Green Metric Ranking: le 5 università italiane nella Top50 per sostenibilità
Il Green Metric Ranking dell’Università indonesiana ha stilato la sua classifica delle migliori Università al mondo per attenzione all’ambiente e alla sostenibilità. Questa classifica analizza per sei diversi aspetti di ciascun Ateneo che vanno dalle infrastrutture, al riciclo, all’incentivo dell’utilizzo di trasporti non inquinanti.
Per il ranking 2022 l’Italia è riuscita a posizionarsi tra le prime 50 università al mondo con ben 5 dei suoi Atenei. Questi infatti si sono impegnati ad attivare politiche che migliorassero l’impatto ambientale delle loro strutture e, allo stesso tempo, si preoccupate di sensibilizzare i propri studenti e docenti, informandoli e coinvolgendoli.
Scopri come funziona l’UI Green Metric Ranking e le 5 Università italiane che si sono posizionate nella Top50 su 1050 istituzioni iscritte.
Che cos’è il Green Metric Ranking
UI Green Metric ranking è la prima classifica mondiale che mette a confronto le Università di tutto il mondo per sostenibilità e impatto ambientale: più un Ateneo si mostra attento alle esigenze dell’ambiente, più si impegna a migliorare il nostro pianeta, meglio è valutato. Soltanto in questo modo si può essere tra i primi in classifica.
Questo progetto è iniziato nel 2010 all’Università Indonesiana e da allora continua ogni anno con le sue graduatorie per validare le attività degli Atenei più impegnati e incoraggiare le Istituzioni di tutto il mondo a impegnarsi in questa direzione.
Infatti, Il motivo che spinge UI Green Metric a svolgere questa attività di ranking è la profonda convinzione che le Università giochino un ruolo fondamentale nel lotta al cambiamento climatico insieme agli stakeholders e alla comunità.
Come funziona la classifica di Green Metric
La prima cosa da sapere sul funzionamento dell’UI Green Metric Ranking è che la partecipazione alla classifica è su base volontaria. Infatti sono gli stessi rappresentanti degli Atenei a registrarsi sul form di contatto e, successivamente, a inviare parte dei dati necessari alla valutazione.
Gli ambiti di valutazione sono sei e traggono ispirazione dai 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Ciascun ambito ha un peso e un valore diverso, ma tutti insieme permettono di avere una chiara immagine delle politiche, degli investimenti e degli intenti di ciascun Ateneo. Le Università, quindi, dovranno inviare le proprie autovalutazioni su questi temi.
Un aspetto molto interessante delle modalità di valutazione del UI Green Metric Ranking è che ciascuna Università deve inviare non solo i dati sul proprio impegno, ma anche delle evidenze concrete che li giustifichino.
Ma quali sono gli ambiti di valutazione? Come è indicato sul sito di UI Green Metric In tutto sono sei sono:
- Infrastrutture: è incentrato sulle strutture e infrastrutture delle Università e delle loro sedi, nonché degli spazi verdi. Questo ambito vale il 15% del punteggio totale.
- Energia e cambiamento climatico: si focalizza sull’attenzione delle università al consumo energetico e ai problemi riguardanti il clima, con interventi per ridurre i consumi, investendo anche sul miglioramento degli edifici stessi. Questo aspetto pesa sulla valutazione complessiva per il 21%.
- Rifiuti: è attento all’incentivo al riciclo dei rifiuti, riduzione dell’utilizzo di carta e plastica, miglioramento del sistema fognario e politiche di intervento in questa direzione . Questa voce vale il 18%.
- Acqua: valuta le politiche per il riciclo e consumo dell’acqua. In questo caso il peso sul totale è del 10%,
- Trasporto: riguarda i progetti e gli interventi per ridurre l’utilizzo dei veicoli a motore, favorendo, di contro, l’uso dei servizi di trasporto pubblico e mezzi a basso impatto ambientale. L’importanza di questo ambito è tale che ha un valore sulla valutazione totale del 18%.
