I principali interventi del decreto Università diventato legge
Il Decreto Università, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1° agosto 2025 ha come obiettivo un rilancio strutturale e inclusivo, grazie a un alto numero di risorse e norme mirate.
Analizziamo insieme le principali novità introdotte dalla nuova legge.
Che cosa prevede il Decreto Università
La conversione in legge del decreto Università, entrato in vigore il 25 giugno 2025 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1° agosto 2025, stabilisce una nuova fase di sviluppo per il sistema universitario e della ricerca.
Infatti, il provvedimento introduce un insieme di misure che intervengono su settori chiave. Nello specifico, si pone l’obiettivo di:
- rafforzare il settore accademico, le infrastrutture e le competenze nel campo della ricerca scientifica e tecnologica;
- garantire stabilità e operatività agli organismi amministrativi coinvolti nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR);
- intervenire sulla programmazione dei fondi per gli Enti pubblici di ricerca (EPR) vigilati dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR);
- prorogare gli incarichi dirigenziali per garantire la continuità amministrativa nel sistema scolastico;
- potenziare gli enti di ricerca;
- sostenere il Mezzogiorno;
- tutelare studenti e personale.
Il decreto Università, inoltre, risponde ad alcune esigenze immediate di tipo organizzativo. In questo senso, la proroga di incarichi in scadenza negli Uffici scolastici regionali è motivata dal numero elevato di candidature (1.075 domande per 18 posti di direttore generale) che ha rallentato le procedure di selezione avviate dal MUR il 24 febbraio 2025. Se la data di scadenza, indicata tra il 4 agosto e il 1° settembre fosse stata rispettata, sarebbe stato messo a rischio l’avvio regolare dell’anno scolastico 2025-2026.
Misure per scuola, didattica e studenti
- proroga fino al 31 ottobre 2025 degli incarichi di direttore generale degli Uffici scolastici regionali (USR) in scadenza. In questo modo consente la prosecuzione delle attività amministrative e organizzative essenziali come reclutamento dei docenti, dimensionamento scolastico e gestione dei progetti PNRR di competenza ministeriale;
- estensione della copertura assicurativa INAIL contro infortuni e malattie professionali a studenti, insegnanti, personale ATA e tutte le figure coinvolte nel sistema di istruzione e formazione. La misura rafforza la tutela nei contesti educativi e formativi, eliminando una disparità che in passato escludeva alcune categorie da questa protezione;
- possibilità di bandire procedure concorsuali semplificate per l’assunzione a tempo indeterminato di personale scolastico. Le selezioni, sia per la scuola che per il MUR, potranno prevedere solo una prova scritta e una prova orale, senza obbligo di titoli post-universitari come dottorati o master, e senza valutazione preventiva dei titoli. Questa scelta mira a ridurre i tempi di reclutamento e a facilitare l’accesso ai ruoli.
Interventi per ricercatori e personale universitario
Sul piano universitario, il decreto Università propone alcuni interventi a sostegno della ricerca e del personale del settore universitario.Nello specifico, esso introduce:
- nuove misure sperimentali per potenziare la qualità scientifica e tecnologica degli Enti pubblici di ricerca (EPR);
- programmazione pluriennale di finanziamenti, pari a circa 40 milioni di euro nel 2025 e 60 milioni nel 2026 e 2027, destinata ad attività scientifiche, infrastrutture, attività tecnologiche e reti di ricerca. Una parte di queste risorse sarà erogata tramite il Fondo Ordinario per gli Enti di Ricerca (FOE), con criteri premiali che favoriscono progetti di trasferimento tecnologico, sviluppo sostenibile e collaborazioni internazionali;
- incremento della dotazione finanziaria degli uffici ministeriali a 150.000 euro annui dal 2025 al 2027, destinati anche a personale esterno alla Pubblica Amministrazione, per supportare le attività del gabinetto, delle segreterie, dell’ufficio legislativo e stampa;
- stabilizzazione dei lavoratori precari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e di altri enti, riconoscendo il contributo di chi ha maturato esperienza pluriennale nel settore;
- nuove assunzioni entro la fine del 2025, con procedure concorsuali semplificate e senza requisiti aggiuntivi di specializzazione post-laurea;
- salvaguardia per gli educatori dei servizi per l’infanzia che garantisce l’accesso alla professione a coloro che si sono immatricolati entro l’anno accademico 2018/2019 per evitare svantaggi occupazionali per modifiche di regole.
Il piano per il Sud del Decreto Università
Un ulteriore parte rilevante del Decreto Università è il Piano d’azione “Ricerca Sud”. Essa, infatti, ridisegna la destinazione dei 150 milioni di euro già previsti dalla legge di bilancio 2021 per gli Ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno.
Il nuovo piano per il Sud, che coinvolge regioni quali Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, ha come obiettivo quello di:
- sviluppare la ricerca e l’innovazione nelle aree ZES;
- attrarre ricercatori dall’estero;
- rafforzare le infrastrutture;
- favorire start-up innovative;
- creare poli di eccellenza capaci di generare ricadute economiche e occupazionali sul territorio.
Infine, sul fronte sanitario, il Decreto Università modifica l’inquadramento del personale non dirigenziale delle aziende ospedaliero-universitarie nate dalla trasformazione dei policlinici universitari a gestione diretta. Questi lavoratori, finora soggetti al contratto del comparto Istruzione e Ricerca, passeranno al CCNL Sanità, più adeguato al contesto ospedaliero, con accesso a istituti come reperibilità e pronta disponibilità.
Come abbiamo visto insieme, la legge rappresenta un insieme integrato di misure a riguardo di reclutamento, programmazione finanziaria, sicurezza, governance e la coesione territoriale. La portata di queste disposizioni che combinano investimenti, semplificazioni e tutele ha di certo come obiettivo finale rendere il sistema universitario e della ricerca italiano migliore e, di conseguenza, più competitivo.