Cryptoverse Marketing: le skills per il business nel Metaverso
Il Cryptoverse Marketing è l’avanguardia portata dalla rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo. Ad oggi infatti business ed aziende stanno iniziando ad entrare a far parte del Metaverso. E con ciò la richiesta di avere esperti in grado di lavorare in questo nuovo eco-universo.
Analizziamo la situazione al meglio insieme.
Come fare Cryptoverse Marketing
- portare le aziende nel Metaverso;
- conoscere le applicazioni pratiche degli NFT nel marketing;
- far evolvere i modelli di business adeguandoli alla rivoluzione del Web.
- Digital Marketing Manager;
- Brand Manager;
- Developer Web 3.0;
- Consulenti Blockchain;
- CEO, CTO e CIO;
- Game Developer;
- appassionati di AR, VR, NFT e Crypto;
- studenti di ingegneria e management.
Cryptoverse Marketing: competenze da acquisire
- comprendere l’universo Crypto, e quindi le nozioni crittografiche e tecnologiche che abilitano il nuovo paradigma economico. Ad esempio i wallet, gli algoritmi, la Blockchain e così via;
- conoscere la tokenomics, e quindi il ruolo dei Token nella criptoeconomia, gli strumenti per comprendere Blockchain, NFT, DAO e Ownership Economy;
- muoversi nel Metaverso tramite le sue mappe e chiavi interpretative;
- conoscere l’ ecosistema del Cryptoverse Marketing: tecnologie, AI,l ifestyle, impatto sociale, i nfluenza sui mercati e sullo scambio di valore
- portare il proprio business nel Metaverso: strumenti esclusivi per far compiere al proprio business progressi nel Metaverso e nel Web3.
Soft skills nel Metaverso
VR Soft Skills Training Efficacy Study, uno studio del 2020 svolto in America, ha svelato che l’apprendimento delle soft skills attraverso la realtà virtuale è più efficace dei metodi tradizionali. Questa ricerca è stata effettuata su un gruppo di nuovi manager selezionati in 12 sedi degli Stati Uniti. Il gruppo ha seguito gli stessi contenuti formativi in tre differenti modalità di apprendimento: aula, e-learning e vr-learning. I risultati sono stati sorprendenti:
- competenze trasversali si apprendono di più con la realtà virtuale;
- corsi immersivi possono velocizzare l’apprendimento del 400%;
- studenti di corsi VR più sicuri di agire e meno stressati nell’applicare ciò che hanno imparato;
- lavoratori emotivamente più connessi ai contenuti immersivi;
- persone memorizzano più profondamente un’esperienza quando sono coinvolte le emozioni;
- chi si prepa nella realtà virtuale è concentrato 4 volte in più rispetto a chi apprende in aula;
- capacità di affrontare scenari interpersonali lavorativi con giudizio, empatia e autenticità;
- possibilità di prepararsi e fronteggiare circostanze particolarmente delicate e impegnative.
La realtà virtuale potrebbe quindi realmente rivelarsi un proficuo complemento della formazione tradizionale.
Applicazioni di realtà virtuali per soft skills nel mondo
Negli Stati Uniti, è già stato sviluppato un training VR per le competenze trasversali. Questo, prodotto dall’azienda PwC, permette a dirigenti e al personale di esercitarsi con nuovi approcci di vendita. Ad esempio presentando una proposta a un CEO virtuale Anche l’azienda STIVR, ha costruito diverse tipologie di esperienze per sviluppare le soft skill. Ad esempio la ricreazione di interazioni tipiche con clienti insoddisfatti. Questo aiuta i dipendenti a gestirli tramite l’ascolto attivo e costruzione dell’empatia, per imparare a riconoscere le emozioni e a rispondere in modo appropriato.
In Germania invece la società Resourceful Humans ha concepito un’ esperienza immersiva. Questo esercizio consente a tutti i membri di un team di collaborare e assumersi responsabilità di leadership in un momento in cui la pressione è alta. Anche la startup tedesca Wondder si occupa di formazione immersiva. Grazie all’immedesimazione in corpi di persone di etnie e generi diversi, si diventa qualcun altro. Si ha così la posibilità di sperimentare la quotidianità di chi viene discriminato.
In Australia, infine Equal Reality, propone una libreria VR sui temi della diversità per sperimentare i pregiudizi inconsci.
Lo scopo è quello di orientarsi a una cultura organizzativa più inclusiva, tramite conversazioni che promuovono empatia e consapevolezza.