Esame bocciato ed autonomia decisionale di ogni ateneo
La legge dell’autonomia delle Università risale al 1989. Tramite essa si provvede infatti ad attuare il disposto costituzionale con il riconoscimento delle autonomie:
- statutaria;
- regolamentare;
- organizzativa;
- didattica;
- finanziaria;
- contabile.
Nell’esercizio della propria autonomia ogni singolo ateneo può quindi stabilire come agire in caso di esame bocciato e ripetizione della stessa sessione.
Vediamo ora il caso emblematico che ha evidenziato l’autonomia nelle decisioni di ogni singola Università, e quindi non universale.
Un professore universitario ha impugnato gli atti del suo Direttore di Dipartimento con cui aveva fissato un appello aggiuntivo. Il docente censurava la violazione della normativa del 1938 nella parte in cui stabilisce che lo studente bocciato non può ripetere l’esame nella medesima sessione. Secondo il giudice quella richiamata dal professore è una disciplina normativa vigente precedente alla Costituzione repubblicana. Qui infatti viene dichiarato il diritto delle Università di darsi ordinamenti autonomi. Di certo sempre nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
Esami universitari: quanti se ne possono sostenere in una sola sessione?
Ad oggi esiste un numero minimo di esami che ciascun studente può sostenere d ogni sessione d’esame. Per ogni anno accademico infatti si ha diritto ad un minimo di 7 appelli. Questi sono inoltre distribuiti nelle diverse sessioni.
D’altra parte non esiste un numero massimo fisso di esami sostenibili in una sola sessione. La scelta spetta al singolo in base alle proprie necessità ed organizzazione.
Ne esistono però alcuni propedeutici ad altri. Non è quindi possibile dare alcuni esami senza averne prima sostenuti altri. A parte ciò, non c’è un limite al numero da sostenere in una sessione. L’ideale sarebbe sostenerne tra i 3 e i 5 a volta, tenendo in considerazione gli insegnamenti del semestre stesso.
Esiste inoltre talvolta la possibilità di sostenere i cosiddetti esoneri. Questi danno la possibilità di dividere l’esame in diverse prove di verifica.
Il docente suddivide il programma d’esame nel corso del semestre in vari esoneri. Questo consente agli allievi di fare una verifica, valida per la votazione finale e non dover dare l’intero esame a fine corso.
Gli esoneri vengono spesso riservati ai frequentanti e danno l’enorme vantaggio di studiare dividendo l’esame in parti. Grandi vantaggi quindi sia per anticipare i tempi sia per l’organizzazione.
Anche la regolamentazione in caso di esame bocciato è decisa dall’ateneo stesso. o qualvolta dal singolo docente, La forma in cui viene svolto può essere di vari tipi: scritto, orale o ibrido.
Come si svolgono gli appelli
Per poter sostenere gli esami universitari è innanzitutto necessario iscriversi. Ogni ateneo segue una procedura differente per farlo. La maggior parte delle volte, sul portale dell’università, compaiono gli appelli. È possibile procedere con l’iscrizione fini a 24 ore prima della data d’esame.
Alcuni corsi prevedono inoltre la frequenza obbligatoria. Ciò significa che:
- si deve raggiungere una percentuale di presenze per poter accedere sostenere all’esame;
- è possibile partecipare ad esoneri, esami su un programma ridotto da sostenere durante il periodo delle lezioni;
- i non frequentanti devono studiare su testi aggiuntivi.
Ogni esame universitario può essere svolto in forma scritta, orale o in una modalità ibrida. Le domande dei docenti si basano prettamente sul programma d’esame, i testi obbligatori e gli appunti annotati a lezione. È inoltre bene informarsi sulle domande ricorrenti del assistendo agli esami o chiedendo a chi ha l’ha già sostenuto.
Ogni esame corrisponde a un numero di crediti formativi detti CFU. Per ogni anno accademico, è richiesta una quantità media di 60 CFU. Per accedere alla laurea sarà quindi necessario acquisire 180 CFU, e altri 120 per la magistrale.
Dopo aver sostenuto ogni esame con successo, allo studente vengono riconosciuti i CFU corrispondenti a prescindere dal voto ottenuto. Il voto degli esami universitari è espresso in trentesimi. Per superare un esame è sufficiente ottenere 18 punti. Il massimo è 30, a cui il professore può aggiungere una lode. Discorso identico valido anche in caso di esame bocciato e poi sostenuto con successo. Non per questo vengono infatti sottratti punti al candidato.
Esame bocciato nelle sessioni d’esame
Come abbiamo visto insieme in alcuni atenei è possibile sostenere un esame bocciato nella stessa sessione. Cerchiamo di capire al meglio insieme come funzionano le sessioni.
A differenza dell’anno scolastico, quello accademico è suddiviso in semestri scandagliati periodi in cui sostenere gli esami.
Non esiste alcuna forma di obbligo. Il singolo può decidere, in base agli appelli a quale iscriversi in base alla preparazione. Gli appelli, come vedremo meglio a breve, sono per la maggior parte degli atenei un totale di tre per sessione.
Le sessioni si svolgono di solito in questi periodo dell’anno, di interruzione della didattica:
- prima: invernale durante gennaio/febbraio;
- seconda: estiva tra giugno e luglio;
- terza: la sessione autunnale di settembre.
Ogni sessione è divisa in più appelli per materia. Gli stessi possono essere o prove scritte o orali. È sempre necessario iscriversi ad ogni esame che si decida di sostenere.
Nel caso in cui l’esame non venga superato al primo appello, è possibile sostenere l’esame anche al secondo appello della stessa sessione e talvolta nello stessa.
Non esiste infatti un numero preciso di esami che è possibile dare all’interno di una sola sessione.