: l’eccessiva fiducia nei propri giudizi e valutazioni. Spesso riteniamo di avere a disposizione informazioni più accurate di quanto non lo siano;
- ottimismo: le cose sono considerate in maniera più ottimistica rispetto a quanto lo siano realmente;
- presente: le decisioni servono ad ottenere una immediata gratificazione. Si ignorano così le possibilità di ottenere risultati migliori in futuro.
Illusione del controllo: pro e contro
Altri bias di cui essere consapevoli
Oltre all’illusione del controllo, altri bias cognitivi di cui essere consapevoli sono:
- frequenza: il cervello tende a selezionare solo le informazioni che si riferiscono a quello che interessa. Si sovrastima così la frequenza di informazioni possedute;
- scommettitore: errata convinzione secondo la quale eventi accaduti in passato possano influenzare gli eventi futuri. Si soliti credere che se un evento non si manifesta da molto tempo si verificherà a breve, e viceversa. Tale ragionamento è quello che si applica abitualmente nel gioco d’azzardo;
- negatività: eccessiva attenzione rivolta agli elementi negativi. A causa di questa distorsione cognitiva, si da più importanza agli errori sottovalutando i successi;
- ancoraggio: la tendenza a fissarsi, a un elemento che funge da termine di paragone per le valutazioni in atto e non sul valore assoluto;
- proiezione: tramite esso pensiamo che la maggior parte delle persone abbia la nostra stessa opinione;
- status quo: la resistenza al cambiamento e la paura dell’ignoto. Di conseguenza si tende mantenere le cose allo stato attuale;
- omissione: preferire scelte che comportano l’evitare di agire, anziché l’azione. Anche quando si è esposti a rischi oggettivi;
- punto cieco: convinzione di essere più obiettivi rispetto alla gente comune. Questa sovrastima delle proprie capacità di giudizio sottintende la difficoltà nell’ammettere di poter sbagliare.
Come agire in modo ottimale
L’illusione del controllo ci porta a creare delle relazioni magiche tra i fatti e rischia di non aiutarci in caso di errori o problemi. Può infatti creare confusione tra gli aspetti che possiamo realmente gestire e quelli casuali. E spendere tempo ed energie per cercare di gestire aspetti fortuiti non è affatto utile.
La correlazione tra fatti non collegati diventa nella nostra mente reale. Ma in questo modo non riusciamo più a comprendere i reali errori che stiamo facendo. Ma non solo! Ci limitiamo anche nel saper comprendere feedback sulle nostre effettive capacità.
Gli esempi sono molti: la presenza di un capo maschilista non mi permette di avanzare di carriera? O sono io che non agisco in modo da migliorare le mie performance e farmi promuovere? È il team che è fortemente motivato? O è l’organizzazione che crea condizioni che trasmettono motivazione?
L’illusione del controllo nasce per donarci una sorta di rassicurazione. Ma nei fatti tende a rendere più vulnerabili e rigidi nella gestire di eventuali imprevisti.
Invece che assecondare il nostro cervello in cerca di certezze, dovremmo agire in un altro modo. Ovvero imparare ad accettare che non tutto si può controllare. Ed è quindi necessario investire il tempo in azioni utili nel raggiungimento di ciò che è gestibile attraverso le nostre capacità.