Diventare notaio: studi e consigli per la preparazione
Da grande voglio diventare notaio
Vorresti diventare notaio, ma non discendi da una lunga dinastia di professionisti nel settore?
Molto bene, non preoccuparti. Contrariamente a quanto pensato dall’immaginario collettivo, non è vero che, per iniziare la professione di notaio si debba per forza avere un genitore che abbia uno studio notarile. Vi basterà pensare che una percentuale superiore all’80% delle persone che svolgono questa attività, non l’hanno ereditata dai genitori. Non avete più scuse adesso.
A questo punto, forti di una leggenda metropolitana sfatata, possiamo pensare a come mettere delle basi solide per poter svolgere questa attività. Cerchiamo di rispondere alla domande più frequenti che vengono poste.
Diventare notaio: quale percorso accademico devo seguire?
Come per molte altre attività specifiche e altamente settoriali, anche per diventare notaio il requisito minimo è un diploma di laurea. In questo caso, più precisamente, avrete bisogno di una laurea in Giurisprudenza (caro vecchio ordinamento) oppure della specialistica o magistrale in Giurisprudenza. La laurea dovrà essere stata conseguita in un ateneo italiano oppure in un istituto equipollente. Tra le varie branche della laurea in Giurisprudenza, c’è proprio quella specificatamente notarile ma, in questo caso, non sarà obbligatorio seguirla. Vi basterà una qualsiasi specializzazione giuridica.
I corsi di laurea in Giurisprudenza sono sempre più a numero chiuso, pertanto è consigliabile seguire una preparazione specifica per il superamento del tanto temuto test di ammissione.
Ho preso la laurea, posso iniziare a svolgere l’attività?
No. Come per l’avvocato o il medico, anche per diventare notaio occorre seguire un praticantato presso uno studio notarile. Tale praticantato non potrà essere inferiore ai diciotto mesi. Se si vuole velocizzare il processo dopo l’ottenimento del diploma, è possibile anticipare il praticantato, iniziandolo sei mesi prima, quindi già durante il corso dell’ultimo anno di laurea.
Come scelgo lo studio per il praticantato?
In questo caso, la legge, vi dà la possibilità di scegliere tra due diverse strade: potrete scegliere lo studio che più vi aggrada oppure potrete fare richiesta al Consiglio Notarile locale più vicino a voi, che vi designerà lo studio dove andrete a svolgere il praticantato nei mesi successivi. A questo punto, sarà necessaria l’iscrizione nel registro dei praticanti, sul quale verrà attestato (a cadenza bimestrale) l’effettivo svolgimento del praticantato.
Procedo ad affiggere la targa sulla porta dello studio?
Non ancora. Manca un ultimo passo, probabilmente il più difficile. Per diventare notaio a tutti gli effetti, si dovrà superare il tanto temuto concorso notarile. Questo, non è nient’altro che un concorso pubblico che si svolge a cadenza annuale grazie al quale vengono assegnate un certo numero programmato di sedi notarili. Per parteciparvi, c’è un limite massimo di età di 50 anni. Non preoccupatevi se non lo passate, avrete la possibilità di ripeterlo fino ad un massimo di cinque volte. Il concorso è strutturato in due prove: una scritta e una orale (che potrà essere svolta salvo aver superato la prima).
Come avete visto, il cammino per intraprendere la tanto ambita attività di notaio, è lungo e tortuoso ma non è forse vero che un lungo cammino inizia sempre da un semplice passo? Il futuro è nelle vostre mani.