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Fake News e condizionamento degli utenti: analisi del fenomeno

Fake News e condizionamento degli utenti: analisi del fenomeno

Fake News
  • Sara Elia
  • 28 Gennaio 2022
  • Digital marketing
  • 4 minuti
  • 26 Luglio 2022

Fake News e condizionamento degli utenti: analisi del fenomeno

Il fenomeno delle Fake News sembra diventato ai giorni d’oggi inarrestabile. Il web offre una miriade di immagini e video con cui ognuno di noi percepisce la realtà che lo circonda. Ma dobbiamo partire dal presupposto che non sempre questo materiale sia autentico. La rete, infatti, permette di inserire e pubblicare contenuti senza necessità di autorizzazioni. 

Analizziamo insieme il fenomeno delle Fake News.

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Perché il fenomeno è in continua espansione?

La produzione di materiale con lo scopo di produrre disinformazione, manipolare scelte e decisioni, orientare l’opinione pubblica ed istigare le masse esiste da sempre. 
L’ ampliamento esponenziale delle Fake News è senza dubbio causato dal progresso tecnologico e il conseguente utilizzo di Internet e dei social network a livello globale.
L’a vvento dei social media infatti ha modificato l’assetto del sistema d’informazione, che è passato dal modello broadcast al modello social. In poche parole, se in passato era compito degli editori dettare l’agenda di discussione ad oggi il processo si è completamente invertito, rendendo gli utenti protagonisti. Inoltre in questo modo i filtri sono stati abbattuti: da una parte ciò ha permesso una maggior libertà di informazione ma dall’altra risentendo della mancanza di una valutazione da parte di professionisti nel settore. Questo meccanismo ha provocato una maggior possibilità di esposizione a disinformazione.
 
Anche le tecnologie IA (Intelligenza Artificiale) hanno contribuito al fenomeno delle Fake News. Le IA offrono infatti la possibilità di manipolare e modificare documenti, immagini e video provocando e permettendone una distribuzione a livello globale.
 
I disordini informativi sono infine causati dall’ enorme quantità dei cosiddetti “contenuti spazzatura” fruibili da ciascuno di noi. L’industria che premia messaggi omologati, ripetitivi e semplificati non può che amplificare la proliferazione delle fake news. Il problema che c’è alla base è la diseguaglianza attuale sia all’accesso sia alla comprensione delle nuove tecnologie. Questa diseguaglianza digitale denota una condizione svantaggiosa per parte della popolazione che viene privata della capacità di acquisire contenuti necessari per discernere la realtà.
 

Meccanismi psicologici dietro le Fake News 

La combinazione tra l’ utilizzo di meccanismi neurocognitivi che provocano una distorsione della realtà; il flusso senza fine contenutistico proveniente dai social media crea confusione nella concezione di realtà e verità. Quali sono gli aspetti psicologici che ci guidano nella distinzione tra informazione effettiva e Fake News? Il fatto che ogni utente abbia facilità e libertà di accesso alle informazioni significa che ciascuno è soggetto a:
 
  • un sovraccarico cognitivo in cui le capacità elaborative sono sature. Immerse in un flusso costante di notizie, è impossibile riuscire a elaborare ogni singola informazione recepita;
  • un bias di conferma, processo psicologico per cui crediamo più alle informazioni che confermano le tesi da noi pregresse piuttosto di qualcosa che sia in disaccordo.
  • l’ effetto branco, in base al quale crediamo di più alle notizie condivise dalla maggioranza;
  • la risposta emotiva, di fronte a notizie che ci colpiscono a livello di sensazione, perdiamo il controllo razionale e il pensiero critico;
  • i filtri utilizzati. I contenuti che ci vengono proposti sono filtrati in base agli interessi che ciascun singolo individuo ha online. 

Motivi di diffusione delle Fake News

 
É  importante rendere ancora più consapevoli dei motivi per cui le Fake News vengono diffuse. Ciò è riconducibile a:
 
  • volontà di manipolare l’opinione pubblica, influenzare scelte e decisioni;
  • truffe a danni di individui dalle quali si ottengono dati personali da rivendere a terzi;
  • motivi monetari/finanziari. I siti che contengono Fake News hanno a loro volta all’interno inserzionisti che pagano per inserire pubblicità. Più numerose sono le visualizzazioni più lo è anche il tornaconto economico;
  • clickbaiting per incrementare visualizzazioni e/o vendite. Quando navighiamo in rete e ci apprestiamo ad aprire una pagina di nostro interesse spesso infatti compaiono nuove piccole finestre che invitano l’utente a cliccare sopra. Svolgendo l’operazione richiesta vengono aperte nuove pagine che racchiudono contenuti a scopi pubblicitari, utili per generare rendite on line al creatore della pagina stessa.

Come smascherare una notizia falsa

Prendiamo consapevolezza insieme di alcune piccole accortezze da prendere quando si cerca di informarsi. Nel caso in cui non si è certi dell’ autorevolezza della fonte di provenienza della notizia:

  • Controllare qual è la testata giornalistica, sito, mezzo di comunicazione o singolo utente che hanno diffuso la news. Accertarsi che non siano troll o fonti poco affidabili che cercano di creare scoop con titoli sensazionalistici;
  • tenere a mente che immagini e video possono essere facilmente manipolati e diffusi come veritieri. Se una situazione è estrapolata dal contesto originale può assumere un significato del tutto diverso da quello che avrebbe altrimenti;
  • accertarsi dell’URL del sito. Spesso gli indirizzi che riportano Fake News cercano di imitare  il design di noti brand mediatici per risultare competenti;
  • verificare la data della news e se anche altri media hanno riportato la stessa informazione.

Una parte importante nello smascherare Fake News dovrebbe essere compito della legislazione, che tutt’oggi sottovaluta il problema. C’è un urgenza di controllo maggiore e una necessità di incrementare misure di sicurezza che sia lascino libertà di espressione ed informazione sia consentano il diritto alla verità

 

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Sara Elia
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