- Formazione e ricerca: è attento l’azione di sensibilizzazione delle nuove generazioni al problema della sostenibilità, tramite corsi che affrontino queste tematiche, pubblicazioni di ricerche affini, ma anche organizzazioni studentesche. Questo aspetto contribuisce per il 18% del punteggio complessivo.
Le 5 Università Italiane nella Top50
Come è facile intuire, soddisfare i requisiti per ottenere un buon punteggio e riuscire a ottenere un buon posizionamento non è semplice come si poteva pensare. Tuttavia, possiamo vantarci del fatto che ben 5 tra le università di tutta Italia sono riuscite a posizionarsi nella Top50, e ben due di queste sono tra le prime 20 classificate, distinguendosi tra tutte le 1050 Università che hanno partecipato nel 2022.
All’ undicesimo posto nella classifica troviamo l’Università degli Studi di Bologna Alma Mater Studiorum, che ha ottenuto per ciascuna categoria: 1325 punti per le infrastrutture, 1550 per l’attenzione al clima, 1725 punti per la gestione dei rifiuti, 900 per lo sfruttamento delle acque, 1800 per i trasporti e 1750 per la formazione. Complessivamente è riuscita a raggiungere una valutazione di 9050, a pari merito con l’Università di San Paolo (Brasile) e di Brema (Germania)
Al diciannovesimo e ventesimo posto, con un pareggio di 8875 punti si trovano la LUISS University e il Politecnico di Torino. A cambiare sono le cifre che hanno permesso loro di guadagnarsi una così prestigiosa posizione in classifica. La LUISS University, infatti, ha ottenuto 1175 per le infrastrutture, 1175 per il consumo energetico, 1575 per lo smaltimento dei rifiuti, 850 per l’uso dell’acqua, 165 per i trasporti e 170 per la formazione. Il Politecnico non si discosta di molto ottenendo per le rispettive categorie: 8875, 800, 1775, 1800, 1000, 1700, 180.
Alla ventiduesima posizione della classifica troviamo un’altra università piemontese: l’Università degli studi di Torino, con una valutazione 8825. Come possiamo vedere dai numeri delle diverse categorie, l’aspetto su cui ha maggiormente investito l’Università è stato quello riguardante i consumi energetici. In particolare i punteggi ottenuti sono: 1175 per le infrastrutture, 1825 per l’energia, 1575 per la gestione dei rifiuti, 900 per lo sfruttamento dell’acqua, 1550 per i trasporti e 1800 per l’impegno educativo verso i giovani sui temi della sostenibilità ambientale.
Al trentesimo posto si posiziona l’Università degli studi dell’Aquila, con un voto totale di 87500. Questo punteggio è stato dato dall’impegno dell’Ateneo nei diversi ambiti di valutazione e in particolare ha raggiunto: 1250 punti per le infrastrutture, 1650 per i consumi, 1725 per l’impegno nel riciclo e riduzione dei rifiuti, 850 per la gestione dell’acqua, 1500 per la mobilità e 1775 per la formazione e l’impegno verso i giovani.
Come interpretare i numeri
Il fatto che ben 5 Università Italiane siano entrate nella classifica ottenendo posizioni di rilievo rispetto a molti altri prestigiosi Atenei significa che il problema del cambiamento climatico e della sostenibilità sono temi che stanno interessando e coinvolgendo anche le istituzioni adibite alla formazione superiore.
Tuttavia la strada da percorrere è ancora lunga se consideriamo che gran parte degli Atenei italiani si trovano oltre la centesima posizione. Quello che possiamo sperare per il futuro è che anche le Università che già si stanno impegnando in questa direzione, continuino su questa strada, mentre gli Atenei che ancora si trovano indietro, si rimbocchino le maniche al più presto per migliorarsi e attivare politiche e comportamenti che impattaino il meno possibile sull’ambiente.